25 Febbraio 2006

Francia: sì alla patria potestà congiunta per le coppie gay

Diritti

La corte di Cassazione francese ha stabilito che tutti e due i partner di una coppia omosessuale possono esercitare la patria potestà su un figlio, piuttosto che il solo genitore naturale.
La sentenza della Cassazione, che decide sull’interpretazione della legge francese ma non svolge processi, potrebbe riaprire il dibattito sul matrimonio omosessuale in Francia e la possibilità di adottare dei bambini da parte di coppie dello stesso sesso, al momento illegali.
“Il codice civile non si oppone a una madre, come unica persona a esercitare la patria potestà, che delega tutti o alcuni diritti alla donna con cui vive in una relazione stabile e continua”, ha scritto la corte nel suo verdetto.
La sentenza è valida anche per le coppie omosessuali formate da uomini, nelle quali uno dei partner è il padre biologico del figlio.
La corte ha stabilito il diritto per le coppie dello stesso sesso di esercitare congiuntamente la patria potestà in presenza di alcune condizioni: l’esercizio del diritto deve essere fatto nei migliori interessi del figlio e la presenza di un accordo.
Fino ad ora, i tribunali francesi hanno stabilito che la legge permetteva solo una delega temporale della responsabilità del padre o della madre a una persona al di fuori dei genitori naturali in casi eccezionali.
La sentenza di oggi è arrivata dopo che una coppia di francesi omosessuali legati in un’unione civile — un diritto stabilito dal governo socialista nel 1999 – si è andata a sposare in Belgio.
“E’ una vergogna dovere andare all’estero per sposarsi”, ha detto Dominique Adamski, 52 anni, cha ha sposato Francis Sekens, 60 anni, nel piccolo paese belga di Mouscron, attaccato al confine francese.
L’attuale governo conservatore si oppone al matrimonio gay e non permette alle coppie omosessuali di adottare dei figli, ma ha dato alle coppie omosessuali legati da un’unione civile maggiori agevolazioni finanziarie.
(Fonte: Gaynews.it, 25 febbraio 2006)