29 Aprile 2006

Non fate onde

Diario

La cosa che dispiace, alla fine, non è solo che non si sia riusciti a eleggere il nuovo presidente del Senato in modo rapido e indolore. Quello che dispiace è che – anche se tutti (e io per primo) cocciutamente ci ostiniamo a non vedere e a sperare nel contrario – ci si ritrovi ancora una volta in una situazione di instabilità permanente che non farà bene al Paese in nessun senso: né finanziario, né sociale, né per ciò che riguarda la nostra reputazione e la nostra affidabilità come partner politico ed economico dei grandi paesi del mondo. Sarà interessante, e temo doloroso, vedere i commenti della stampa straniera.
A leggere poi i resoconti di ieri sui siti italiani, poi, tutto questo parlare di segnali interni alla maggioranza, di pizzini, di voti firmati per ottenere questo o quel ministero, fa veramente non so se tristezza o indignazione. Visto che, con ogni probabilità, siamo di nuovo tutti insieme nella melma, sarebbe carino se almeno ci astenessimo dal fare le onde.

Una risposta a “Non fate onde”

  1. Marco ha detto:

    Archiviati i primi due Presidenti, resta da eleggere il terzo (ancora il più importante, finchè la riforma costituzionale non ne svuoterà del tutto il senso). Caro Ivan, non potresti spendere qualche parola qui a sostegno dell’unica personalità (tra i papabili e non tra le utopie) che potrebbe spezzare il circolo vizioso dei “Perpetui” e dare un segnale di vera discontinuità e convinta innovazione? A quando un appello per “Anna Finocchiaro presidente”?