15 Giugno 2006

Q

Appelli

La faccio breve. E’ una settimana di viaggi intensi: un’ora fa arrivo a San Pietroburgo, entro nella stanza dell’albergo di turno, accendo il computer e trovo un messaggio. Era tra i commenti al blog. L’ho letto, l’ho riletto e ho pensato che aver ricevuto parole così assolutamente gratuite e importanti da uno sconosciuto è un privilegio talmente grande che è di per se stesso una buona ragione per avere vissuto (e sicuramente una consolazione per l’aver tanto viaggiato). Corro volentieri il riscio dell’autocelebrazione, ma se Q è felice, beh, sono felice anch’io. Il commento diventa un post. Eccolo qua.
Ciao Ivan,
ti dò del tu come si confà tra blogger. Ho appena terminato di leggere il tuo libro anzi, il tuo appello (ho proprio APPENA terminato), ed ho sentito il bisogno di contattarti il prima possibile. Sono davvero centinaia le cose che vorrei dirti, ma credo che riassumerò tutto in un ‘finalmente ho sentito qualcosa di sinistra’. Moretti sarà orgoglioso, dopotutto. Ho acquistato il tuo libro nello stesso giorno in cui la mia ragazza ne acquistava uno su Zapatero, segno del destino? Cercavamo entrambi una parola vera, una politica vera, e non avendola in Italia siamo emigrati, almeno col pensiero, altrove, nella Spagna zapateriana. E invece, a saperlo, un ‘politico’ con la testa sulle spalle ce lo avevamo anche qui da noi, solo che è passato un pò (troppo) in sordina. Giuro, a saperlo prima alle Primarie avrei fatto una scelta diversa. Il punto è che purtroppo voto a sinistra per inerzia, quando in realtà non c’è nessuno da cui mi senta rappresentato. Nessuno. E questa, per un elettore, è la cosa peggiore. Poi ti leggo: è come se ‘Contro i Perpetui’ lo avessi scritto io. Sono semplicemente d’accordo su tutto. Con poche righe mi hai anche convinto della giustezza dell’adozione a gay e single, dove mantenevo qualche riserva. O sei convincente tu, o dovevo solo smaltire ancora qualche piccolo pregiudizio. Sono felice di farlo, di giorno in giorno, verso tutti: immigrati, omosessuali, e anche preti. Siamo tutti sulla grande Arca. Concludo qui perché non voglio che questo commento sia troppo lungo, e voglio evitare di cominciare a parlare di cose su cui poi, per ragioni di tempo e spazio, non potrei esprimermi pienamente. Ma l’importante è che oggi sono felice. Perché da qualche ora a questa parte mi sento rappresentato da qualcuno.
Non mollare.
Con affetto,
Q

6 risposte a “Q”

  1. Tore ha detto:

    Calvino scriveva che ‘l’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio’.

    Tu, seppure per pochi mesi, hai rappresentato per chi ti ha votato quella cosa che in mezzo all’inferno non era inferno, quella piccola grande forza che meritava di avere spazio e durare. Le cose poi sono andate diversamente e l’illusione non si è trasformata in realtà. Io continuo a sentirmi non rappresentato in Italia, ma ora vivo all’estero. E credo che in Italia non tornerò più.

  2. Moreno Puiatti ha detto:

    Non sono sempre in sintonia con Ivan, lo ammetto mi sta un po’ antipatico per la tendenza all’autoelogio e gli ricordo spesso che chi si loda s’imbroda.

    Però gli riconosco di aver portato alla ribalta molti temi che tutti avremmo voluto sentire.

    In fonod è più facile dire cose di Sinistra quando si è fuori dal Governo, insomma finchè “si fa la fronda” nel Centro-Sinsitra, atteggiandosi a duri e puri (mi ci metto dentro pure io in molte mie critiche al CS).

    Qualcuno ha detto che un partito è di Sinistra finchè non va al governo.

    Spesso paragono alcune affermazioni di Ivan contro il sistema politico attuale alle prime campagne elettorali della Lega Nord, con i suoi appelli contro Roma Ladrona, in cui si voleva a cavalcare il malumore contro la corruzione dei partiti.

    Cosa è successo poi? I Leghisti in tutti le amministrazioni locali dove hanno governato, hanno creato un sistema di potere altrettanto corrotto, con spese folli, favori agli amici, corsa alle poltrone degli enti.
    A volte sono stati peggio dei vecchi democristiani.

    Ivan spero davvero che tu non ci deluda. Sarei felice di stringerti la mano e chiederti scusa ed ammettere di aver sbagliato a non fidarmi.

    Purtroppo conosco la differenza tra quel che si scrive nei comunicati stampa e si dice nelle campagne elettorali di partiti “che amano fare la fronda” come i Verdi, Rifondazione, Rosa nel Pugno e quello che dicono a quattrocchi i loro esponenti quando si parla con i loro: il loro unico obiettivo sono un assessorato, un consigliere in più, spartirsi le poltrone. E stanno nei cespugli perchè essendo in pochi è più facile ottenere una candidatura.

    Lo dico amaramente, ma purtroppo è così.

  3. Giuseppe Veltri ha detto:

    Caro Ivan,
    e’ triste constatare che alla fine la vecchia politica ha vinto, l’entusiasmo e’ stato respinto ed i partiti tradizionali sono rimasti saldamente ancorati alle logiche di sempre.
    In un paese con la classe politica piu’ vecchia d’Europa e con un ricambio generazionale fatto solo a parole, ci vuole una volonta’ stoica ed immensa per confrontarsi con questa realta’.
    Ed anche la nascita di questo famigerato partito democratico non sembra smuovere alcuna novita’..

  4. Q ha detto:

    Autocelebrazione a parte, comunque meriti quello che ho detto. Non mi aspettavo tanta ribalta, sono arrossito, ma soprattutto non la meritavo perché, in fondo, ho detto soltanto ciò che ho pensato. Ma d’altro canto anche tu, Ivan, sai quanto sia prezioso questo nell’Italia di oggi…
    Quel che conta però è sentire una voce fuori dal coro, perché ne sta FUORI davvero. Una sola cosa ti chiedo: non farmi rimangiare mai quello che ho detto e la gioia che ho provato. Io ci credo.

    Ps: e da aspirante giornalista quale sono, grazie per aver ridimensionato il signorino Diaco.

    Pps: ma non hai circoli o cose simili qui in Italia?

  5. galearda balda ha detto:

    “Ivan spero davvero che tu non ci deluda. Sarei felice di stringerti la mano e chiederti scusa ed ammettere di aver sbagliato a non fidarmi”
    Ma qui sta succedendo qualcosa di strano allora?
    E’ il caldo o il peyote?
    Moreno stai bene? sei sicuro di quello che dici?
    Ivan fossi in te mi preoccuperei, chissà che Puiattata ti sta preparando….

  6. Moreno Puiatti ha detto:

    Cara Galearda,
    tu dimentichi che dopo:
    “Ivan spero davvero che tu non ci deluda. Sarei felice di stringerti la mano e chiederti scusa ed ammettere di aver sbagliato a non fidarmi”
    c’è un PURTROPPO…
    purtroppo tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, purtroppo vorrei che i politici non mi promettessero mille per darmi dieci (dicendo poi che sparavano mille per ottenere cento), ma che mi promettano di darmi cento e che poi quel cento lo portino a casa.

    Quando vado a fare un acquisto (automobile, casa, etc.) dico sempre al venditore, non tirarla tanto per le lunghe, non mi far contrattare come se avessi di fronte un mercante di cammelli arabo, dimmi l’ultimo prezzo.

    Qual’è l’ultimo prezzo di Ivan?

    Cosa si sente veramente di portare a casa?

    Da lui dobbiamo avere ancora questa risposta.

    Cosa vuoi fare da grande Ivan? Il blogger o il leader?