6 Settembre 2011

Uno sciopero che non capisco 2

Appunti

Uno dei commentatori su FB del mio post precedente mi chiede, e ne ha ragione, di motivare la mia contrarietà rispetto allo sciopero di oggi e all’adesione del PD.

Io credo che in questo momento – nel corso dell’approvazione di una manovra dalla quale dipendono i destini dell’intero Paese – tutti gli italiani, e sopratutto gli italiani responsabili (e sono in larghissima parte quelli che non sostengono questo governo maldestro e in mala fede) dovrebbero dare un segnale di estrema, totale coesione.

Siamo sotto gli occhi del mondo e non godiamo di certo di una grande reputazione: uno sciopero precedente (sottolineo: precedente) all’approvazione di una manovra ritenuta da tutti essenziale alla salvezza nostra e della nostra moneta non mi pare una scelta avveduta. In particolare se viene indetto da un solo sindacato e se si limita a protestare contro la manovra (ribadisco: ancora non approvata), senza avere come finalità il sostegno a specifiche proposte che concorrano a risanare il nostro bilancio e a rilanciare la nostra economia, io credo che lo sciopero sia un segnale grave da lanciare.

Abbiamo in precedenza attraversato altri momenti di grande crisi economica (vedi ’92) o politica (vedi terrorismo) e li abbiamo sempre superati dando prova di compostezza e di coesione, di responsabilità e di pragmatismo. Uniti come nazione. Per uscire da questo disastro io credo che dovremmo utilizzare in primis le medesime doti.

Quanto allo schierare il Partito sullo sciopero, ne capisco perfettamente l’impatto comunicativo (me lo hanno ricordato il tono assai aspro di alcuni commenti qui o su FB). Credo però, l’ho detto sempre con chiarezza, che il ruolo del partito debba essere separato da quello del sindacato, in particolare in un momento in cui il sindacato non lavora unito.

Noi abbiamo il compito di sostenere con forza in tutte le sedi proposte chiare che spieghino come si fa a rimettere a posto i conti e a dare impulso alla nostra economia. Come si fa a perseguire finalmente in modo serio e inesorabile gli evasori, come si fa davvero a eliminare gli sprechi, come si fa a demolire i privilegi, le corporazioni, le rendite di posizione. E abbiamo anche il compito di fare un’opposizione senza quartiere ad un governo di incompetenti, quello del ministro dell’Economia che “a fare una manovra in quattro giorni si possono fare degli errori”. Già: prima per anni dici che tutto è ok, poi ti riduci a fare una manovra in quattro giorni.

Capisco la rabbia e l’indignazione ma mi pare doveroso, dato il momento che ritengo davvero molto critico, dire come la penso.

21 risposte a “Uno sciopero che non capisco 2”

  1. Thumper ha detto:

    Ti ringrazio, ma alla mia domanda non hai risposto: cosa dovremmo fare, allora?

  2. Alice ha detto:

    Sì, fantastiche spiegazioni – politiche almeno quanto lo sciopero. A parte questo, cos’hai da proporre?

  3. Antonella ha detto:

    Scoop: da almeno una settimana sul sito della CGIL è possibilie leggere e/o scaricare le proposte della Contromanovra CGIL. Spiegate punto per punto, eh!

  4. Antonella ha detto:

    http://www.cgil.it/Archivio/PRIMOPIANO/Contromanovra_CGIL.pdf

    questo è il link. Il documento è del 23 agosto, quindi l’analisi della manovra goverantiva è superata dai giri di valzer dei nostri ministri, però la contromanovra esiste.

  5. Tommaso ha detto:

    scusa ma … non ho capito. Cosa si sarebbe dovuto fare per denunciare l’inazione di questo governo e/o le proposte indecenti della manovra governativa?

  6. Gerardo Nobile ha detto:

    La sciopero serve a dire – a la Scalfaro – “Io non ci sto”. Io ci sto a essere responsabile, ma non come Scilipoti. Io i sacrifici li faccio, pago volentieri le tasse e ne sono fiero, se me le aumentano un po’ pazienza, me lo posso ancora permettere (prendo 1000 al mese in un call center, ma ho scelto di non avere figli e con lo stipendio di mia moglie ce la facciamo meglio di altri), se mi aumentano il biglietto del’autobus da 1 euro a 1,50 lo pago. Ma a patto che lo facciano anche gli altri. Non accetto che, con la scusa della crisi, questi vigliacchi facciano rappresaglia su alcune precise categorie sociali, non accetto che provino a cancellare l’art. 18, non accetto che facciano 4 manovre in un mese perché c’è sempre qualche interesse corporativo o qualche ministro leghista che si oppone. Adesso è il momento che ci opponiamo noi, noi Cittadini. Noi scendiamo in piazza e l’artciolo 18 non lo toccate, e le pensioni non le toccate. Trovate voi il modo – questo vuol dire, per me, lo sciopero di oggi – trovate voi il modo di far quadrare i conti, noi responsabilmente lo votiamo, poi tu, Berlusconi, te ne vai a casa perché di danni ne hai già fatti parecchi. Ma se ci provi, tu Berlusconi, a far passare qualche condono o altre porcherie tipo l’attacco ai lavoratori, allora noi scioperiamo fino a quando quelle proteste te le ri-man-gi. E’ chiaro?

  7. Marco ha detto:

    Ivan, se questa banda di delinquenti e piduisti approfitta dell’urgenza della manovra per infilarci cose che non c’entrano nulla e sferrare l’ennesimo attacco ai diritti di tutti (vedi articolo 8). Se invecce di cercar di recuperare un po’ di equità – precondizione, questa sì, di un minimo di coesione sociale – per evitare a evasori, condonati e “scudati” di pagare non dico il giusto, ma almeno una parte di quello che hanno rubato in tutti questi anni, che cosa dovremmo fare, come cittadini ancora prima che come lavoratori o elettori del PD?
    Quanto al lasciar passare la legislazione di emergenza perché “brucia casa”, è così che ci si trova, a più di trent’anni dagli “anni di piombo” ad avere ancora delle leggi che consentono alla polizia le perquisizioni senza mandato (tanto per fare solo un esempio). Non mi sembra un buon affare per nessuno.

  8. Marco ha detto:

    Capisco Ivan, e posso in parte condividere le tue parole, ma mi viene un dubbio: dobbiamo essere responsabili per cosa? Per gli errori fatti da altri in questi anni? No, grazie. Io, potessi, non darei un euro per salvare questo paese, se non fossi sicuro che questo apra una nuova stagione di riforme a favore delle persone, sia nel campo sociale, economico e nel campo dei diritti individuali e collettivi. Altrimenti, perché pagare gli errori di altri? Se li paghino da soli, e come buona parte di italiani con un po’ di coraggio, me ne andrò da questo paese fino a quando non tornerà ad essere un paese civile.

  9. giulia ha detto:

    Sono d’accordo con Tommaso, come cittadina di questo paese sono esasperata al massimo, non seguo più i tg, per non vedere la faccia di Berlusconi, per non sentire le c……. che continua a sparare lui e tutti quelli che gli stanno intorno…..Sono capaci soltanto di imbrogliare le carte per farsi gioco dei più deboli, del ceto medio, che lavora e paga le tasse. E’ così da sempre ma ora c’è una grave situazione economica, finanziaria,a livello internazionale e in Italia abbiamo un governo che non può definirsi tale perchè governare significa guidare verso scelte che nel momento attuale possano evitare il peggio e invece………..Per forza la gente manifesta, sciopera , scende in piazza…….

  10. Oscaruzzo ha detto:

    Ma ha senso aspettare che una finanziaria venga approvata? Una volta che sia legge, cosa si puo` fare? Non e` troppo tardi per manifestare, dopo? (Lo chiedo perche` onestamente non lo so, non sono domande retoriche, non e` un tentativo di polemica)

  11. Stefano ha detto:

    Ivan,

    ma davvero non capisci? Un conto è dire che non condividi, ma dire arrivare a non capire mi sembra un pò azzardato.
    La CGIL ha convocato lo sciopero generale per evitare che lavoratori dipendenti e pensionati, ovvero quelli di cui per statuto e tesseramento deve tutelare gli interessi, siano di nuovo gli unici a pagare il costo della crisi.
    E’ vero che sarebbe bello essere tutti uniti, ma si è capito da subito che anche a questo giro non sarebbe successo: chi fa la voce grossa la scampa (pensa agli avvocati), e la voce grossa il sindacato la fa con lo sciopero generale. Se non lo facesse tradirebbe il proprio mandato.
    Sul perchè vi abbia aderito il PD, che in quanto partito ha un mandato ed una costituency diversa, beh, forse dovresti chiederlo a qualche dirigente di quel partito. Magari conosci il vicepresidente.

  12. Stefano ha detto:

    P.S. Quest’idea poi per cui non si debbano fare scioperi o manifestazioni che non siano anche propositivi mi sembra il segno di una carenza politologica parecchio grave per un rappresentate di un partito. A maggior ragione per un Vice Presidente.

  13. Daniele ha detto:

    Beh, visto che non capisci provo a spiegartelo con tutta la pazienza che si usa con gli alunni un po’ lenti.

    Se in parlamento esistesse un partito che difendesse i milioni di lavoratori colpiti a sangue da questa manovra, oltre che dai 10 (sì 10, ricordati di metterci anche i due anni del governo Padoa Schioppa) magari lo sciopero non sarebbe stato necessario.

    Già, perchè agli avvocati non è necessario fare uno sciopero affinchè non venga toccato il loro Ordine. Ai condonati non è necessario fare uno sciopero affinchè paghino un po’ di più dei soldi che hanno fatto rientrare. Ai parlamentari non è necessario fare uno sciopero affinchè non vengano toccati i loro privilegi.

    Ecco, forse questi esempi possono essere sufficienti e puoi continuare tu stesso, così come esercizio. Dai, se ti applichi ce la puoi fare anche tu.

    Il vero problema di questo Paese è la vergognosa classe dirigente che ci ritroviamo. Inclusi i vicepresidenti dei partiti che dovrebbero rappresentare i propri elettori e che non hanno alcuna vergogna a confessare che non capiscono. Una volta quelli che non capivano li si mandava a ripetizione. Ora li fanno vicepresidenti, in attesa di diventare presidenti.

    Io avrei una modesta proposta da avanzare, una piccola moratoria: che nessuno degli attuali parlamentari, non importa se di governo o di opposizione, possa essere eletto nella prossima legislatura. Sono entrambi responsabili dello sfascio cui hanno portato questo paese: gli uni per responsabilità diretta, gli altri per palese incapacità. E magari aggiungiamoci anche le dirigenze dei vari partiti rappresentati in parlamento.

  14. MASSIMO ha detto:

    Caro Ivan,
    ho il dubbio che la tua sia un’asserzione retorica e che, invece, capisci bene i “perchè” dello sciopero. Mi sembra più corretto, invece, dire (e, in parte, lo fai) che non condividi la scelta della CGIL e la successiva adesione (non ufficiale come Partito) di tanti dirigenti del PD. Bene, è una tua sacrosanta opinione.
    Vorrei obiettare che il tuo è comunque un errore, assumendo come patrimonio comune la radicale contrarietà verso la “manovra” che questo Governo sta per far approvare in Parlamento e che, nelle varie “versioni” fin qui enunciate, ha comunque la caratteristica di non affrontare alla radice i problemi e compie una netta scelta di “campo”, attingere risorse per il (tentativo di) risanamento sostanzialmente dove è più facile, colpendo laddove è più semplice e redditizio colpire: tra chi da sempre fa il proprio dovere di Cittadino e di Contribuente, tra chi da sempre si sacrifica e tra chi, soprattutto, da sempre ha scarsi mezzi per reagire e far valere le proprie opinioni.
    Ecco, è proprio qui il punto fondamentale: lo sciopero come uno dei pochissimi “mezzi” per cercare di far pesare opinioni, idee, proposte che, altrimenti, non hanno eco, non contano nulla, non sono oggetto di considerazione e di approfondimento da parte di chi deve prendere le decisioni. Così, soprattutto, è vissuto lo sciopero da chi oggi (come in passato) è “sceso in piazza” per manifestare! Secondo me, fai uno sbaglio madornale a ritenere che lo sciopero sia stato un errore, perchè così dimostri di avere poca considerazione di chi ha rinunciato ad una giornata di stipendio/salario pur di far sentire la propria voce in piazza! E la “piazza reale” vale quanto e più della “piazza virtuale” (internet o salotti o convegni) che forse preferiresti.
    Dico così perchè oggi non ci troviamo di fronte alla “mancanza di proposte alternative”, visto che sia la CGIL che il PD (come anche le altre forze di opposizione sociale e politica) hanno presentato proposte serie e strutturate. Il problema è che, quelle proposte, non sono state minimamente considerate da Governo e Maggioranza i quali, anzi, hanno continuato con il loro “mantra” di una opposizione che non fa proposte alternative credibili, auto-legittimandosi così, con sfacciata autoreferenzialità, ad essere unici possessori della “responsabilità” di decidere, magari presentandosi, con inaudita faccia tosta, come salvatori della Patria. Di fronte a questa dimostrazione di assoluto cinismo (antidemocratico), di irresponsabile disprezzo del “bene comune”, di assoluta dimostrazione di inadeguatezza, di pressapochismo uniti a chiusura preconcetta e ad arroganza (la miscela peggiore!) non poteva esserci che una risposta forte (!!!) come lo sciopero generale. Altrimenti, caro Ivan, mi viene il dubbio che neanche tu capisci la “posta in gioco” di oggi. Da questa “crisi” si può uscire in tanti modi, compreso, attenzione, quello che contempla un drastico restringimento delle libertà sociali e individuali, delle aspirazioni di equità e di giustizia, della solidarietà sociale e individuale. Una “prova di forza” della parte migliore dell’Italia era necessaria per dire e dimostrare che non siamo più disposti a subire in silenzio e che, mentre siamo disposti a continuare a fare la nostra parte per questa comunità nazionale, vogliamo poter contare e contribuire con le nostre opinioni, idee, aspirazioni e proposte.
    Quindi, per tornare all’inizio, se la situazione economica, sociale e politica dell’Italia è davvero così drammatica come sembra, occorreva e occorre mettere in campo tutti i mezzi senza esclusione: dalla piazza dello Sciopero generale ai convegni di studio e approfondimento, dai “blogs” ai mass-media tradizionali, dalle Associazioni sociali alle “comunities”, dal gazebo in piazza al voto in Parlamento. Se nel Paese non si sviluppa una consapevole coscienza dei problemi e delle possibili soluzioni, se non si permette la conoscenza e la diffusione delle diverse opzioni in campo, se non si costringe l’attuale sistema mass-mediatico (non dimentichiamoci CHI oggi controlla la maggior parte del “sistema” informativo!) a occuparsi del “mondo reale”, se non si alimenta una “coscienza” sociale e politica che possa essere alternativa al sistema berlusconiano affermatosi negli ultimi 20 anni, qualsiasi “azione parlamentare” e/o istituzionale sarà inutile e priva di forza. La CGIL, con lo sciopero generale di oggi, ha voluto dire anche questo. Oppure, caro Ivan, i Sindacati si devono occupare solo di salari?
    Con stima, nonostante questa tua presa di posizione che non condivido.

  15. Marchese ha detto:

    E’ giustificabile qualsiasi considerazione sull’opportunità o meno dello sciopero, ma considerando la partecipazione avuta, l’intestardimento quasi capriccioso sui licenziamenti (sembra quasi una ripicca di Sacconi), la chiara intenzione del governo di voler, nonostante qualche piccolo ritocco di facciata che cambia giorno dopo giorno, mantenere inalterati i prvilegi dei politici e della classe benestantissima dell’Italia, beh sento di condividere questo sciopero e condanno civilmente gli altri sindacati che, con le loro sprovvedute concessioni precedenti, hnno indebolito ulteriormente la pseudo-forza dei lavoratori.
    Resto sempre interessato ai suoi interventi che sono, sicuramente, fatti con la speranza di migliorare l’Italia, come d’altronde hanno fatto quelle moltitudini di lavoratori e non che hanno partecipato allo sciopero.
    Saluti

  16. Pietro Alaimo ha detto:

    Caro Scalfarotto tu hai la pancia piena;tant’è che nelle 10 cose da fare subito,che tu proponi, la parola : 1) LAVORO per tutti non è contemplata.Non è contemplata neanche la voce: 2)fine per i bambinialmeno 1.674 uomini,donne e bambini annegati nel Canale di Sicilia nei primi 7 mesi di quest’anno.4)DIRITTO alla CASA : sancito principalmente dall’art. 2 della Costituzione e mai affrontato in maniera seria e continuativa. 5)SCUOLA PUBBLICA e RICERCA: che ne dici di scuola obbligatoria e veramente gratuita per tutti e di misure per fermare la fuga di cervelli all’estero? 6)SANITA’ veramente PUBBLICA di tutela e prevenzione della salute di tutti e non far-west di centri di potere e corruttela.7)WELFARE: uno sguardo alla società del futuro con sempre più anziani abbandonati a se stessi,politiche di agevolazioni alle famiglie il cui numero tende progressivante a ridursi,attenzione al disagio mentale in crescita fra i giovani,e città mai pensate ed adeguate per i disabili e i bambini? 8)ETICA POLITICA: istanze di moralizzazione e riduzione privilegi,non ricandidabilità di parlamentari,sindaci e presidenti. 9) DEMOCRAZIA e BILANCIO PARTECIPATIVO: La nostra democrazia diretta non deve essere intesa,o meglio fraintesa dai professionisti della politica,come semplice e solo esercizio di un diritto-dovere di voto da parte dei cittadini,ma partecipazioneconsultiva,propositiva e gestionale. 10) LIBERTA’,adesso seriamente limitata ed in pericolo,garantita come recita l’art.21 della Costituzione: tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
    Quindi,molto dopo,a seguire i tuoi 10 punti.

  17. Pietro Alaimo ha detto:

    Errata corrige
    Caro Scalfarotto tu hai la pancia piena;tant’è che nelle 10 cose da fare subito,che tu proponi,la parola:1)LAVORO per tutti non è contemplata.Non è contemplata neanche la voce: 2)STOP a tutte le GUERRE in cui è coinvolto il nostro paese e stop alla vendita di armi. 3) IMMIGRAZIONE: favorire il flusso di migranti nel meditarreneo; almeno 1.674 uomini,donne e bambini sono annegati nel Canale di Sicilia nei primi 7 mesi di quest’anno.4)DIRITTO alla CASA:sancito principalmente dall’art. 2 della Costituzione e mai affrontato in maniera seria e continuativa.5)SCUOLA PUBBLICA e RICERCA:che ne dici di scuola obbligatoria e veramente gratuita per tutti e di misure per fermare la fuga di cervelli all’estero?6)SANITA’veramente PUBBLICA di tutela e prevenzione della salute di tutti e non far-west di centri di potere e corruttela.7)WELFARE: uno sguardo alla società del futuro con sempre più anziani abbandonati a se stessi,politiche di agevolazioni alle famiglie il cui numero tende progressivante a ridursi,attenzione al disagio mentale in crescita fra i giovani,e città mai pensate ed adeguate per i disabili e i bambini? 8)ETICA POLITICA: istanze di moralizzazione e riduzione privilegi,non ricandidabilità di parlamentari,sindaci e presidenti. 9) DEMOCRAZIA e BILANCIO PARTECIPATIVO: La nostra democrazia diretta non deve essere intesa,o meglio fraintesa dai professionisti della politica,come semplice e solo esercizio di un diritto-dovere di voto da parte dei cittadini,ma partecipazioneconsultiva,propositiva e gestionale. 10) LIBERTA’,adesso seriamente limitata ed in pericolo,garantita come recita l’art.21 della Costituzione: tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
    Quindi,molto dopo,a seguire i tuoi 10 punti.

  18. Giovanni ha detto:

    in sostanza dici che bisognava scioperare “dopo l’approvazione della manova”…

    come dire ad una persona che subisce un’aggressione: “spostati, ma solo dopo che ti ho colpito”

    un ragionamento da pancia piena

  19. STEFANO CIATTI ha detto:

    IO COMUNQUE HO PROTESTATO VEDI MIO INTERVENTO http://www.facebook.com/event.php?eid=215978998460723#!/notes/stefano-ciatti/testo-del-mio-intervento-allo-sciopero-generale-della-cgil-contro-la-manovra-pra/10150369481209104
    LE DECINE DI PERSONE CHE MI HANNO ABBRACCIATO PIANGENDO SOPRATTUTTO GENITOREI DI DISABILI SUPERANO OGNI DISTINGUO COME IL TUO MA LA POLITICA E’ FATTA ANCHE DI PASSIONE E DI PRESENZA ACCANTO AGLI ULTIMI CON STIMA IL GENERALE CIATTI

  20. paolo ha detto:

    Sig. Scalfarotto,
    io non me la prendo con lei sul suo punto di vista riguardante lo sciopero, perchè lei ovviamente ed in modo democratico esprime una sua idea.Posso capirla perchè lei è giovane e non sà cosa sia stato il 1968 e 1i 1977 non per i brutti fatti di cronaca ma i movimenti sociali che portavano avanti idee di uguaglianza e di speranza che non abbiamo raccolto.Le parlo perchè quell’ italia di tanti anni fa io l’ho conosciuta, un’italia più solidale, più seria più colta e la gente il popolo gli operai i lavoratori avevano delle garanzie che erano inattaccabili non per il diritto vero e proprio ma perchè erano il giusto equilibrio tra ricchi e poveri per una pacifica convivenza sociale.Ossia c’erano i contrasti piuttosto forte ma si sentiva il tessuto sociale che era resistennte.Oggi purtoppo sig.Scalfarotto lei e il suo partito che avete ereditato questo tipo di ideali non avete colto il momento il problema proprio per dimenticanza per conoscenza di quello che era la società italiana ( lei meno colpevole di altri esponenti del suo partico che sono più anziani di lei e di me e che sono in perfetta malafede perchè hanno totalmente tradito le aspettative dei vecchi e dei giovani per ” vendersi o per pigrizia alla routine politica di questi tempi bui.
    Non è però senza conseguenza questo stato di cose perchè l’incultura della sua parte politica stà contribuendo qui in italia a preparare una polveriera sociale che quello che è avvenuto negli anni 70 sarà un timidissimo ricordo.
    Cosa fare ?
    Tornare a fare una politica di vero contrasto a questo carrozzone ormai sfasciato che è la politica italiana, intervenire sui fondamentali di un tempo : sicurezza del posto di lavoro; certezza della pensione sia sull’età di pensionamento che nella misura, contrastare gli abusi nei posti di lavoro, far risalire il potere di acquisto di salari e pensioni ecc. ecc. non mi dilungo sulle cose serie e vecchie che si possono fare.E poi basta con la UE che ormai è diventato un raggruppamento di imprese. Secondo me l’imbroglio ci è stato fatto proprio da quei vostri/nostri dirigenti di partito : prodi, bonino, amato ecc. ecc. che ci hanno fatto credere a suo tempo che l’unità europea fosse il paese dei balocchi. Ma come lei ben sa ben altra era l’intgrazione che bisognava fare : sui salari, sulle tasse, sul welfare, sul lavoro, su tutto ciò che veramente integra i popoli e cioè la solidarietà. E questo non c’ è stato, c’è stata invece la truffa per le classi più debole.E’ stato un incrocio di borghesie dove comodamente ci si è tuffato gran parte del suo partito nei comodi salotti televisi di ballarò di anno zero e così via nel tutto omologato della revisione gattopardesca nel tutto cammbi perchè nulla cambi.Ma forse era già tutto scritto.Degli anni 70 e di come sono finiti ormai sappiamo tutto perchè molti personaggi che in quegli anni difendevano i valori della sinistra e le ricordo i vari tremonti e frattini ( scrivevano per il manifesto) liguori e ferrara, loro già sapevano a quei tempi che i poveri e gli indifesi non avrebbero mai avuto il dovuto ed infatti li ritroviamo oggi reazionari e al limite della provocazione politica di destra a capo dell’attuale compagine governativa.Ecco spero sig. scalfarotto che lei abbia maggiore fortuna di questi personaggi e spero di ritrovarla nel suo schieramento politico e non viceversa. cordiali saluti PB

  21. José ha detto:

    questo tuo post é un ottimo motivo per non votarti. Grazie.