12 Marzo 2012

PD e matrimoni gay

Appunti, Diritti, In nessun paese

Il mio post per iMille.

Il matrimonio è l’unica cosa da fare per le coppie gay. Se ne sono resi conto anche in Gran Bretagna, dove il sottosegretario per l’uguaglianza (il giusto nome da dare al portafoglio per le pari opportunità, prendiamo nota) Lynne Featherstone, conservatrice, ha dichiarato: “il matrimonio non è una lotta tra diritti gay e credo religiosi”. Questo vale per la Gran Bretagna, e vale anche per l’Italia. Il matrimonio è l’unica soluzione razionale per le coppie omosessuali in quanto le coppie omosessuali hanno i medesimi bisogni delle coppie eterosessuali e necessitano quindi dei medesimi strumenti. Sempre di coppie si tratta e la pretesa diversità tra le due situazioni, che giustificherebbe l’adozione di strumenti diversi, dovrebbe essere dimostrata innanzi tutto da chi la dichiara.

Detto questo sappiamo che la Corte Costituzionale, nella sua sentenza 138/2010, ha dichiarato di non essere in grado di estendere con una sua sentenza la nozione di matrimonio alle coppie gay, ma che il parlamento potrebbe (e dovrebbe) legiferare per tutelare le medesime coppie. Qualcuno ha voluto leggere in quel passaggio della sentenza un limite al parlamento che invece non c’è: la Corte infatti non ha escluso che le Camere legiferino nella direzione del matrimonio gay. Eppure su questo equivoco, taluni ritengono che il matrimonio gay sia anticostituzionale in Italia e questo legittima questo o quello a fare dichiarazioni sulla parola “matrimonio” come patrimonio esclusivo delle coppie eterosessuali.

Insomma la Corte Costituzionale non ci ha aiutati in questo senso. Eppure il PD che si propone di governare questo paese dal 2013 in poi sa bene che la vicenda delle coppie gay dovrà essere risolta e la Commissione Diritti, presieduta da Rosy Bindi, sta lavorando alacremente in questa direzione. Quanto è possibile che il partito si schieri sul matrimonio? Secondo me poco, proprio per la famosa sentenza 138, nonostante l’energia che io o Paola Concia ci mettiamo in Commissione. Quanto invece è possibile che il nostro prossimo governo faccia una legge su questa materia? Io credo molto, su questo il Partito c’è. Il problema è: quale legge. Sui Di.Co non ci sarebbe storia, l’intero partito – cattolici inclusi – seguirebbe entusiasta. Il tema è che i Di.Co. non sono assolutamente un’ipotesi accettabile per me: troppi anni sono passati dal 2007, troppo il mondo ha proceduto per poter farci ingollare una legge in cui le coppie non diventano tali perché esprimono di volerlo ma perché possono provare di aver già passato un tot di anni insieme.

Ma se la legge del PD fosse una legge europea, all’altezza di quella inglese o tedesca, e se come appunto accaduto a Londra si cominciasse con una legge sulle civil partnership dal contenuto identico al matrimonio (col nome che magari segue dopo qualche anno) io credo che varrebbe la pena discuterne. Ha funzionato a Londra e ha educato gli inglesi portandoli al dibattito di oggi, dove anche la destra appoggia il matrimonio gay (“proprio perché è gente di destra, e non nonostante quello”).

L’obiettivo resta l’uguaglianza piena dei diritti e quindi il matrimonio, è chiaro. Ma la strada verso la parità è lunga e siamo a uno snodo cruciale.

4 risposte a “PD e matrimoni gay”

  1. Ian ha detto:

    Questa raccolta fatta da Metilparaben dice tutto sul PD e i matrimony gay: http://metilparaben.blogspot.com/2012/03/ahi-ahi-angelino-quanto-ti-sbagli.html

    O cambiate rotta e molto in fretta (e dico ‘cambiate’, non ‘cambiano’, in quanto sei parte del PD in una posizione teoricamente di rilievo e quindi la tua parola dovrebbe contare qualcosa a livello decisionale) o almeno fate la cosa onesta di ammettere che siete un partito di centrodestra e dei gay non ve ne frega una cippa, inclusi quelli all’interno del partito.

  2. leppie ha detto:

    Ma sai Ian, è piú comodo indignarsi per la scenetta dei soliti idioti a Sanremo che chiedere al PD di scegliere una volta per tutte…

  3. Marco Biondi ha detto:

    “La vicenda delle coppie gay dovrà essere risolta e la Commissione Diritti, presieduta da Rosy Bindi”. La stessa che ha detto chiaramente, è più volte, che il PD NON considera la possibilità dei matrimoni gay. Ma di cosa ci vuole convincere?

    Diversamente da Ian, non credo che il PD sia di centrodestra. Le destre europee sono molto più avanti del PD (ascolti le dichiarazioni di Cameron sui matrimoni gay).

    Quindi il PD è semplicemente un baraccone decomposto, retrogrado, inadeguato, opportunista. I vostro decrescente bacino di voti è legato solo alla mancanza di alternative. Sapete solo tentare di ingraziarvi il Vaticano. Con i cattolici è inutile che ci speriate: ormai avete esasperato anche loro.

    Per il poco che vale, mi sembra che lei sia appannato dalla speranza che il PD cambi rotta (stia tranquillo: non avverrà). In questo caso, non so come lei possa tollerare l’appartenenza al partito (complimenti per l’abnegazione). Al suo posto sarei inferocito 24/7/365.
    Diversamente, tendo a pensare che lei sia in malafede.

  4. PD Cagliari ha detto:

    Sull’argomento segnaliamo l’articolo del nostro Blog “Brevi note sul matrimonio egualitario” di Alberto Rilla
    http://www.pdcagliari.it/index.php?pid=blog&bid=154