Devo essere piaciuto al giornalista del Corriere Adriatico. Ecco la cronaca uscita oggi dell’incontro di venerdì scorso a Fabriano (e non dimenticate l’appuntamento di domani alle 21 a Pavia!)
Scalfarotto scuote la classe politica

FABRIANO – “L’Italia è ferma, è un paese che non ricambia, un paese in cui la mobilità sociale è praticamente pari a zero. Ed è la sua stessa classe dirigente che si rifiuta di cambiare”. Un atto d’accusa tanto forte quanto calzante, tanto duro quanto appropriato, quello che giunge da Ivan Scalfarotto, che nel 2005, pur senza il sostegno di un partito politico o di una lobby, si era candidato per le primarie del centrosinistra, sfidando Prodi, Bertinotti, Di Pietro, Mastella, Pecoraro Scanio. Ed è proprio in seguito a quell’esperienza che è nato “Contro i perpetui”, un libello che Scalfarotto ha presentato nel corso di un incontro promosso da Società Civile nell’ambito delle iniziative sul tema “Destra, sinistra o…ricambio”. “Ho deciso di chiedere la fiducia degli italiani – ha detto Scalfarotto, che attualmente è dirigente di Citigroup e lavora a Mosca, dopo essere stato per un po’ di tempo a Londra – sulla base di proposte concrete. Sono stato il primo politico italiano a dire cose di cui vado profondamente fiero. Ho denunciato la chiusura dell’Italia e ho proposto con energia l’apertura del paese, prima di tutto attraverso un evidente ricambio generazionale. Certo è che con le forze politiche attuali tutto questo sembra un’impresa. I partiti, infatti, sono autoreferenziali, interessati soltanto alla loro sopravvivenza. Pur avendo preso 26.912 voti, non ho avuto proposte interessanti in vista delle elezioni seguenti. E lì ho capito che davo troppo fastidio”.