8 Dicembre 2009

Niente da temere

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Il discorso di Diane Savino, del Senato dello Stato di New York, sul riconoscimento dei matrimoni gay. Toccante ma assolutamente concreta, la Senatrice Savino sembra semplicemente essere una che vive nel mondo. Delle volte basterebbe anche solo questo.

Traduzione italiana del discorso (Grazie a Gian Mario Felicetti e Yuri Guaiana di “Certi diritti”):

Sono molto nervosa, non perché non sia sicura di quello che dico, ma perché non so cosa succederà e questa è una cosa rara in Senato. Raramente abbiamo affrontato un argomento tanto importante senza immaginarne l’esito. Decine di migliaia di newyorkesi stanno aspettando di capire se andranno a casa sapendo che qui oggi abbiamo fatto la Storia, oppure se saranno terribilmente delusi pur non rinunciando alla lotta. Ma io spero che oggi faremo la Storia. Spero faremo un passo in avanti per mantenere quella promessa fatta da Thomas Jefferson di “sradicare l’ineguaglianza”; perché io rispetto grandemente il senatore Diaz e le sue convinzioni religiose, ma questo voto non riguarda la Politica, Repubblicana o Democratica che sia… questo voto riguarda la Giustizia, l’Equità. Questo voto riguarda quelle persone che vogliono condividere le loro vite e vogliono dal Governo la stessa protezione che viene garantita a chi , pur godendo del privilegio del matrimonio, ne fa un uso tanto noncurante. Persone come il senatore Tom Dwayne e il suo compagno Louis, due delle persone più unite che abbia mai conosciuto… Io ho più di quarant’anni – e non ho intenzione di essere più precisa [risate] – ma non sono mai stata capace di tenere in piedi una relazione della durata e dell’importanza di quella che lega questi due uomini. Perché dovremmo negare loro il diritto di condividere la loro vita? Queste sono relazioni che io invidio, che tutti dovremmo invidiare. E tutto ciò che chiedono è di poter progettare un futuro insieme e di aiutarsi nel caso qualcosa dovesse succedere, esattamente come può fare un qualsiasi altro senatore con sua moglie.

Vorrei raccontarvi una storia divertente. Stavo guidando sulla Sesta con il finestrino abbassato e, ad un semaforo, un ragazzo ha infilato la testa dentro – cosa in verità un po’ sconcertante – perché aveva
visto il mio distintivo del Senato. Mi ha chiesto: “Mi scusi, ci sarà un matrimonio gay ad Albany, questa settimana?” Ed io: “Sì, l’Assemblea ne discuterà, ma in Senato la cosa prenderà più tempo”. “E lei voterà a
favore?” “Certo.” “Perché?” “Perché credo che sia giusto che chiunque possa decidere di condividere la propria vita e che il compito del Governo sia solo quello di amministrare il contratto che si decide di stipulare” E lui
mi dice: “Ma così si stravolge il significato del Matrimonio!” E io gli ho risposto: “Vediamo un po’ di chiarire questo significato. Io e lei ci siamo appena conosciuti, ma se volessimo domani potremmo andare in Comune e
sposarci e nessuno oserebbe mettere in dubbio il nostro legame o chiederci spiegazioni sulle nostre motivazioni.” E lui: “Sì, è vero”. E io ho ribattuto: “E lei crede che siamo pronti per questo passo?!” [risate] Al che
lui ha detto: “Capisco il suo punto di vista”. Ed è questo il punto: ilGoverno non è chiamato a stabilire la Qualità o la Validità di una relazione, perché se fosse così, allora dovrebbe invalidare ¾ delle licenze
matrimoniali! [mormorio di approvazione] Molte persone religiose pensano che dovremmo farlo, ma non lo abbiamo mai fatto e non lo faremo. Io sono Cattolica Romana, e la mia Chiesa ha il diritto di negarmi la possibilità di sposare chi non sia giudicato idoneo, ma il Comune non può fare questo, e ciò non cambierà mai. Le istituzioni religiose possono continuare a praticare la discriminazione nell’ambito del sacramento del matrimonio, ma
noi non possiamo.

So che molti sono preoccupati dalla minaccia che i matrimonigay possono rappresentare per la santità del matrimonio; ma lasciate che vi chieda: che cosa stiamo proteggendo veramente? Guardiamo alla percentuale
dei divorzi nella nostra società. Accendete la TV: abbiamo un canale via cavo dedicato al matrimonio, tutto dedicato al comportamento che dovrebbero tenere le persone nel loro cammino verso l’Altare; ma se non potete
permettervi il cavo c’è anche uno splendido reality, The Bachelor, nel quale trenta donne disperate si contendono un quarantenne che, evidentemente, non è mai stato capace di tenere in piedi una relazione decente nella sua vita!
[risate] E poi c’era il mio show preferito che, grazie a Dio, è durato solo una stagione, nel quale trenta donne disperate erano in competizione per sposare un nano! Questo è ciò che abbiamo fatto al matrimonio in America. Un paese dove le donne sono allevate dall’età di cinque anni per diventare la Moglie perfetta. Pianificano ogni dettaglio, ma non spendono dieci minuti a pensare cosa significhi davvero essere una Moglie. La gente giura davanti a Dio di servire amare e obbedire, ma non crede a una parola. Quindi se c’è una reale minaccia alla santità del matrimonio, viene da noi che abbiamo questo privilegio e ne abusiamo da decenni. Non dobbiamo avere paura di Tom Dwayne e di Louis, non dobbiamo avere paura di persone che si dedicano l’una
all’altra e decidono di condividere la propria vita e di proteggersi nel caso di malattia. Non dobbiamo avere paura dell’Amore e della Devozione. Tom, io spero che questa proposta passi e che il Governatore la firmi, io
spero che noi possiamo imparare da te, ma tu non imparare da noi. Io voto sì.

4 risposte a “Niente da temere”

  1. dani ha detto:

    io sono orgoglioso di condividere il senso di queste parole.
    ora voglio vedere quanti lo saranno nel tuo partito e, trasversalmente, nell’intero parlamento

  2. Stefania ha detto:

    Ma perchè non c’è gente così in Italia? O almeno…non governa?

  3. Frank Eftapelagos ha detto:

    quasi quasi corro a chiedere la green card, all’ambasciata americana più vicina…