11 Giugno 2019

Molto, ma non tutto

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Il tribunale di Verona ha condannato Massimo Gandolfini, il leader del Family day, a 4 mesi di reclusione, poi convertiti in 30 mila euro di sanzione pecuniaria, per aver diffamato Arcigay. È una sentenza accomunabile a quella che il Tribunale di Perugia ha pronunciato nei confronti del Senatore Pillon qualche mese fa, condannandolo per un reato simile. Fa piacere vedere che la magistratura è riuscita a ristabilire un principio cardine del nostro ordinamento, quello per cui libertà di parola e libertà di pensiero incontrano un limite invalicabile nel diritto di ciascuno di vivere in dignità in libertà e senza subire delle violenze verbali. Però, certo, con queste sentenze riemerge una certa amarezza per qualcosa che non siamo riusciti a fare nella scorsa legislatura. Una legislatura nella quale si è fatto tanto per i diritti civili diritti e democratici, ma nella quale non siamo riusciti ad approvare due leggi fondamentali: quella solo ius culturae e quella sull’omofobia e la transfobia. Due occasioni perdute che ancora oggi rimpiangiamo con forza.