14 Ottobre 2013

Ciao, papà. Ciao, Gabriele.

Appunti, Laicità

Mio padre si è tolto la vita martedì scorso e io, come si capirà, per il momento non ho né le lacrime né le gocce d’inchiostro di cui avrei bisogno per poterlo raccontare. Per raccontare di lui, che ha vissuto con la passione di chi inspira a pieni polmoni il vento che gli soffia sul viso. O del diritto di poter morire dignitosamente, quando si è deciso di farlo. O ancora di come si fa ad inventarsi un funerale laico in un paese che non lo prevede.

Per tutto questo il tempo verrà.

Ma c’è chi ha saputo ricordarlo, ed è ad alcune di queste persone che chiedo in prestito le parole per raccontare Gabriele a chi dovesse passare da queste parti.

Comincio dal messaggio di Mina Welby, che trovate qui sotto. E poi un articolo di giornale e un paio di scritti, a cui dedicherò i prossimi post.

Ivan carissimo,

mi unisco al tuo grande dolore per la morte del tuo papà.

Meditando su un evento così tragico per noi che ancora viviamo, immagino una voglia di vivere talmente grande che solo il vivere la morte stessa ti assicura la vera vita. Solo questo pensiero mi aiuta a capire persone coraggiose come tuo padre che hanno fatto questa scelta.

Lo ricordo per l’affetto che tu sai che ti serbo.

Piango con te,
Mina

11 risposte a “Ciao, papà. Ciao, Gabriele.”

  1. Claudio Chittaro ha detto:

    Non ci sono parole in questo momento e non provo nemmeno a trovarle. Ho saputo della triste notizia per passare a lasciarti il mio più sentito e sincero abbraccio e la mia vicinanza.

  2. francesco ha detto:

    Ivan, ci siamo visti a new york, una sera, prima dell’uragano.
    Un onore e un piacere aver potuto conversare con te. Adesso, ti penso nel tuo dolore. A presto, spero.

  3. Domenico Di Conza ha detto:

    Caro Ivan ho appreso con grande stupore del gesto di tuo padre. Ho osservato con discrezione e semplicità (come tuo padre pretendeva) quel che all’AMGAS accadeva. Il dolore di un figlio è ancor più forte quando avviene in certe circostanze. Hai sempre il dubbio di non aver avuto il modo e il tempo di potergli dire un’ultima parola, di dargli un ultimo consiglio. Hai sempre il dubbio di non aver colto bene i segnali di disagio che tuo papà ha lanciato. Non esistono colpe, non esistono perdoni, rimane sempre il sorriso e l’amore con il quale ti ha cresciuto, amato, rispettato e sostenuto in tutte le tue scelte. Se oggi sei un raro esempio di lealtrà e coerenza nel mondo politico italiano è merito soprattutto di Papà Garbiele. Sorridi, come cita Rosmulde Pilcher, pensando a tutti i momenti di gioia e di amore vissuti. Lui sarà ancor più vicino ora a te nei tuoi pensieri

  4. Renato Consilvio ha detto:

    So quanto dolore comporta la morte di un Genitore! Ti sono vicino, e piango con Te la scomparsa di un Grande Uomo. Renato

  5. Graziella Pagano ha detto:

    Caro Ivan so cosa significa il dolore lacerante che stai provando posso solo darti un grande abbraccio e dirti che il vuoto che ti accompagnerà sempre Sara riempito dalla sua presenza dentro di te.Ti voglio bene

  6. mariella.rosati ha detto:

    Ti abbraccio Ivan.

  7. Albi ha detto:

    Ciao Ivan,
    capisco ora il perchè di questo insolito silenzio.
    Ho appena perso anche io il mio papà, dopo una terribile malattia, purtroppo non c’è molto da dire. Mi ricordo perfettamente del vostro intensissimo legame, mi dispiace molto.
    Un abbraccio
    Albi

  8. PIETRO ha detto:

    Ciao Ivan, mi permetto solo di dire che il dott. Gabriele era una persona squisita, ci siamo conosciuti alcuni anni fa, io ero ancora un giovanotto, la sua amicizia mi ha dato la forza di crescere, ho appreso solo adesso della sua scomparsa.
    Un affettuoso abbraccio
    Pietro Coscia

  9. giuseppe potenza ha detto:

    La morte di una persona cara travolge ogni aspetto della nostra vita.
    Più eravamo vicini a quella persona, più la sua perdita ci sconvolgera’.
    L’amore non muore in fretta.
    E perciò piangere significa celebrare un’unione profonda.
    E’vero le lacrime sono tristi, ma gemme del ricordo, risplendono della luce del passato.
    Conoscevo (zio) Gabriele da quando avevo dieci anni e molte lacrime luccicavano sul viso di tutti per il suo ultimo saluto.
    E’strano ricordarlo qui, su un social network, caro Ivan.
    Ma io non sono qui e tu non sei li.
    Siamo tutti alla Bussola, con Cristina, Gigi,Michele, Guido, Lorenzo, Ranieri, tutti gli altri.
    Siano tutti abbracciati stretti stretti.
    Siamo un unico corpo.
    E li vediamo passare, nei vialetti della Bussola: zio Gabriele, zio Pasquale, zio Gino, zio Cesare, zio Felice ed anche tutti gli altri.
    Sorridono, come sempre, nelle loro lunghe passeggiate serali.
    E durante quelle passeggiate noi piccoli imparavamo tante cose e gettavamo il seme della nostra maturita’.
    E’ al cospetto di quelle anime che io ti abbraccio Ivan, come un fratello.
    Io lo ricorderò sempre Gabriele e non solo ogniqualvolta mi arriverà una mail dell’Agedo di Foggia, altra sua creatura.
    Lo ricorderò nei corridoi dell’Ispettorato Provinciale Agrario di Foggia quando mi sorrideva e mi diceva “ue’ bell’ uaglio'” o nelle aule del Tribunale di Foggia, nelle quali io potevo ammirare la sua competenza ed il suo stile di consulente tecnico d’ufficio, nonche’ le sue incredibili e bellissime borse professionali.
    Quando Gabriele ci ha lasciato, insomma, è andata via una parte di me.
    Giuseppe Potenza

  10. Zanna Bianca ha detto:

    Mi spiace tantissimo.
    La morte di un padre è un vuoto incolmabile che ti fa diventare all’improvviso adulto, anche se credevi di esserlo già.
    Un abbraccio