9 Maggio 2011

Uomo morde cane

Appunti, Diritti, In nessun paese, Perpetui

Il mio Post per “Il Post”.

Severgnini torna sulla pubblicità dell’Ikea con i due ragazzi (maschi) che si tengono per mano e torna sulla sua contrarietà al matrimonio tra persone dello stesso sesso. Lo fa però con una chiosa davvero spiazzante:

“Un conto è dirsi contrari al matrimonio tra persone dello stesso sesso (per questo sono stato oggetto di intolleranze che non immaginavo). …”.

Dunque l’intollerante è chi ha dato a Severgnini dell’omofobo e non Severgnini quando ha espresso opinioni omofobiche. E’ il famoso uomo che morde il cane. Era andata così anche quando il Parlamento Europeo aveva mandato a casa Buttiglione per aver espresso opinioni analoghe sui gay e il filosofo era tornato in Italia con le pive nel sacco, urlando alla discriminazione dell’Europa contro i cattolici (e non alla sua aperta ostilità nei confronti dei gay).

Allora, chiariamo. Qui chiunque può pensare che gli omosessuali non debbano avere gli stessi diritti degli altri – matrimonio e adozione inclusi – perché, per esempio, 1. Sono contro natura, la quale, come dice Severgnini, “punta implacabile alla procreazione e alla conservazione della specie” o perché 2. “I-bambini-hanno-bisogno-di-un-padre-e-di-una-madre”, o anche perché 3. Il matrimonio storicamente è cosa tra un uomo e una donna.

Si abbia però almeno il coraggio delle proprie opinioni. Infatti:
1. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha rimosso l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali dal 1990 (il 17 maggio del 1990, per l’esattezza, ed è per questo che il 17 maggio si celebra ufficialmente la Giornata Internazionale contro l’Omofobia e la Transfobia). Le persone omosessuali, inoltre, non sono sterili. Si riproducono – essendo dotati di spermatozoi e di ovuli – con la medesima tecnica degli altri, essendo dunque potenzialmente in grado di procreare e conservare la specie. “Potenzialmente” come gli eterosessuali, che infatti non si riproducono nel 100% dei casi ma, al contrario delle persone omosessuali, non devono condizionare la validità del proprio matrimonio all’effettivo verificarsi di una o più gravidanze.
2. Un famoso studio del 2002 dell’American Academy of Pediatrics stabilisce su base scientifica (ed è reperibile qui) che “una crescente quantità di letteratura scientifica dimostra che i bambini che crescono con 1 o 2 genitori gay o lesbiche si dimostrano in linea con i bambini i cui genitori sono eterosessuali dal punto di vista emotivo, cognitivo, sociale e sessuale. Lo sviluppo ottimale del bambino sembra maggiormente influenzato dalla natura della relazione e dall’interazione all’interno della famiglia che dalla struttura della famiglia” (“A growing body of scientific literature demonstrates that children who grow up with 1 or 2 gay and/or lesbian parents fare as well in emotional, cognitive, social, and sexual functioning as do children whose parents are heterosexual. Children’s optimal development seems to be influenced more by the nature of the relationships and interactions within the family unit than by the particular structural form it takes.”)
3. Il matrimonio è storicamente una cosa tra uomini e donne, ma il concetto di parità tra i coniugi che oggi diamo per scontato non esisteva: le donne non avevano la potestà sui figli che partorivano; l’adulterio della donna era reato, quello dell’uomo no; lo stupro (reato contro la morale, non contro la persona) poteva essere sanato dal matrimonio; esisteva il delitto d’onore, per cui le donne venivano abbastanza allegramente ammazzate a pena di pochi mesi di galera. Naturalmente, poi, il matrimonio era indissolubile. Si trattava di quella che agli occhi di noi contemporanei risulta una forma di barbarie, e infatti negli anni ‘70 l’Italia ha rivisto questa barbarie col nuovo diritto di famiglia che ha reso il matrimonio, “storicamente” inteso, del tutto irriconoscibile. Questo a dimostrazione che non tutto ciò che si è sempre fatto in un modo deve continuare ad essere fatto in quel modo.

Detto questo, chiunque sostenga le tesi di cui sopra esprime opinioni oggettivamente omofobiche. Dire a Severgnini che le sue idee sono offensive e omofobiche non è espressione di intolleranza nei suoi confronti, ma, al contrario è mera constatazione della intolleranza che Severgnini esprime con le sue opinioni. Come per esempio quando equipara una coppia a un menage-à-trois senza rendersi conto di quanto sia intrinsecamente omofobico il fatto stesso di ricorrere a questo artificio logico.

Dire a qualcuno che è razzista non è intolleranza: l’intolleranza sta nel razzismo, non in chi lo fa rilevare. Questo vale anche per l’omofobia, che – attenzione! – è cosa diversa e che non va confusa con la violenza omofobica. L’omofobia non è picchiare o accoltellare un gay: quella è violenza causata dall’omofobia. L’omofobia sta anche soltanto in un’opinione, così come il razzismo è tale (ed è punito dalla legge come tale: è la cosiddetta “Legge Mancino” del 25 giugno 1993, n. 205) anche se si basa su una mera opinione. Se qualcuno affermasse che un uomo di colore non può sposare una donna bianca perché storicamente è sempre stato così e perché poi fanno figli di strani colori, questo sarebbe di per sé razzista. Bene, dire che un uomo non può sposare un altro uomo, o una donna un’altra donna è dunque di per sé omofobico.

Lo si può pensare legittimamente (la “Legge Mancino”, infatti, punisce le opinioni razziste ma non quelle omofobiche), ma sempre omofobico resta e offensivo resta per quei milioni di cittadini e di famiglie che si sentono dire così terribili con così tanta disinvoltura da persone stimabili e rispettate come Beppe Severgnini. Così facendo, peraltro, con le sue opinioni il giornalista legittima chissà quanta altra gente a dire le medesime cose: “Se lo ha detto Severgnini e non Borghezio, lo posso dire certamente anch’io in società senza fare una brutta figura”. E l’omofobia, nel frattempo, in Italia dilaga.

In tutti i paesi dell’occidente di tutto questo non c’è bisogno nemmeno più di discutere, per fortuna. Anche per questo, e lo dice uno che ha vissuto a lungo all’estero godendo di un rispetto che il suo Paese si rifiuta ostinatamente di riconoscergli, gli “Italians” si guardano bene dal tornare da queste parti.

Varrebbe la pena, io credo, di aprire seriamente il dibattito.

10 risposte a “Uomo morde cane”

  1. Marco Romagnuolo ha detto:

    Ivan, una cosa sola, per un cattolico, la mancanza di procreazione detta anche la nullità del matrimonio davanti a Dio, per cui in questo caso la sacra rota può sciogliere il vincolo divino (non osi l’uomo sciogliere ciò che Dio ha unito, eh…), il problema serio è che il nostro stato scioglie ANCHE IL MATRIMONIO CIVILE insieme a quello ecclesiale, l’anomalia sta qua! insomma siamo sposati civili, e non abbiamo figli? si divorzia come da prassi. siamo sposati in chiesa e non abbiamo avuto figli? la sacra rota decreta la nullità del matrimonio et voilà. Per una volta la legge civile tutela la famiglia più di quella cattolica

  2. Louise Bonzoni ha detto:

    Negli ultimi anni e mesi si sta assistendo ad un’accentuarsi – anche se spesso soft – di quelle che io chiamo vere e proprie “deviazioni mentali”: le varie FOBIE per intenderci. Esse sono talmente radicate nel comune sentire che spesso nemmeno le si nota. Purtroppo se le troviamo in personaggi noti e perciò molto in vista, il danno sulla propagazione del “pensiero deviato” è enorme!
    Si deve studiare, progettare, proporre nuove strategie pedagogiche che possano invertire la marcia inarrestabile di degrado culturale. Perchè purtroppo questo degrado culturale non è in atto solo in “ambito” LGTB, ma in ambito femminile e del mondo delle varie disabilità. Sembra che l’italiano – rappresentato dai media e da certa politica – stia diventando sempre più xenofobo, quando invece la maggioranza degli italiani è più favorevole ai diritti per tutti. Louise

  3. Louise Bonzoni ha detto:

    Pardon, ho come al solito sbagliato la sigla GLBT. Son proprio negata per gli acronimi, figurati mi ci son voluti 2 anni per imparare la sigla ADSL e nonostante mi occupi di informatica e webmastering, alcuni acronimi proprio non mi entrano in testa!
    Nel messaggio precedente mancavano anche alcune parole nella frase: “Perchè purtroppo questo degrado culturale DI PENSIERO non è in atto solo in “ambito” LGTB ma COLPISCE ANCHE in ambito femminile e del mondo delle varie disabilità”. Louise

  4. scalpha ha detto:

    L’acronimo è ammissibile sia nella versione GLBT che LGBT.

  5. Bolla 451 ha detto:

    Grande Ivan, sono proprio contento che tu sia nel PD, ce ne fossero.
    Per portare agli estremi il ragionamento della procreazione faccio questa provocazione.
    Dato che ai fini della sopravvivenza della specie la donna è fondamentale (l’equilibrio demografico si ha quando ogni donna partorisce una donna, cioè un individuo in grado di procreare, e in termini statistici quando ogni donna mette alla luce 2,1 figli) possiamo introdurre (o reintrodurre) la poligamia (ovviamente maschile). Un uomo può ingravidare molte donne e per molti anni. Ai fini della continuazione della specie la soluzione è funzionale.
    Poi quando il tutto sarà a regime potremo anche decidere di sacrificare i figli maschi che non sono in perfetta salute e anche castrarne una buona parte e costringerli ai lavori forzati per mantenere i figli dei poligami.
    L’omosessualità maschile potrebbe essere tollerata, come una forma di ginnastica, quella femminile assolutamente no. Le donne non potranno sottrarsi ai loro doveri procreativi.
    Saluto

  6. Gianluca Corelli ha detto:

    Un mio commento (civilissimo) di ieri sera appare oggi “in attesa di moderazione”.

    Perche’?

    Ho sempre la sensazione che nei blog “di sinistra” si proietti sinistramente l’ombra di Stalin e della sua Pravda.

    E’ una sensazione legittima o sono io che ho le cosiddette paranoie?

  7. scalpha ha detto:

    Corelli, le avevo già detto tre o quattro pseudonimi fa (era Trollonzone? O Lojacono?) che qui lei non era più il benvenuto.

  8. Gianluca Corelli ha detto:

    Lei non e’ un blogger qualunque:

    Dia l’esempio come vice-segretario del PD: si apra alla discussione politica senza dare del “fascista” (e censurare) chi non la pensa come lei.

  9. scalpha ha detto:

    Corelli, questo è il mio blog e col suo permesso io ci faccio quello che mi pare.
    Stia bene.

  10. Zanna Bianca ha detto:

    Scalfarotto sta decisamente esagerando; cos’è l’aria dei piani alti del partito che le ha dato alla testa???
    Trovo sinceramente assurda la pretesa di gestire in maniera totalitaria uno spazio sul web; il web è per definizione libero, e quindi è come pretendere di mantenere pulito un posto auto, cioè quattro strisce per terra sottoposte alle intemperie.
    Poi il dare del troll a chi argomenta, certo a volte in maniera ossessiva, ma molto meno disturbante rispetto a tanti altri, non è così liberal.
    Di certo c’è una bella differenza in termoni di apertura e tolleranza tra lo scalpha pre piani alti del PD e lo scalpha post.