28 Dicembre 2010

Tutto il contrario del merito

Appunti, Democrazia

Davvero non importa che sia stato reato oppure no aver impedito a Ignazio Marino di operare al Sant’Orsola di Bologna per “motivi politici”. Quello che conta è smantellare, è il caso di dirlo: chirurgicamente, questa logica di appartenenza, di cordata (vogliamo dire di clan?) che pervade tutta la società italiana e – come hanno in questo caso accertato i giudici di Bologna – duole dirlo, anche il nostro partito. Completamente inutile poi utilizzare belle parole come “merito”, “democrazia” o “partecipazione”, se non estirpiamo dai comportamenti pubblici, a partire da noi stessi, questa mentalità profondamente malata.

2 risposte a “Tutto il contrario del merito”

  1. […] non si fa lavorare un professionista per discriminazione politica è sempre (sempre) una brutta cosa, ma un giornalista RAI può fare tante cose oltre che condurre un TG. E se ha […]

  2. gennaro ha detto:

    “Partire da noi stessi” è un principio sacrosanto e che ci salverebbe dall’affermazione, spesso ripetuta da chi vive fuori dai circuiti degli addetti ai lavori, che “tanto sono tutti uguali”.

    A me viene in mente un piccolo provvedimento – teoricamente molto banale e di facile attuazione – che potrebbe far distinguere il PD dagli “altri”, ovvero far sì che tutti i parlamentari PD mettano in regola i propri collaboratori, stipulando un contratto “normale” e pagando loro una retribuzione “normale”. Se non fai questo, come puoi poi parlare di diritti dei lavoratori, flexicurity e via discorrendo?