Il Ministro dello sviluppo economico, nonché Ministro del lavoro, nonché Vicepresidente del consiglio, nonché Capo politico del MoVimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, oggi ha rilasciato un’altra delle sue dichiarazioni: ha detto che lui, di queste imprese che non rispettano gli accordi, non ne può più. Si riferiva naturalmente ai numerosi casi di crisi aziendali che con la sua gestione si stanno complicando anziché risolversi. Lui dà la colpa alle imprese, ma bisognerebbe dire che la prima cosa che ha fatto arrivando in Via Veneto è stata quella di rimuovere il bravo e capace dirigente che si occupava dei tavoli di crisi, Giampiero Castano, e sostituirlo con un ex parlamentare 5 Stelle trombato, tale Giorgio Sorial (che ha pure nominato suo vice capo di gabinetto) che naturalmente di crisi aziendali non sa nulla. E allora invece di dare la colpa alle imprese, bisognerebbe chiedere a Di Maio se sia in grado di fare il suo lavoro di ministro che consiste nel chiudere gli accordi e poi monitorarli sul serio. Invece, con tutti gli incarichi che ha ed essendo in campagna elettorale permanente, Di Maio in ufficio non c’è mai. Allora non sarebbe male ricordargli che per servire il proprio Paese bisogna anche lavorare, e molto duramente.
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Ivan Scalfarotto
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.