27 Maggio 2009

Lavorare per il capo

Uncategorized

9294_32La proposta di ridurre il numero dei parlamentari mi trova da tempo concorde, nel quadro di una più larga riforma del sistema istituzionale italiano che renda il parlamento in grado di rispondere con rapidità ed efficienza alle sfide di un mondo che non è più lo stesso di sessant’anni fa. Mi trova meno concorde il fatto che il premier tiri fuori dal cilindro questa proposta in modo estemporaneo e con l’unico obiettivo di spostare l’attenzione da quegli affari personali che gli creano sempre più imbarazzi. Anche l’opposizione, però, potrebbe far meglio il suo mestiere, ma si sa che in campagna elettorale l’interesse principale di tutti è portare acqua al proprio mulino. Il quadro generale è ben descritto da Federica Mogherini, sul suo blog:

La riduzione del numero dei parlamentari, poi. È partita la rivendicazione della “paternità” della proposta: la Lega deve alimentare il suo profilo anti-Roma ladrona (salvo poi sperperare soldi pubblici come sull’election day); l’IdV ha nel dna la lotta alla casta (se poi i loro parlamentari venissero anche a votare, qualche volta, riusciremmo a far passare qualche cosa); l’UdC glissa. Noi, per una volta, abbiamo una qualche credibilità sul tema: il primo giorno della legislatura abbiamo depositato una proposta di legge (la cosiddetta “bozza Violante”, che già dal nome si capisce di chi è la paternità…). Ora, la nostra proposta comprende il taglio dei parlamentari, ma anche tante altre cose, come il superamento del bicameralismo e la trasformazione del Senato nella camera delle autonomie. Perché il vero punto, non è quanti siamo, ma come lavoriamo e a chi rispondiamo. Se siamo efficienti, se facciamo buone leggi (se ne facciamo, visto che per ora convertiamo solo decreti), se siamo trasparenti, se rappresentiamo chi ci ha eletti, se lavoriamo per i cittadini o per il capo. E infatti, quelli che lavorano per il capo, hanno disciplinatamente contraddetto se stessi e votato contro la diminuzione dei parlamentari dopo averla chiesta.