18 Dicembre 2006

Altro che PSE

Diario

Sono perfettamente d’accordo con Andrea Benedino – che con Paola Concia dirige Gayleft, il gruppo gay e lesbico dei DS – quando dice che la risposta di Fassino alle giuste rimostranze di Aurelio Mancuso è una “non risposta”. Il nostro centro-sinistra non ha ancora fatto nessun passo concreto per spostarci dall’ultima posizione in classifica in Europa in tema di diritti civili in generale e dei diritti per i cittadini omosessuali in particolare. Ne sia la prova il fatto che le posizioni quotidianamente espresse dagli esponenti del nostro governo in materia sono generalmente molto meno avanzate di quelle di quasi tutti i leader di centro-destra d’Europa.

9 risposte a “Altro che PSE”

  1. Clarissa ha detto:

    Ivan,
    vorrei sapere cosa c’è di vero in questa voce che gira insistentemente da giorni, secondo cui in Parlamento già i pacs esistono; sarebbe interessante approfondire la questione.
    Saluti.

  2. scalpha ha detto:

    Cara Clarissa,

    la questione è già assolutamente chiara e non necessita di particolari ulteriori approfondimenti. Il Senato della Repubblica e la Camera dei Deputati riconoscono al convivente more uxorio i medesimi benefit riconosciuti ai coniugi dei propri componenti. Incredibile nella sua semplicità.

    Avevo anche fatto un post sull’argomento oltre un anno fa, nel novembre 2005.

    Ciao,
    Ivan

  3. Valeriano Elfodiluce ha detto:

    Chiedo scusa per la mia ignoranza, ma tecnicamente si potrebbe applicare anche ai conviventi dello stesso sesso?
    Per i giornalisti mi è giunta voce che è esattamente la stessa cosa, è vero?

  4. scalpha ha detto:

    Da Wikipedia:

    “Nonostante alle coppie di fatto non siano riconosciuti gli stessi diritti delle coppie sposate, esistono delle eccezioni per alcune categorie di persone:

    Giornalisti: nella coppia di fatto il partner può usufruire della Cassa mutua sanitaria in uso per la categoria professionale;
    Onorevoli: usufruiscono dello stesso diritto dei giornalisti, ma in più possono trasmettere la pensione di reversibilità al partner sopravvissuto.”

    Ciao,
    Ivan

  5. restodelmondo ha detto:

    Leggevo su un vecchio numero di Pride che anche il privilegio è esteso ai conviventi dello stesso sesso, nonché ai commessi di Camera e Senato.

    Comunque pare proprio che la politica italiana vada sempre più verso un bipolarismo del tipo “la destra e l’altra destra”. Se non cambia qualcosa, alla prossima tornata credo non saremo in pochi ad astenerci.

  6. restodelmondo ha detto:

    Dal blog di Benedino ti segnalo questa “perla” apparsa sull’Unità.
    http://andreabenedino.ilcannocchiale.it/?id_blogdoc=1290103

  7. Gabriele ha detto:

    Ecco, domanda: che ci fanno (ancora) Benedino, Concia, Grillini e tutto il Gayleft nei DS?

  8. Michele Metta ha detto:

    Guarda, a “Parla con me”, la trasmissione del terzo canale RAI, c’è stata una gustosissima imitazione, da parte del bravissimo Neri Marcorè, di Zapatero. La Dandini gli domandava (cito a memoria): “Ma come avete fatto a girare le spalle a quelli che dicevano che i PACS non si potevano fare, che dall’Iraq non ci si poteva ritirare … ?”. E Marcorè-Zapatero rispondeva con un “Es muy simple”: prendeva la sua poltrona e si girava di schiena. Ora, come al solito, ai comici e alla loro ironia è affidato il compito di affidarci verità che i nostri politici non sembra riusciranno a voler comprendere mai: che per dire no alla Chiesa che preme con i suoi perbenismi…. basta dire no; per uscire da una guerra … basta ordinare alle truppe il ritiro, e quelle truppe il giorno dopo sono a casa. Ma quando avremo politici così, qui da noi?? Quello che la sorte ci riserva sono occupanti di scranni parlamentari che hanno perfino a disposizione diritti che negano al popolo che governano. Inqualificabili.

  9. Ancora sui “Pacs degli Onorevoli”: il bello è che – oltre che da “rivoluzionari” come Ivan – sono stati “sputtanati” da Fiorella Mannoia che ha ben spiegato a “Le Invasioni Barbariche” come essi già godano di quei diritti che non vogliono concedere al “popolo comune” grazie ad una legge votata ad hoc.