5 Maggio 2012

Il comune di Jerzu non concede più spazi pubblici all’AGESCI

Appunti, Diritti, Laicità

Qualche settimana fa ho visitato con grande piacere il paese di Jerzu, in Sardegna. Il piacere è oggi moltiplicato da questo documento che ho appena ricevuto da Gianluigi Piras, Assessore (tra l’altro) alle politiche giovanili, che volentieri pubblico. Anzi, è con entusiasmo che lo pubblico visto che non capita tanto spesso di vedere un atto amministrativo che, come ci si aspetterebbe in ogni paese civile, condanna la discriminazione fondata sulla più oscura superstizione e in spregio ad ogni elementare dato scientifico. Ci fossero più politici a decidere con la ragione e non con i loro pregiudizi l’Italia sarebbe un paese più accogliente e migliore.

COMUNE DI JERZU
Provincia dell’Ogliastra
Ufficio del Sindaco
Assessorato al Turismo, Cultura, Sport e Spettacolo,
Politiche Giovanili e Servizi per l’Infanzia
Via Vittorio Emanuele 172, 08044 Jerzu – tel. 0782/7608 fax.0782/70681

www.comune.jerzu.og.it

Al Presidente della Repubblica
All’Associazione AGESCI
Alle Associazioni LGBT
A tutti gli organi di stampa

Discriminazioni omosessuali
Il Comune di Jerzu non concede spazi pubblici all’AGESCI

Il Comune di Jerzu, ormai da diversi anni, concede ai gruppi scout di tutte le provenienze, la possibilità di praticare la propria attività all’interno dei propri confini comunali negli spazi all’aria aperta e in particolare presso la località rurale di Sant’Antonio, mettendo a disposizione le proprie strutture e servizi.
Questo poiché scopo dello scautismo, fondato sul volontariato, è “l’educazione dei giovani a un civismo responsabile mediante lo sviluppo delle proprie attitudini fisiche, morali, sociali e spirituali.”
Nelle ultime ore abbiamo appreso dai mezzi di comunicazione nazionale e in particolare dai quotidiano “La repubblica” e “Corriere della sera”, che negli atti ufficiali e nelle ultime conclusioni del seminario di novembre dell’AGESCI su “Scout – proposta educativa”, emergerebbero le seguenti considerazioni e linee guida:
– “I capi gay sarebbero un problema”, poiché “potrebbero turbare e condizionare i giovani”,
– si paragonano le adozioni dei bambini da parte dei gay e la tortura
– si vieta il coming out ai capi scout poiché “il capo scout, se omosessuale, nel percorso di rafforzamento della propria identità può sentire di dover passare attraverso l’espressione pubblica del suo orientamento sessuale. Questa situazione può non essere opportuna in riferimento al percorso di crescita dei ragazzi”.
– “Le persone omosessuali, in linea generale, hanno dei problemi non solo sul piano sociale, ma anche con loro stessi”
– In caso di orientamento omosessuale si suggerisce il ricorso allo psicologo
In rappresentanza dell’Amministrazione comunale esprimo tutto il nostro sdegno e disappunto per quanto emerso dalle sopraelencate linee guida.

Inoltre, per le deleghe a me concesse e in applicazione e ottemperanza a:
– Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948
Art. 2 « Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione
Art. 7« Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione
– Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea
Articolo 21 – Non discriminazione
1. È vietata qualsiasi forma di discriminazione fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle o l’origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l’appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, gli handicap, l’età o l’orientamento sessuale.
– Il Trattato di Lisbona del 13 dicembre 2007
– Art. 3 della Costituzione, primo comma:
“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.
– Raccomandazione del comitato dei ministri del Consiglio d’Europa del 31 marzo 2010
“misure per combattere la discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere”
– Decreto Legislativo n. 216 del 9 luglio 2003, in attuazione della direttiva 2000/78/CE per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro.
– art. 8-septies del decreto-legge n. 59 dell’8 aprile 2008 convertito, con modificazioni, nella legge n. 101 del 6 giugno 2008.
COMUNICO
Clausola di esclusione: ad integrazione di quanto precedentemente deliberato e regolamentato relativamente alla concessione degli spazi pubblici del Comune di Jerzu alle associazioni di gruppi scout, NON SONO CONCEDIBILI, d’ora in avanti, i medesimi spazi pubblici ai gruppi scout riferibili all’Associazione AGESCI in ottemperanza a quanto disciplinato dalla legislazione internazionale, comunitaria e italiana, salvo apposita comunicazione del singolo gruppo scout, richiedente la concessione, a dissociarsi e a non applicare le linee guida indicate negli atti del seminario – proposta educativa “omosessualità: nodi da sciogliere nelle comunità capi” del 12 novembre 2011.

L’Assessore
Gianluigi Piras

53 risposte a “Il comune di Jerzu non concede più spazi pubblici all’AGESCI”

  1. Giovanni ha detto:

    Ciao Ivan, vorrei far notare che l’articolo di Repubblica da cui e’ nata ttta l’attenzione mediatica su AGESCI e omosessualita’ si basa su una montatura giornalistica. Quello a cui fa riferimento il giornalista non sono le linee guida dell’agesci in fatto di omossessualita’, ma un intervento nell’ambito di un convegno sul tema di un prete NOn socio dell’associazione, ripreso ad arte dal giornalista. Oltretutto gli altri interventi al convegno sono di parere ben diverso, tanto che si conclude che l’inclinazione sessuale non puo’ essere un criterio per la selezione degli educatori scout, ma che sono ben altri i paletti e i distinguo. In ogni caso, niente delle opinioni personali dei relatori presenti al convegno puo’ essere interpretato come il pensieroi dell’associazione in merito, come viene fatto credere sugli organi di stampa. Faccio infine notare che in AGESCI sono numerosi gli educatori omosessuali, in ovvia contraddizione con quelle che sono secondo la stampa le “linee guida” dell’associazione.
    Mi duole vedere come una mistificazione giornalistica stia producendo tanti danni all’associazione e alla comunita’ Glbt.
    Ne parlo anche qua:
    http://beffatotale.blogspot.com/2012/05/un-nodo-da-sciogliere.html

  2. Beatrix ha detto:

    Salve,
    secondo me, probabilmente, è da tempo che si sono stancati di “dover” concedere dei terreni e hanno colto la palla al balzo.. tutto qui.

  3. scalpha ha detto:

    Caro Giovanni. Io sulla notizia di ieri non son voluto intervenire. Ma che un ente pubblico italiano si muova con questa solerzia a difesa di una comunità normalmente vessata e prenda immediatamente posizione in questo senso, beh: questa sì che è una notizia. Sulle teorie riparative e sul mandare i gay a curarsi nessuno dice mai nulla. C’è andato pure a Sanremo un demente di cantante davanti a milioni di famiglie e di ragazzini e non mi pare che ci sia stata una voce sola a dire che le teorie riparative sono considerate pura immondizia dalla comunità scientifica. Beh, se un comune per una volta reagisce nella giusta direzione, magari anche con una eccessiva immediatezza, lo ripeto: è una (buona) notizia.

  4. stefania ha detto:

    a me risulta che il prete, padre Francesco Compagnoni, è Francesco Compagnoni
    è membro dell’Ordine Domenicano e Assistente ecclesiastico nazionale del MASCI(Movimento adulti scout cattolici italiani). gli atti del seminario si possono inotre scaricare dal sito dell’agesci: http://www.agesci.org/downloads.php?scat_id=9.
    lo stesso sito riporta nellahome page questo comunicato: “In merito all’articolo apparso il 4 maggio sulla homepage di Repubblica, l’AGESCI dichiara che con il seminario l’Associazione ha voluto avviare una riflessione sul tema dell’omosessualità e per farlo ha chiesto il contributo di esperti di varie discipline, le cui opinioni sono quelle riportate negli atti, che vanno letti nell’insieme per comprenderne la portata. Gli scout cattolici si interrogano incessantemente su temi importanti come questo. L’AGESCI non ritiene di avere nessuna risposta preconfezionata ed è impegnata a riflettere su tutti i temi che interpellano il mondo dell’educazione.”
    mi sembra che non prendano distanze da quanto emerso ma che piuttosto stiano riflettendo…
    che dire: aspettiamo frementi le loro riflessioni

  5. jfmastinu ha detto:

    Francamente: Ho 8 anni di scoutismo alle spalle, e ne ricordo, per quanto mai portate alla luce in maniera metodica, le dinamiche omofobiche tra i ragazzi e anche il non intervento degli educatori in frangenti del genere. A parte questo so anche che il mio compagno è stato capo scout per diversi anni, fino a quando non venne invitato a dimettersi dopo il suo coming out. Sinceramente, dalle riflessioni dell’AGESCI non mi aspetto molto, se rinunciassero alla loro politica di perpetrata adesione ai dettami ecclesiastici anche quando vanno contro lo spirito dello scoutismo (e per quanto ufficialmente lo si neghi, è noto che il suo fondatore abbia avuto esperienze omosessuali).

  6. Massimo Mele ha detto:

    Anche noi abbiamo pubblicato la notizia con grande gioia perchè, finalmente, un comune ha preso una posizione chiara contro l’omofobia con un atto concreto. Alla fine dell’articolo, per dovere di cronaca, abbiamo anche aggiunto questo:
    Per quanto felici dell’iniziativa del comune per il suo significato, per dovere di cronaca dobbiamo riportare anche il comunicato dell’AGESCI che seguì la pubblicazione dell’articolo di Repubblica, in cui si puntualizzava che quelle riportate non sono le linee guida dell’associazione ma posizioni di singoli espresse nel corso di un seminario di riflessione sull’omosessualità. Crediamo però che il comunicato non cambi il fatto che quelle posizioni così integraliste e intimamente violente andavano rifiutate e non considerate neppure leggittime dall’AGESCI, che invece le ritiene degne di rispetto anche se non le fa proprie. Sarebbe come se qualcuno rispettasse le idee di Hitler anche se non le considera le proprie. Comunque sia, ecco il comunicato:
    “In merito all’articolo apparso il 4 maggio sulla homepage di Repubblica, l’AGESCI dichiara che con il seminario l’Associazione ha voluto avviare una riflessione sul tema dell’omosessualità e per farlo ha chiesto il contributo di esperti di varie discipline, le cui opinioni sono quelle riportate negli atti, che vanno letti nell’insieme per comprenderne la portata. Gli scout cattolici si interrogano incessantemente su temi importanti come questo. L’AGESCI non ritiene di avere nessuna risposta preconfezionata ed è impegnata a riflettere su tutti i temi che interpellano il mondo dell’educazione. “

  7. Beatrix ha detto:

    @jfmastinu “se rinunciassero alla loro politica di perpetrata adesione ai dettami ecclesiastici anche quando vanno contro lo spirito dello scoutismo”
    io sono scout da 17 anni. Mi dispiace di questa tua conclusione, evidentemente tratta dopo una spiacevole situazione. Il problema è che come sempre fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce. Come sempre si fa di un’erba tutto un fascio. Come sempre si creano i luoghi comuni.. chi è comunista ci addita come “fascisti” e chi è di destra ci etichetta come “comunisti” e così via.. ora siamo omofobi grazie a qualche intelligentone che ha scritto un articolo senza prima informarsi e a ruota tante pecore che si sono fermate al titolo dell’articolo.

  8. Beatrix ha detto:

    Ecco perchè l’Italia va allo sfascio! le persone non vanno al di là di quello che c’è sul loro naso. Leggetevi tutte e 48 le pagine del convegno, leggetevi chi è intervenuto (NON capi scout), leggetevi dal sito agesci.org il Patto Associatico e il Metodo… un convegno non sono le “linee guida” dell’Associazione. Non confondete gli interventi di persone extra-associative come il pensiero di tutti gli scout d’Italia. A onor del vero, certi punti sviluppati sì, sono di discutibile “umanità” e sarebbe stato il caso di far partecipare al convegno una rappresentanza omosessuale ma fatto sta che un “convegno” tenuto da 3 persone e seguito da una dozzina di capi, NON costituisce il pensiero dell’AGESCI nè tanto meno le linee guida.

  9. Sergio Lo Giudice ha detto:

    Ebbene sì, l’ho fatto: dopo avere letto il post di Giovanni che ventilava un colossale equivoco da parte della stampa sono andato a leggermi gli atti del seminario di Proposta educativa. Con dieci anni di Agesci sulle spalle (semel scout semper scout…) e i trenta successivi di Arcigay il tema mi interessa. Ebbene, sono rimasto sconcertato dalla natura asfittica di quella riflessione. A sorprendere non è tanto il ragionamento di Compagnoni ( scout da 45 anni ed assistente ecclesiastico del Masci, non uno che passa da lì), un sacerdote che ripropone la dottrina della Chesa, ma le riflessioni della psicologa e soprattutto del capo scout. Violenza, repressione e discriminazione sono le parole chiave – non dette – di tutti i ragionamenti. La dice lunga del clima il commento di una dei facilitatori dei gruppi di dibattito: se la chiesa impedisce ai capi scout gay di donarsi a chi si ama. come faranno questi ad essere testimoni credibili del dono di sé? Non fa una grinza: prima gli taglio le ali, poi dico che non sanno volare…
    .

  10. Tommso Giuntella ha detto:

    quello che ha fatto questo assessore ricorda ricorda molto quello che fece Mussolini agli scout. Io spero che Ivan stia scherzando. Lo spero proprio

  11. Mirco ha detto:

    Ho fatto scout per 13 anni, e capo scout per 3. Sempre come agesci. Sono felice della formazione che questa esperienza mi ha dato. Se oggi mi sento fratello di tutte quelle minoranze che si sentono discriminate è grazie ai valori dello scoutismo e dell’agesci. Penso che se proprio dovete cercare dei nemici nella società, alzare la voce contro l’agesci sia una scelta sbagliata. A chi chiede all’agesci di staccarsi dal clero forse non sa cosa voglia dire la sigla agesci e forse non sa che esistono anche altre sigle.

  12. Federico ha detto:

    Caro Ivan e chi legge, mi preoccupa molto la reazione di questo assessore che oltretutto pare occuparsi di politiche giovanili… Reazione scomposta e basata su un articolo superficiale e parziale. Se questo è il modo di occuparsi della cosa pubblica povero il comune di Jerzu… S’informi ad esempio su cosa l’Agesci opera in tema di politiche giovanili.. L’unica spiegazione potrebbe essere che ha colto questa come scusa buona per altre difficoltà presenti. Ha ragione chi scrive che l’Agesci e più in generale lo scoutismo è una delle poche realtà aperte e accoglienti per i ragazzi che fa dell’ottima educazione in un contesto sociale nel quale sappiamo tutti bene quanto questo serva. E se non credete a me che sono capi scout Agesci chiedetelo alle famiglie.

  13. Vitalux ha detto:

    “se un comune per una volta reagisce nella giusta direzione”… complimenti per l’onestà intellettuale. Un’Associazione discute di temi importanti e scopre di essere più omofoba di quanto sapesse, ma non prende nessuna posizione ufficiale, anzi vuole continuare a dibattere. E la risposta, di fronte ad un’Associazione che ha avuto i suoi gambizzati e morti durante il fascismo e le sue vittime per la mafia é quella di cacciarli? A quando l’olio di ricino?

  14. Mariello ha detto:

    Scusate…lasciando da parte il discorso agesci/omofobia… ma te assessore o comune decidi di negare degli spazi senza manco chiedere se sia vero? Cioè leggi un articolo e decidi immediatamente di negare l’accesso ai territori? Non chiedi alla associazione spiegazioni? boh

  15. scalpha ha detto:

    Caro Vitalux, direbbe lo stesso di un’associazione che si “scoprisse” più razzista o più antisemita “di quanto sapesse”? Resto in trepidante attesa.

  16. giovanni boccardo ha detto:

    L’assessore usa il condizionale («nelle ultime conclusioni del seminario […] emergerebbero le seguenti considerazioni e linee guida» etc.); e fa bene, perché in realtà non esiste alcuna linea guida dell’AGESCI sull’omosessualità (tanto meno, alcuna linea guida omofobica). Mi sconcerta, quindi, che prima di procedere a una delibera l’assessore non abbia appurato come stiano in realtà le cose, e che una tale delibera (anzi, in realtà: una qualsiasi delibera di un qualsiasi comune italiano) possa mai fondarsi su un articolo di giornale. Deliberare sulla base di notizie false e manipolate è un atto grave (l’assessore stesso pareva avere dei dubbi circa la fondatezza delle notizie riportate dall’articolo, stante la scelta del modo condizionale). Giudicare sulla base del sentito dire senza verificare: ecco, caro Scalfarotto, cosa secondo me crea il pregiudizio.

  17. Igor ha detto:

    Caro Ivan,
    personalmente penso che un politico scafato come te dovrebbe interrogarsi un minimo su un fatto del genere.
    Ti sembra normale che un assessore di un paese di 3123 abitanti non sappia cosa succede nei suoi locali? Se il gruppo scout è omofobo o no e deve scoprirlo grazie ad un articolo su Repubblica.
    In pratica dai ragione ad un assessore che:
    – basa le sue scelte su una articolo di un giornale
    – si presume difenda gli omosessuali (vorrei sapere quando questi scout di Jerzu hanno discriminato qualcuno).

    Ma non ti preoccupi del fatto che alla fine di questa scia mediatica chi ci rimetterà saranno gli scout di Jerzu?
    Ma probabilmente c’è un altro vice-presidente del Pd Scout che li difenderà.

    E poi si chiedono perchè ci sia una scia di antipolitica… davvero strano!

  18. Paolino Pezzella ha detto:

    Sono Scout da oltre 40 anni, ho vissuto l’unificazione tra AGI e ASCI,che posso dire se il comune di jerzu ha deciso in tal senso ne accetterà anche le succesiive conseguenze.Lo scoutismo ha superato prove più difficili(fascismo, politicizzazione,ecc.).L’agesci non è un’associazione clericale ma inserita nella vita ecclesiale (sono due cose ben diverse), con i suoi distinguo dovuti al metodo scout. Guardate che i capi gay ci sono sempre stati e le comunità capi hanno sempre educato i ragazzi assieme a loro. Gli scouts e l’Agesci sono sempre stati in prima linea nei momenti difficili di questo paese ma,per il distinguo, abbiamo la nostra idea di capo scout, infatti, in Agesci la responsabilità dell’educazione dei giovani è affidata a due capi,maschio e femmina, come dio li creò e la responsabilità non e mai affidata ad un solo capo, maschio e gfemmina che sia.

  19. Tommaso Caldarelli ha detto:

    Ciao Ivan,

    capisco la preoccupazione e lo sconcerto. Penso che l’associazione abbia fatto un grosso errore comunicativo non spiegando in maniera puntuale e debita che alcune affermazioni non riflettevano il proprio modo di sentire, che te lo garantisco è materia di dibattito e di approfondimento sincero e potente fra di noi, sempre cercando di trovare il posto nel magistero della Chiesa dove ci sia tolleranza, accettazione, promozione delle diversità. Lo abbiamo sempre fatto.

    Basare una decisione del genere sugli atti di un convegno, dopo che anche l’associazione ha precisato come questa non sia la posizione (doveva farlo prima, credo sia stato fatto uno sbaglio) ufficiale del movimento, mi sembra veramente troppo. Concordo con Tommaso Giuntella.

    Tc

  20. Emidio Picariello ha detto:

    io non capisco cosa vi spaventa della delibera. Dice:

    salvo apposita comunicazione del singolo gruppo scout, richiedente la concessione, a dissociarsi e a non applicare le linee guida indicate negli atti del seminario – proposta educativa “omosessualità: nodi da sciogliere nelle comunità capi” del 12 novembre 2011.

    che in sostanza significa che basta che il gruppo dichiari esplicitamente di non essere omofobo per avere la concessione.

    Se non lo può dire allora è omofobo. Se non è omofobo basta che dichiari di non essere omofobo per avere la concessione. Qual è il problema?

  21. Francesco Genovese ha detto:

    È tutto frutto di una orribile mistificazione giornalistica. Si fa credere che l’AGESCI sia omofoba, ma non è così, negli atti del convegno si dice chiaro e tondo che il problema non è l’orientamento sessuale, bensì la sua ostentazione, etero o omo che sia.

    E così, a farne le spese sono i ragazzi, che si vedono rifiutati spazi dal comune.

    È una vergogna!

  22. Giovanni Nasti ha detto:

    Leggo commenti deliranti secondo i quali siccome ci son sempre stati gay nell’agesci allora questo non può essere omofobo, basta tacere per non andarsele a cercare, quando si dice la coerenza. Dopo che Repubblica e TUTTE le testate nazionali hanno semplicemente riportato quanto scritto in quelle 48 pagine di puro delirio, l’associazione se ne lava le mani comunicando che quelle non sono le sue linee guida (ma intanto ha avvertito il forte bisogno di organizzare tale convegno facendo intervenire un prete e due psicologi e psicoterapeuti di ispirazione cattolica (oramai l’ispirazione al metodo scientifico è da eretici) senza possibilità di contraddittorio. Da certi commenti si constata che se un’associazione si scopre omofoba è ritenuta esagerata la decisione di un Comune di non concederle spazi pubblici in nome del rifiuto di ogni discriminazione e incitamento al disprezzo, ma analogamente ci si straccerebbe le vesti di dosso se la stessa associazione avesse ospitato un convegno razzista o antisemita (o qualunque fornicazione d’odio verso qualunque categoria). Ci rimetteranno gli scout di Jerzu? Pazienza, se i ragazzi capiranno la gravità dell’intolleranza che nutre la loro associazione di matrice religiosa si iscriveranno in gruppi scout laici. Pertanto, bene ha fatto il sindaco di Jerzu a sospendere i servizi: mettetevelo bene in testa che l’omofobia, come il disprezzo per le diversità in generale NON E’ UN DIRITTO!

  23. Luca Caleffi ha detto:

    Non ci si può dissociare da qualcosa che non è stato dettato.
    L’assessore è stato fin troppo solerte, perché prima di spalare m**da addosso a qualcuno in modo ufficiale prima ci si deve informare. Non stiamo mica parlando di un cittadino qualunque, ma di un funzionario pubblico: prima di fare un qualsiasi atto ufficiale deve essere sicuro di avere fonti altrettanto ufficiali, non Repubblica o Il Corriere della Sera.
    Scusami, Ivan, ma anche tu potevi informarti prima… questo non è un comportamento serio.

    Per quanto riguarda l’AGESCI. Ha parlato un prete… cosa vi aspettavate? Che dicesse di andare contro la Chiesa? Ed era del MASCI, che non è l’AGESCI, tanto per cominciare, quindi extrassociativo (rispetto l’AGESCI… se vogliamo possiamo parlare anche dell’FSE, l’altra realtà scautistica italiana che potremmo paragonarla ai Lefebvriani), tanto per ribadire che la gente deve informarsi prima di sparare cavolate a raffica.

    L’AGESCI ha avviato questa discussione con molta cautela, visto che almeno nominalmente ha la benedizione papale. E per chi non lo sapesse (immagino tutti quelli che hanno commentato contro l’AGESCI) prima di esprimere una posizione ufficiale, deve essere fatta una riflessione all’interno di ogni singolo gruppo (visto che l’AGESCI è un collettivo e non “partito” a sviluppo gerarchico), poi a livello provinciale, regionale, nazionale e di nuovo una votazione regionale con almeno 2 delegati per ogni gruppo presente in regione e poi, con i risultati di questa votazione, una votazione dei rappresentanti delle regioni in sede nazionale…

    Se questa discussione è cominciata a novembre, prima di avere anche solo un risultato parziale ci vorranno ANNI!

    Nel frattempo alla domanda “siamo omofobi?” la risposta sono i primi 5 punti della Legge scout, con i quali qualsiasi dibattito che conduca ad una discriminazione di qualsiasi tipo è del tutto incompatibile.
    La risposta quindi è NO, ma non c’è mai stata nemmeno una posizione discriminatoria in passato, quindi è tutta un’invenzione giornalistica basata su un seminario che poteva essere organizzato da chiunque.

    Vorrei fare un esempio: se un qualsiasi omosessuale si presentasse ad un seminario organizzato dall’ARCIGAY e dicesse un’opinione controversa magari anche offensiva per molti, ma su cui l’ARCIGAY stessa non è “d’accordo”, saremmo tutti pronti a dire che le parole di quella persona, perché invitato a parlare ad un seminario dell’ARCIGAY corrispondono al pensiero dell’ARCIGAY stesso?
    E se l’associazione non sapesse cosa rispondere in merito a parte dire che quella è un’opinione individuale, senza però distaccarsene completamente perché non hanno una posizione ufficiale?
    Condanna totale?

    Vedete com’è facile mettere su un caso giornalistico sul nulla?

    Noi scout AGESCI non siamo mai abbastanza cattolici per i cattolici e troppo cattolici per i non cattolici… va a finire che le prendiamo su da tutti, ma nessuna delle due parti si ferma mai a sentire le nostre ragioni, troppo impegnati ognuno sulle proprie posizioni per capire che ci sono anche gruppi che tra le due posizioni ci navigano a vista, perché i temi controversi sono tanti e la società cambia in continuazione.

    Io continuerò a cercare di lasciare il mondo un po’ migliore di come l’ho trovato, indipendentemente da come mi giudicano coloro che non conoscendomi credono di sapere tutto e da quelli che pensando di fare una bella figura lasciano un capo e i suoi ragazzi in mezzo alla strada senza degnarsi PRIMA, come sarebbe serio e cortese, di informarsi come si deve.

    Buona strada a voi.

  24. Luca Caleffi ha detto:

    Giovanni Nesti, ma tu, a parte vedere che sono cattolici i relatori, hai letto anche le loro parole? Solo il prete ha fatto un copia incolla del catechismo. Gli altri non hanno assolutamente condannato nulla. E’ ovvio che non hanno detto “sì, sarebbe bellissimo che tutti i capi scout fossero omoessuali dichiarati e andassero alle riunioni con il proprio fidanzato”, ma hanno ribadito la mancanza di qualsiasi relazione tra la vita sessuale privata di un educatore e il suo ruolo di educatore di ragazzi.

    Se nell’AGESCI c’è omofobia è puramente perché è composta da gente che statisticamente può contenere elementi omofobi. Tanto quanto qualsiasi movimento o associazione che non abbia come requisito un patentino anti-omofobia.
    Sono tutti ragazzi che vanno a scuola o all’università, che hanno genitori di varia estrazione sociale, posizione politica e anche religione (io ne ho uno protestante e uno non credente e l’AGESCI lo permette, pur ribadendo che la sua è un’offerta che si ispira a valori cattolici).
    Così come ci sono omofobi sul lavoro, a scuola, tra i genitori, e così via, possono esserci anche in una qualsiasi associazione, ma ognuno esprime il suo pensiero e per l’eventuale brutta esperienza di qualcuno non si può condannare l’intera associazione.
    Anzi… quando accadono queste cose è sempre giusto denunciare un comportamento sbagliato in riferimento alla persona che l’ha tenuto, perché ognuno èsempre responsabile del proprio comportamento in prima persona (se è un insegnante è l’insegnante il colpevole, non la scuola, per esempio).

  25. Vitalux ha detto:

    Vada avanti così, caro Scalfarotto, ignorando la storia e osannando decisioni grette ed ignoranti. Vedremo quanto durerà il partito di cui é vice presidente. Resto in trepidante attesa.

  26. Vitalux ha detto:

    In altre parole io la mia Associazione la conosco e sono certo che non sia mai stata omofoba. Chissà se lei potrà dire altrettanto di quelli che spera siano i suoi elettori.

  27. Giovanni Nasti ha detto:

    Luca Caleffi, già il fatto che si tratta di un’associazione di stampo cattolico dice quanta omofobia essa può nutrire. Tralasciando il fatto che uno degli psicologi e psicoterapeuti ha scritto non pochi punti nettamente discordanti con la psicologia ufficiale, è un controsenso ciclopico scrivere un papiello su quanto è bello relazionarsi con gli altri per realizzare il proprio ego personale e sociale e poi scrivere che se un capo scout dichiara la propria omosessualità e magari insegna ai suoi ragazzi che la sessualità e l’affettività non è solo quella copiata e incollata dal catechismo allora soffre di manie di protagonismo…davvero coerente. E poi con sta storia che siccome non tutti sono omofobi allora non è giusto punire tutti:caro, fanno parte di un’associazione munita di uno statuto, pertanto ogni membro, pur avendo una propria opinione su qualsiasi argomento, deve attenersi a quello che ne è uscito dal convegno: i gay dichiarati sono diseducativi. Punto. Hai presente il Don’t ask, don’t tell? Ecco, è uguale. Chi non è d’accordo può andarsene ovviamente, ma non pretenda di ricevere rispetto se non ha imparato a dimostrarlo a sua volta. Ripeto, l’omofobia non è un diritto. E comunque, il tuo ragionamento si può applicare sull’evasione fiscale: perché per una manciata di disonesti devono pagare tutti gli altri cittadini? Semplice, perché ci piaccia o no (a me no ma pazienza) siamo cittadini di uno Stato e in quanto cittadini abbiamo diritti e doveri nei confronti della comunità tutta.

  28. Giovanni Nasti ha detto:

    Volevo intendere: Chi non è d’accordo può andarsene ovviamente, ma non pretenda di ricevere rispetto se non ha imparato a dimostrarlo a sua volta, in caso contrario.

  29. pifo ha detto:

    Il Vice-Presidente del mio partito plaude pubblicamente alla decisione di un assessore sardo che mette “fuori gioco” una Associazione Cattolica perchè, secondo alcuni rilanci di stampa, avrebbe pubblicato delle “linee guida” apertamente omofobe.
    Il Mio Vice-Presidente si e´ preoccupato di leggere?
    Se lo avesse fatto si sarebbe accorto che:
    1. Non sono linee guida bensi le opinioni espresse nel corso di un convegno-seminario promosso, in completa autonomia gestionale, dalla redazione di una delle testate stampa associative.
    2. Il Convegno-seminario é stato organizzato proprio per accogliere le richieste nel senso del dibattito emerse all´interno della associazione.
    3. Dei tre relatori nessuno occupa un ruolo direttivo all´interno della associazione (Il MASCI non e´ lÁGESCI!) e uno, la professoressa, non e´mai stata scout.
    4. A margine degli atti vengono riportate le relazioni dei diversi gruppi di discussione che, dopo gli interventi, sono stati cvreati tra i partecipanti (capi scout). Da queste rerlazioni si evince chiaramente la “sensibilitá” e la voglia di chiarezza che emerge dall´interno della Associazione.
    5. Se avesse letto la nota stampa ufficiale il mio caro Vice´Presidente sis arebbe accorto che “non esiste” alcuna linea guida ufficiale dell´AGESCI sulla omosessualitá, che questo argomento è considerato delicatissimo e che la stessa si guarda bene dall´adottare come principi quelle che sono delle semplici opinioni emerse all´interno di un convegno.

    Ecco, il Mio Vice-Presidente ha dato ancora una volta prova della sua “faciloneria”.

    Se solo il mio Vice-Presidente chiedesse un po´in giro si accorgerebbe che quella stessa associazione che oggi “condanna” rappresenta da almeno 20 anni una delle anime piú vibranti e sincere di quel movimento per il rinnovamento che ha espresso il PD. Con la sua condanna di “omofobia” rivolta alla AGESCI e ai migliaia di capi che con entusiasmo partecipüano alla esperienza del PD oggi Scalfarotto ha dimostrato ancora una volta quali siano e quanto siano gravi i nostri problemi:
    Siamo un universo di idee positive, di esperienze diverse, di buone volontá, di partecipazione ma queste “meravigkose componenti” non riescono ad amalgamarsi perchè arriva sempre qualcuno, forte di una di una identitá propria, che pretende di orientarle, organizzarle, sfruttarle a quelli che sono i propri personalissimi orientamenti.
    Scalfarotto, Il Vice Presidente, dimostra che tanta richezza umana, nel PD, deve essere a disposizione solo di chi é in grado di prendersela per rafforzare il fortissimo senso dell´io.
    Non rimpiango certo i tempi del centralismo democratico, Signor Scalfarotto, ma quelli delle Frattocchie forse si. Sarebbero bastati 6 mesi di corso per far comprendere a gente come Lei che prima di aprire la bocca e sparare sentenze … bisogna leggere e comprendere.
    Saluti
    E adesso puo´anche darmi dell´omofobo, del difensore di omofobi e tutto il repertoprio di agettivi che fanno parte da anni della sua retorica. Non me ne frega niente perché Lei mi ha giá offeso mortalmente come membro del PD e come ex-scout.

  30. scalpha ha detto:

    Caro Pifo,

    nella discussione avvenuta in seno all’Agesci siano state dette cose considerate immondizia dalla comunità scientifica internazionale senza che nessuno zittisse gli oratori come meritavano.

    Ciò nonostante il “suo” vicepresidente si è astenuto dal commentare la cosa. Non era purtroppo una notizia: cose che farebbero vergognare qualsiasi persona assennata nell’occidente del mondo sono spesso dette in Italia nel silenzio generale.

    Il medesimo vicepresidente ha tuttavia voluto commentare la notizia (quella sì una notizia!) di un comune d’Italia che per una volta si è schierato con prontezza dalla parte dei vessati e non di chi li vessa.

    Se avrà la bontà di avere la stessa sollecitudine nello scrivermi per comunicarmi la sua solidarietà e il suo sdegno (cosa che fin qui non ricordo di aver ricevuto) la prossima volta che qualche demente dirà le cose che si sono sentite nella discussione dell’Agesci, allora potremo parlare di chi abbia offeso mortalmente chi.

    Sappia, lei come tutti, che non intendo certo rinunciare alla dignità e alla libertà mia e di milioni di persone come me per un incarico.

    Cordialità.

  31. Igor ha detto:

    Caro Giovanni Nesti,
    più vado avanti a leggere e più vedo che non c’è l’interesse di capire ma soltanto quello di giudicare.
    una rivista scout ha organizzato un convegno per trattare il tema dell’omosessualità in associazione. I risultati sono disponibili su internet, simbolo di grande trasparenza.
    Questo non vuol dire che adesso tutti noi scout dovremo seguire alla lettera ciò che è stato scritto, ma anzi serve solo a far partire un dibattito a livello più ampio che in un associazione come la nostra dura anni (come dice giustamente Luca).
    Io continuerò a fare il capo come ho sempre fatto e aspetto il giorno in cui il tema verrà affrontato dalle assemblee dei capi; quando ci saremo espressi ed avremo votato il frutto dei dibattiti allora si, potrete giudicare la posizione dell’Agesci.
    Visto che parli del nostro statuto, te lo linko: http://www.agesci.org/downloads/statuto_agesci_2011.pdf
    Il punto più omofobo che troverai è il numero 14!

    Inoltre se vuoi fare ti tutta l’erba un fascio, allora rimani pure nella tua ignoranza! Grazie

  32. Giovanni Nasti ha detto:

    Igor, quelle non sono linee guida. E quindi? Secondo quella vergognosa e antiscientifica conferenza un vostro capo scout può essere omosessuale ma basta che non lo dica o che almeno abbia la decenza di non parlare della sua vita sessuale/affettiva, se no crea disordine psicosociale nei ragazzi che guida, però le conquiste fatte dai colleghi eterosessuali le dovrà ascoltare una ad una. Se volevate avere un approccio scientifico e sociale sull’omosessualità avreste invitato varie parti sociali e diverse campane in ambito scientifico (ah comunque ripeto che la scienza ufficiale vi sbugiarda), questo in vece non lo avete fatto, avete preferito sentire quello che vi PIACEVA sentire: l’omosessualità è un disordine oggettivo, siete cattolici, non ci vuole un genio per capire quale campana vi piace sentire. Del vostro statuto me ne importa meno di zero, ma se non sbaglio lo scoutismo si basa su valori come il rispetto e la socializzazione che può avvenire solo con le relazioni che tutti noi abbiamo con gli altri, porgendoci in tutti i nostri aspetti, sessuale/affettivo compreso. Prova a rimuovere la tua vita di coppia dai tuoi discorsi quotidiani e capirai quanto è squallido; è questo che proponete ai vostri capi, altrimenti diviene un maniaco di protagonismo. Se la vostra è sapienza preferisco restare nella mia ignoranza.

  33. Igor ha detto:

    Giovanni, sei il primo a non voler ascoltare e confrontarti. Continui a banalizzare e stereopatizzare; noi continueremo a confrontarci su questo tema molto complesso fino ad arrivare ad una linea comune.
    Dispiace vedere che dall’esterno ci si diverte a creare polemica e pressione senza voler ascoltare e comprendere che cos’è lo scautismo e come si sviluppa una discussione al suo interno.
    Per quanto mi riguarda, se vuoi capire che la mia idea è diversa da quella in altro capo scout come lo è diversa dal don ecc.
    Se non lo vuoi capire vai a guardarti il grande fratello!

  34. Giovanni Nasti ha detto:

    Siete un’associazione di ispirazione cattolica e in quanto tale dovete attenervi al catechismo e all’idea che questo ha dell’omosessualità (cura pastorale delle persone omosessuali. 1986.), pertanto è inutile che scrivete a destra e a manca sul web che continuerete a confrontarvi sul tema perché le conclusioni le avete già a priori ed evitate di prendere in giro le persone (e voi stessi). Una possibile alternativa sul come avrebbe potuto essere svolta la conferenza l’ho scritta sopra: quella avvenuta invece ha avuto motivo di essere solo per dettare ai ragazzi le direttive del catechismo sul tema. Cosa c’è da aggiungere? P.S. non guardo tv spazzatura, ma purtroppo la supporto col canone.

  35. gert ha detto:

    Il fatto di essere una associazione di ispirazione cattolica non c’entra un tubo con tutto questo, però. Peraltro il seminario era rivolto ai soli capi non certo ai ragazzi. La scelta dei relatori non è certo stata felice, ma leggete per favore la parte finale degli atti, quella in cui sono riportate le riflessioni dei gruppi di lavoro, quelli si composti da capi agesci.
    Leggo per esempio, verso la fine del documento: “…Per molti membri del gruppo l’orientamento
    sessuale di un capo di per sé non confligge con
    il suo ruolo educativo.”
    Qui si continua semplicemente a parlare di cose che non si sanno, e mi pare anche per partito preso. Il catechismo non è per altro scritto sul granito, e può cambiare come in passato è cambiato. E l’AGESCI è sempre stata anni luce avanti rispetto a tante altre realtà legate alla chiesa.

  36. Giovanni Nasti ha detto:

    gert, continua a prendere in giro te stesso. Buona notte.

  37. pifo ha detto:

    Caro Vice-Presidente,

    una associazione cattolica, per iniziativa di una sua rivista, da’ voce a quello che é un malessere, un dubbio, una aspirazione interna: discutere dell´indiscutibile, rompere un tabu´, parlare apertamente, dire finalmente ció che si vorrebbe dire dopo tanti anni di silenzio.
    Lo fa nei limiti delle proprie possibilitá anche culturali ma con sinceritá.
    E Lei cosa fa? Mostra forse di cogliere il senso di questo sforzo? Cerca di comprendere la possibilitá politica che si nasconde dietro una delle componenti cattoliche che si interroga?
    No, Lei, come al suo solito, usa lo schiacciasassi, il rullo compressore. Ci viene a parlare di “scientificitá” delle tesi espresse.
    Perché allora non si é limitato a commentare costruttivimante questa mancanza invece di plaudere ad una iniziativa semplicemente ridicola? Poteva, assai piú intelligentemente dire:
    “AGESCI, la prossima volta invitate anche tizio e caio ai vostri seminari, cosi vi racconteranno anche altre veritá.”
    No, Signor Vice-Presidente, questo non é in linea con quello che, sull´argomento dei diritti individuali, é il suo comportamento unico, la sua linea guida: distribuire a destra e manca certificazione IOS9000 di “omofobia”.
    Non ho da esprimerle nessuna solidarietá per questo suo comportamento politicamente ridicolo e contoproducente anche perche´, se lo metta bene in testa, Lei non parla a nome della intera comunitá LBGT e la intera comunitá LBGT non si allinea automaticamente sui suoi linguaggi e sulle sue iniziative!.
    E` Lei, “Signor Vice Presidente”, che deve spiegare a migliaia di giovani come mai la stessa associazione cattolica che esprime personalitá della caratura di Giovanni Bachelet e Matteo Renzi é stata iscritta, nella sua agendina, tra la interminabile lista degli “omofobi certificati”.
    E´Lei che deve comprendere che “essere partito” significa anche interrogarsi su certi temi con tutto il proprio carico culturale, con le proprie forme di identitá, senza temere che qualcuno, “piú identitario” di me, mi venga a marchiare e a timbrare con le sue categorie di riferimento.
    Saluti.

  38. gert ha detto:

    Io non prendo in giro nessuno…semplicemente so quello di cui parlo.

  39. Ian ha detto:

    L’AGESCI non omofoba? Quella stessa Agesci che ha fatto annullare all’ultimo minuto e senza offerta di scuse il tendone di Arcilesbica al Roverway ’06? Quella stessa Agesci in cui ogni unità gira con un assistente spirituale il cui ruolo, all’atto pratico, è fare catechismo? Quella stessa Agesci da cui diverse persone che conosco se ne sono andate in lacrime perché, per la loro sessualità, non è stato loro permesso di prendere la Partenza, figuriamoci essere soci adulti? Ma non prendiamoci in giro.

    E` vero, tecnicamente qualsiasi ragazzo può essere parte dell’Agesci, che sia cristiano, musulmano, etero, gay o quant’altro. Ma, a meno che non sia cambiato qualcosa radicalmente negli ultimi anni, ai soci adulti e/o membri del MASCI è *sempre* stata chiesta la professione di fede cattolica.
    Che l’AGESCI metta una selezione all’ingresso sui suoi capi è un suo diritto come associazione privata, ma non provino a farmi credere che la scelta di vita cattolica non sia per definizione incompatibile col vivere serenamente la propria (omo)sessualità.

    Ian, socio CNGEI da 20 anni e fiero di esserlo.

  40. gert ha detto:

    Ian, purtroppo la questione é che le cose variano parecchio da gruppo a gruppo e da regione a regione. Io posso dirti che non negherei mai la partenza ad un ragazzo perché omosessuale né avrei nulla in contrario ad avere un capi omosessuali (dichiarati. il don´t ask don´t tell é una vaccata) nella mia comunitá capi, e come me so che la pensano buona parte dei capi del mio gruppo e della mia zona (per lo meno quelli che conosco).
    E non credere che la questione del Roverway (sicuramente grave) non abbia provocato malumori in associazione.

  41. Ian ha detto:

    Gert, non giudico i singoli gruppi o le singole persone, ma l’associazione in quanto tale e le sue posizioni ufficiali. Anche tra i cattolici ci sono tante persone che non hanno problemi con l’omosessualità, e li stimo; ciò non cambia che la posizione ufficiale della chiesa veda l’omosessualità come un disordine e un peccato, e per questo non posso apprezzare la religione cattolica in quanto tale.

  42. scalpha ha detto:

    Pifo, e glielo devo dire io di invitare Tizio e Caio ai loro seminari?
    Quando ha finito di arrampicarsi sui gli specchi mi faccia un fischio.

  43. pifo ha detto:

    Senta, Caro Vice-Presidente, badi poco ai miei “specchi” e faccia un paio di cose che le serviranno d’aiuto per la prossima volta, evitandole, si spera, qualche altra bella figura:
    1. Telefoni a Franco Grillini e si faccia raccontare la telefonata che ha avuto tra ieri e oggi con Marilina Laforgia, presidente del comitato nazionale AGESCI poi, se ne ha voglia, ne scriva sul suo Blog.

    2. Vada sul sito AGESCI e si legga (sempre che abbia voglia di leggere) il comunicato che i Presidenti AGESCI hanno inviato ieri a tutti i capi a riguardo della “lettura” del convegno ispirata da Pasqua su Repubblica. Se non trova il documento mi faccia sapere, la mia e-mail la possiede.

    Tizio e Caio? Beh! Quando io mi prendo il gusto di dire a qualcuno che ha sbagliato cerco sempre di “compromettermi” dando la versione corretta … altrimenti il gioco sarebbe troppo facile. No? Ma lei non e’ stato scout e il gusto della lealta’ di certi giochi non li puo’ comprendere!
    Passo e chiudo

  44. […] ne so non hanno mai discriminato un omosessuale, ai quali tuttavia dall’oggi al domani un assessore ha tolto i locali per le attività: e glieli ha tolti sulla base di quel che ha letto su Repubblica, ovvero che l’Associazione […]

  45. erika ha detto:

    La decisione di togliere la sede al gruppo scout la pagheranno i bambini e i ragazzi del gruppo e la pagheranno sulla propria pelle. Per il proprio gruppo scout, nel bene e nel male, è come una famiglia. Saranno meno omofobi questi bambini? perchè il sindaco di un paese e l’assessore alle politiche giovanili dovrebbero pensare a questo, parlare con le associazioni presenti sul territorio e valutare… congratularsi con loro per non averlo fatto mi sembra proprio un paradosso. Evviva l’Italia di provincia, ancora ferma a don camillo e peppone…

  46. Ian ha detto:

    Come scritto nel testo, il gruppo scout non perde nulla se semplicemente dichiara di non compiere discriminazioni, cosa che non dovrebbe richiedere troppo sforzo.

    Se invece questa dichiarazione non vogliono o non possono farla toccherà ai capi spiegare il perché, e la sezione semplicemente comincerà a pagarsi l’affitto per una sede come fanno poi quasi tutti i gruppi scout d’Italia.

  47. Ian ha detto:

    Rettifica in corsa: non ci sono gruppi scout ‘sfollati’ da Jerzu, si tratta solo di locali forniti su richiesta a gruppi di passaggio. http://leonardo.blogspot.com/2012/05/scouting-for-gays.html?showComment=1336432347465#c5474530708956558183

  48. Walter ha detto:

    IL PROBLEMA E’ UNO SOLO!!!! NESSUNO HA LETTO STO DOCUMETO! STATE DICENDO TUTTI UNA MAREA DI BALLE!
    Criticate in ogni modo una cosa che NON E’ come la state raccontando:

    1 – il titolo “OMOSESSUALITÀ: NODI DA SCIOGLIERE NELLE COMUNITÀ CAPI l’educazione fra orientamento sessuale e identità di genere” indica chiaramente che si tratta di un dibattito preliminare a un problema da risolvere e che riguarda il ruoli di educatori in un’associazione

    2 – Il programma dei lavori ha previsto “relazione iniziale di tre diversi relatori, tavola rotonda con tutti gli esperti convenuti, domande dai presenti, filmato con tre testimonianze di capi o ex-capi omosessuali, discussione nei gruppi di lavoro, esposizione in plenaria delle domande o delle proposte nate dai lavori di gruppo, repliche da parte dei relatori” dunque mi sembra sia stato un dibattito aperto e plurale e diretto a trovare un punto di vista nuovo, originale, ampio e consapevole

    3 – oltre alle cose dette dai tre relatori LIBERI DI ESPRIMERE LA PROPRIA OPINIONE (credo che in Italia ci sia ancora il diritto di dire la propria opinione e il diritto di ascoltarla e di pensare che sia condivisibile o meno, senza accusare di razzismo, oscurantismo, massimalismo e anti-scientificità chiunque la pensi diversa da me) ecco cosa è uscito dei uno dei 5 lavori di gruppo seguiti dopo, uno a caso, il primo che ho letto, vera espressione del pensiero di capi AGESCI liberamente presenti al convegno per interrogarsi su un tema delicato

    “Ci pare importante che si diffonda maggiormente una conoscenza corretta fra i capi dell’Associazione della condizione della persona omosessuale. Ci pare importante, infatti, quanto è stato sottolineato da più parti, e cioè che l’omosessualità non è una malattia né, tanto meno, una depravazione. Nell’immaginario popolare, infatti, il
    soggetto omosessuale coincide con un’immagine non positiva. Ci ha colpito, infatti, del filmato visto, la capo che affermava che una volta dichiarato il proprio orientamento sessuale, la comunità capi aveva annullato completamente ciò che pensava di lei e le aveva sovrapposto uno stereotipo, a cui evidentemente lei non sentiva di corrispondere.
    Ci sembra importante che le comunità capi possano, infatti, accogliere e riconoscere le persone per ciò che sono e per ciò che fanno, indipendentemente dall’orientamento sessuale che dichiarano,senza che vengano per questo emarginate o ridotte a stereotipi.
    Abbiamo il forte dubbio che questa cultura non esista all’interno delle nostre comunità capi (come anche la cultura riguardo altre situazioni eticamente problematiche) e che potrebbe essere utile creare occasioni di approfondimento.
    […]
    Che cosa ci lascia ancora perplessi: nel gruppo abbiamo condiviso abbastanza uniformemente che un/una capo che ha un orientamento omosessuale, purché viva questa sua condizione in modo casto, secondo gli orientamenti indicati dal magistero, può certamente fare il quadro e il formatore, cioè avere a che fare con altri capi, anche avendo dichiarato il proprio orientamento.
    Alcune perplessità insorgono relativamente al
    servizio con i ragazzi. Nel gruppo queste perplessità sono state focalizzate in due concetti, non da tutti condivisi:
    – il problema della testimonianza: […]
    – il problema del modello […]”

    A parte l’accenno alla castità (che è un tema che coinvolge anche gli etero) vi sembra che ci sia lontanamente qualcosa di omofobo????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????

    o vi sembra che ci sia una associazione che si sta confrontando con serietà e delicatezza su un tema “pericoloso” nel rispetto di una pluralità di punti di vista, con l’obbiettivo di risolverlo e superare la condizione di emarginazione attuale?

    Qualunquisti, forcaioli, perbenisti, presuntuosi e falsi progressisti… leggete prima di accusare chiccesia!

    Walter, fieramente caposcout.

  49. Corrado ha detto:

    Sono negli scout dal lontano 1977 e un capo scout da circa 25 anni, e mi sento di condividere pienamente le riflessioni di Walter, pur senza prendermela troppo per i toni dei commenti a cui si riferisce.

    L’intervento del Comune di Jerzu e l’articolo di Ivan sono frutto di pregiudizi e di pressapochismi che troppo spesso si presentano nel mondo politico attuale.

    Non mi era però mai capitato di veder culminare tali atteggiamenti in interventi così irresponsabili e ridicoli.

    L’Agesci non è una associazione omofoba e le citazioni di Walter lo dimostrano.

    Come in tutte le realtà democratiche ci sono posizioni più progressiste e più conservatrici, ma di fondo è una realtà ancora piuttosto aperta.

    Questo intervento è un modo invece per chiudere il confronto, peraltro sulla base di interpretazioni strumentali di momenti di confronto associativo.

    Da vecchio scout posso dire che i capi scout gay sono spesso stati accolti come elemento di ricchiezza e non di imbarazzo.

    Invito chi esprime giudizi affrettati alla stessa apertura e accoglienza che offriamo in Agesci.

  50. jo ha detto:

    comune OMOFASCISTA