28 Gennaio 2013

“Presa Diretta”, Taranto e il caso Linz

Appunti

Riccardo Iacona è uno veramente bravo e la sua “Presa Diretta” è uno dei migliori programmi televisivi in circolazione. Ieri grande puntata sull’ILVA e su Taranto: guardando la trasmissione ci siamo indignati per l’inquinamento, per l’incuria e per la consueta assenza di responsabili; ci siamo commossi per i malati che combattono, per quelli che ce l’hanno fatta e per coloro che hanno perso la battaglia; ci siamo inquietati, preoccupati e interrogati per il lavoro e per il futuro di un’intera città.

Ma ciò che mi ha fatto veramente impressione è stata la parte della puntata in cui si è raccontato il caso di Linz (dal minuto 59 e 46 secondi nel filmato qui sotto). La città austriaca ospita un’acciaieria che produce tantissimo, più di metà dell’acciaio che si produce a Taranto. Eppure Linz è la seconda città dell’Austria per salubrità dell’aria. Sistemi di copertura e filtri di ultima generazione impediscono la fuga di polveri e di gas, i dipendenti sono isolati in modo da non entrare mai a contatto con lavorazioni dannose, le autorità locali eseguono misurazioni puntuali e rigorose, tenendo monitorata costantemente la qualità dell’aria. I ragazzini giocano a pallone sui campetti non lontano dall’industria e le fattorie dei dintorni ottengono rigorosissime certificazioni biologiche per i loro prodotti. Tutto questo mentre a Taranto i bambini si ammalano e i capi di bestiame vengono abbattuti a causa dei livelli di diossina.

Le cose che funzionano sono, tra l’altro, un potentissimo atto di accusa per le cose che non funzionano, io credo. Se si è fatto a Linz, vuol dire che produrre acciaio in modo compatibile con la vita di una città è possibile. E che se non lo si è fatto si è trattato – anche nella più bonaria delle ipotesi, quella della negligenza – di una tale negligenza da configurare comunque una vera e propria azione dolosa: culpa gravis dolo aequiparatur, dicevano i romani.

Non è necessario inventare ogni volta la ruota: se esistono casi di eccellenza come quello austriaco, dove il dilemma tra salute e lavoro si è risolto salvaguardando entrambi, ciò che c’è da fare è semplicemente copiare. Sarebbe stato meglio farlo dieci anni o venti anni fa, e sarebbe doveroso e necessario capire perché non lo si è fatto allora, ma ora non si preda altro tempo.

2 risposte a ““Presa Diretta”, Taranto e il caso Linz”

  1. Erasmo ha detto:

    Egregio Scalfarotto Ilva ha prodotto 5 milioni di tonnellate di acciaio esattamente quanto ne ha prodorto I 5 milioni di Taranto…sono qunatitativi del priodo di crisi . La sia capacità produttiva è di 8 mln di tonnellate ( autorizzazione integrata ambientale del 2012).Possibiole che taranto possa diventare come Linz a condizione che : 1) gli altri impianti che gravano nell’aea…ovvero la raffineria eni…il cementificio…..la fabbrica di ceramiche…l’inceneritore…le centrali enel…..adeguino anche loro le produzioni ale bat…..e soprattutto attuino le precsrizioni di aia 2) il contributo della mobilità all’unquinamwento è rilevantissimo….a Linz….treni….tram….insomma tutto quanto è sostenibilità….viene attuato….tarnto…..ha un sistema della mobilità,,,,che è quasi…monomodale. …

  2. Rosa D'Amato ha detto:

    Modello Linz? No grazie! Modello Bilbao!