2 Febbraio 2006

Card. Tonini: gay = malato

Diritti

Il cardinale Tonini ha esternato un’altra volta, evidentemente ha deciso di deliziarci con le sue opinioni illuminate almeno un paio di volte la settimana. Questa volta, a Riccione, durante un convegno, ha sostenuto che per una famiglia è una disgrazia avere un figlio omosessuale. La madre di un ragazzo gay si è giustamente sentita offesa e ha deciso di rendere pubbliche le sue proteste. «Mi considererei una madre sfortunata – spiega la signora Patrizia – se mio figlio fosse malato, ma non lo è. Sono orgogliosa del mio ragazzo, cresciuto in un ambiente sereno e con una vita simile a quella di tutti i suoi coetanei. Non capisco perché la Chiesa debba dire certe assurdità, spingendosi fino al binomio insostenibile omosessualità-pedofilia. Ripeto, sono orgogliosa di mio figlio e non credo che l’essere omosessuali sia una condizione peggiorativa, uno svantaggio, una sfortuna».
Come la signora Patrizia, tante altre mamme di Riccione e della provincia hanno alzato la cornetta per chiamare l’Arcigay. «È ora di finirla con la colpevolizzazione e l’accanimento da parte della società e in particolare della chiesa gerarchica contro i gay – ha detto il presidente Davide Piccioni. Siamo tutti persone con uguali diritti e doveri davanti alla legge e alla propria coscienza. Forse perseguitare una categoria e una minoranza serve a coprire un disagio che si trova tutto all’interno della gerarchia?». L’Arcigay ribadisce anche la sua intenzione di ricorrere alle vie legali contro il dottore Pierluigi Moressa, psichiatra che intervenuto al dibattito con il cardinal Tonini in occasione della conferenza “Coppie di fatto”, si è detto disponibile a curare gli omosessuali. Peccato che è dall’Ottocento che il manuale diagnostico e statistico delle malattie mentali non considera in alcun modo l’omosessualità come una patologia.
Una domanda: ma perché Tonini e Ruini non hanno detto nulla sulla nuova legge che consente la legittima difesa? Sparare a un altro essere umano non urta i valori della Chiesa?
(Fonte: Libero.it, 2 febbraio 2006)