2 Maggio 2006

Famous last words

Diario

Berlusconi va via dicendo “Sarò rimpianto”.

3 risposte a “Famous last words”

  1. Mario ha detto:

    Il Cavaliere si è dimesso.
    Al termine della lunga querelle post elettorale, dopo 22 giorni dalle elezioni, siamo tornati ad essere un paese normale. Quanto normale e per quanto tempo nessuno lo sa.
    Però, intanto, normale.
    In questi 22 giorni abbiamo fatto in tempo ad assistere – mediamente disgustati – al prologo di quello che ci aspetta per il prossimo futuro.
    D’Alema e Bertinotti sulla presidenza della Camera, la bandiera di Israele bruciata il 25 aprile, le prime votazioni sulla presidenza del Senato; si sono dati tutti molto da fare per mettere bene in chiaro che non ci saranno sconti di pena per nessuno.
    Cinque anni di governo Berlusconi (e dodici anni di paese in ostaggio di questo individuo) sono una colpa molto grave, che richiede una pena adeguata.
    E il centrosinistra ha preso sul serio il compito di farcela scontare.
    Eppure deve averla fatta proprio grossa il Cavaliere per far sì che, nonostante questo centrosinistra, oggi prevalga comunque una sensazione di liberazione.
    Certo, una libertà vigilata, sorvegliata da un plotone di parlamentari e da una potenza di fuoco mediatica in grado di scatenare l’universo mondo. Ma sempre di libertà si tratta.
    In un clima così, quasi onirico, prima che la commedia prosegua oltre, evolgendo magari in tragedia, verrebbe voglia di sperare davvero.
    Che mettessero mano ad una riforma della scuola imperniata su un unico punto: quelli che non lavorano o che non sono capaci di insegnare, si licenziano in tronco, e chi resta lo si paga bene.
    Che mettessero mano ad una riforma unica delle pensioni e del mercato del lavoro, in un colpo solo, imperniata su un unico punto: la festa è finita per tutti e non esiste che i giovani lavorino per pagare le pensoni baby (e simili) ai vecchi.
    Che mettessero mano ad una riforma fiscale (tanto è impossibile che non ci sia un nuovo governo senza una “profonda riforma fiscale” …) imperniata su un unico punto: una legge di riforma costituzionale che vieti i condoni.
    Che impostassero una vera politica energetica impostata su un unico punto: l’energia è un bene limitato, chi non ne dispone soccombe, quindi che sia nucleare, solare o eolica è un problema secondario, basta che ci sia.
    Che impostassero una riforma del sistema radiotelevisivo imperniata su un unico punto: quando vai in edicola, scegli tra 20 quotidiani, quando accendi il telecomando deve essere lo stesso.
    E poi che, che, che ….
    Ma soprattutto, che si tenessero per loro le assurde ed indecenti questioni di poltrone.
    Ma vedo che già incombe la diatriba fra la Bonino e Mastella per la poltrona della Difesa, e questa sì che è roba da non dormirci la notte …..
    Si, il Cavaliere deve averla fatta proprio grossa ….

  2. FI ha detto:

    …e lascialo sognare!

  3. Lorenzo ha detto:

    niente di piu’ facile comunque, “ridateci il puzzone” e’ nato con Mussolini.