23 Ottobre 2005

Mafia

Archivio storico

Pietro Grasso, il procuratore nazionale antimafia, ha detto che Bernardo Provenzano non avrebbe potuto farla franca se non fosse stato coperto da una rete di collusione che ha toccato anche lo Stato. “Coperto da politici e poliziotti”, ha titolato Repubblica. Stupore, alti lai levati al cielo da qui e da là. Ma davvero c’è qualcuno che pensava il contrario? Davvero qualcuno pensa che si possa latitare, probabilmente intorno a casa propria, per 40 anni senza che qualcuno decida di non vederti? E il fatto che la mafia elegga un bel po’ di gente in parlamento e nelle amministrazioni locali, davvero non lo sappiamo? Ci sono delle cose che davvero non ho mai capito dell’Italia. Pensate ai sequestri di persona. Per anni e anni un sacco di povera gente è stata tenuta ostaggio in Aspromonte (ripeto: in un luogo certo asperrimo, ma noto a tutto il Paese) e stava lì per metti due anni. Non due settimane, due anni. E’ possibile che i sequestri a scopo di estorsione, fenomeno sconosciuto a tutto il resto del mondo, non fossero risolvibili? E come mai d’un tratto non ne è più accaduto nemmeno uno? La ‘ndrangheta sta ancora là – e ci ha dato notizia di sé proprio il giorno delle primarie – ma di sequestri, più nulla. Cosa è successo? Il governo dell’Unione ha anche questo davanti a sé: un’emergenza che dobbiamo tassativamente risolvere se vogliamo fare dell’Italia un posto prospero e civile. Senza compromessi. Perché noi non ci siamo mai abituati a convivere con la mafia, caro Lunardi.