24 Giugno 2009

Pagare moneta, vedere cammello

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Mentre impazza il toto-nomi più fantasioso, Dario Franceschini lancia la sua candidatura con un bel discorso sul web nel quale insiste moltissimo sul tema del rinnovamento: “Non posso, non posso riconsegnare il partito a quelli che c’erano prima di me, molto prima di me!”, dice il segretario: e come dargli torto.

Tutto questo richiamarsi al rinnovamento e alle nuove generazioni (vedi anche Bersani) non può ovviamente che far piacere ma – provati da anni di eccellenti e condivisibili discorsi seguiti da comportamenti che di quei discorsi non tenevano nessun conto – aspettiamo adesso che si spieghi in termini più chiari in cosa consista questo promesso rinnovamento, come si declini in concreto, come si faccia a realizzarlo, come si concretizzi a livello locale, cosa accada di chi lo ha apertamente osteggiato sinora e per quali ragioni non dovrebbe avverarsi attraverso qualcuno che ci metta la faccia direttamente. Come è già avvenuto in tutto il resto d’Europa, e altrove.

22 risposte a “Pagare moneta, vedere cammello”

  1. alberto biraghi ha detto:

    Sommessamente: a livello locale bisognerebbe che la si smettesse di raccontarsela su a proposito di “ripartiamo da qui” e addirittura di mezzi successi, con la scusa che in provincia di Milano il centrosinistra ha perso per poche migliaia di voti. E’ la solita foglia di fico, in realtà con affluenze realistiche sarebbe stata una disfatta ben più grave. A questo proposito suggerisco di leggere Mannheimer e Veca su Corsera di ieri, illuminanti (per chi ha voglia di veder chiaro).
    Altra cosa: non si capisce quali attinenze ci siano tra “rinnovamento” e il salamelecco che Pippo Civati (che dovrebbe essere un personaggio di spicco degli innovatori) tributa oggi su Repubblica a Filippo Penati (per altro già semi-auto-candidato alle comunali 2011), che sarebbe sempre “il nostro capitano”. Se queste sono le premesse, se il riferimento resta un capobastone della vecchia guardia (che ha sulle spalle cinque anni malgoverno, una campagna sbagliata e una pesante sconfitta, ovviamente per chi vuole vedere le cose con realismo), bè allora la vedo dura e ho paura che vedremo molti altri “successi” del centrosinistra (per dirla alla Franceschini) come quest’ultimo in cui si è passati da 9 a 35 governi provinciali della destra.
    Poi, ovviamente, sono consapevole che la colpa di tutto è di quelli come me, “radicali”, “tafazzisti” e “malpancisti”, che non capiscono niente. A questo proposito è illuminante quanto Mannheimer il commento di Gianni Esposto (un “apprendista Mirabelli”) sul profilo FB di Davide Corritore: “Caro Davide, questa terra è ingrata … Penati perde per un soffio di voti! Comincio davvero a non capire cosa hanno nella testa i nostri concittadini!” Mi vedo quindi costretto a chiedere perdono per la mia profonda ingratitudine, visto che un partito che ri-ri-candida Penati non l’ho votato e non lo voterò mai (e con me tanti altri ingrati).

  2. Sara ha detto:

    Esatto, la colpa è per quelli come voi, e io non accetto neanche la richiesta di “perdono”. Non se ne può più… Ogni giorno un mio concittadino mi mette su FaceBook i suoi personali commenti sulla Binetti, il Parito di Dio, PD è uguale a PDl senza L… Non se ne può più, andate da un’altra parte, a camminare in tondo, tutti mani nella mano, mi raccomando: in tondo, come sapete fare.

  3. a-a-a ha detto:

    ma perché voi piombini, 30-40enni delle seconde e terze file, cacciari assortiti e chiamparini vari non la smettete di fare la corrente introversa e uscite a muso duro con un bel candidato vostro?

    e jamm, ch’ ca facimm nott
    e a nuttat nun pass chiù

  4. Dario ha detto:

    il discorso del segreDario Franceschini andrebbe bene se dietro di lui non ci fosse veltroni e se si capisse subito e chiaramente quale sarà questa proposta di rinnovamento. sarò infatti proprio curioso di sapere cosa dirà w il 2luglio a roma. se la sfida franceschini bersani dovesse essere un nuovo ennesimo veltroni-d’alema ergo la solita presa per il culo spero proprio che dal lingotto escano fuori dei nomi per poter avere una terza scelta davvero nuova per facce e, soprattutto, contenuti.

    ps quell’altrove finale è da pugno sullo stomaco.

  5. ferdinando ha detto:

    caro scalfarotto, e’ confermato il congresso a ottobre e finalmente si presenta un’irripetibile opportunita’ di passare dalle parole ai fatti.

    che il gruppo dei piombini si riunisca al lingotto, si doti di un candidato segretario, di un gruppo dirigente valido e di un ambizioso programma politico – che si doti, insomma, di una credibile e innovativa piattaforma poliitica – e si prepari a una lotta congressuale vera e senza esclusioni di colpi.

    le elezioni europee sono state un’occasione per contare i voti e valutare il peso relativo di molti emergenti del PD: adesso e’ arrivato il momento di pianificare una strategia per conquistare la segreteria del parito attraverso l’unica via possibile – quella del conflitto – in modo da liberarlo dalle scorie tossiche del passato e far finalmente nascere il PD.

    e’ il momento del coraggio politico di una sfida aperta e diretta, e di valutare coi fatti se siete all’altezza della situazione.

  6. Champ ha detto:

    Quando ti ho scritto per segnalarti il mio, non avevo ancora visto questo tuo post. A questo punto mi autopromuovo, visto che sono “topic” 🙂

    http://marcocampione.wordpress.com/2009/06/24/pd-tre-ragioni-per-auspicare-il-terzo-incomodo/

  7. Cristiano ha detto:

    L’importante però è che una volta che uno vince (sia un incomodo o uno dei due già annunciati) non partano da parte di tutti gli altri l’opera di smarcamento e logoramento avvenuta per Veltroni.

    Sono disponibile a seguire chiunque, vecchio o giovane, alto o basso, uomo o donna, purchè sia chiaro che quello è il capo fino a nuovo congresso. Perchè se ci si torna a smarcare su ogni cosa la credibilità sparisce del tutto.
    Ogni candidato voglio che dica: io voglio fare A, ma se vince l’altro che vuol fare B farò B anch’io.

    E per ogni candidato aspettiamo almeno che si dichiarino del tutto (uomini e programmi) prima di fare il tiro al piccione, se no è finita…

  8. cristiana pugliese ha detto:

    Salve,
    sono una giornalista di Radio Radicale e vorrei intervistarti telefonicamente sull’assemblea del 27 al Lingotto, sulle candidature di Bersani e Franceschini e sull’appuntamento di Chianciano. Se accetti ti basta inviarmi un numero dove poterti contattare o puoi chiamare in Radio allo 06/488781 (centralino).

    Cordiali saluti

    Cristiana Pugliese

  9. nic ha detto:

    “Non posso, non posso riconsegnare il partito a quelli che c’erano prima di me, molto prima di me!”

    Ma prima di lui non c’erano lui e WalterV?

    La sua candidatura era scontata ma non convince.

    E ha ragione a-a-a, vi stiamo aspettando….

  10. […] le prime reazioni: Ivan, iMille, Ciwati, […]

  11. pat ha detto:

    In italia la parola non ha alcun valore.
    Era il 1° giugno quando franceschini ad una trasmissione radiofonica alla domanda se si sarebbe veramente ritirato rispose un sì convinto, aggiungendo che lo stupore che questa sua risposta suscitava era dato dal fatto che in italia nessuno riusciva a credere che una persona possa lasciare un posto di prestigio, così…semplicemente
    lui aveva DECISO e il partito non avrebbe nemmeno chiesto la sua candidatura perchè lui era stato chiaro.

    probabilmente 24 giorni fa non aveva ancora pensato a chi avrebbe lasciato il partito!

  12. Stefano Catone ha detto:

    Stimo Franceschini per ciò che è riuscito a fare in questi mesi, ma la sua candidatura effettivamente non convince. Soprattutto perchè in passato era stato categorico sul suo compito (ricordo un’intervista a RepubblicaTV).
    Piombini, vi stiamo aspettando, e verrò anche a trovarvi al Lingotto: quella sarà l’occasione per spiegare come realizzare il cambiamento. Spero che prima di un eventuale candidato emerga un’idea di partito, diversa da tutte le altre, al passo coi tempi, che sappia dialogare con gli italiani, dal profondo nord al profondo sud, che sappia dire in quale direzione andare: insomma, che emerga il cambiamento! Il nome, sarà una conseguenza.

  13. danisun ha detto:

    basterebbe volerlo, una linea politica chiara, laica, meritocratica, un candidato. poi molto coraggio e una richiesta a tutti noi di presentarsi davanti la sede del congresso. se saremo migliaia dovranno cedere. è caduto il muro di berlino, cadranno anche questi nani da giardino.
    siamo capaci? no? allora vietato lamentarsi e viva il papi

  14. Giovanni ha detto:

    Non so… E’ un buon discorso… costruttivo.

    Ma la domanda a Franceschini è..
    cosa impedisce di lasciare che una nuova generazione ponga un candidato forte sulla base di un progetto serio e ampio e lo contrapponga a Bersani e alla piattaforma Dalemiana?

  15. Stefano Gr. ha detto:

    D’accordo anch’io con a-a-a. Leggo sul sito di Luca Sofri che al Lingotto non andate per eleggere un candidato al congresso, e che le idee per cui ci andate sono vaghe e inconsistenti… contarci, etc… Se non eleggete un candidato, avete lasciato passare un altro treno dopo quello del febbraio scorso quando fu eletto Franceschini senza che voi proponeste almeno un candidato di bandiera. Se non eleggete un candidato, inutile e velleitaria una riunione di massa come il Lingotto. Dovreste cominciare a rischiare in prima persona, a confrontarvi duramente tra voi. Se non lo fate perche’ comunque a ottobre si perde, sappiate che ci sono battaglie che vanno perdute per poterne vincere altre, e per avere l’onore delle armi. Ah, mi spiace dirlo, ma per quanto mi riguarda il candidato della linea giovane non dovresti essere tu, che hai le ottime idee, l’onesta’ e l’energia che serve a un ministro, ma decisamente non il carisma e la durezza del volere che serve al leader di un grande partito. Auguri a tutti.

  16. zuckerman ha detto:

    Ivan, ho letto con un po’ di ritardo i feed tra cui quello di questo post e quello su Wittgenstein. Verrei ad ascoltare, al Lingotto, solo potessi. Ma quando leggo che si va lì per guardarsi e contarsi cadono un po’ le braccia. Sarà forse che non credete (più?) alla benedetta contendibilità del partito? Lo dici tu stesso, Obama non era nessuno fino a ieri l’altro e ora, invece. Non mi aspetterei certo la mozione del congresso bella e pronta, il candidato e le strategie da qui ad ottobre. Ma guardate che il tempo non è tanto. Dai, forza, su. Non abbiate paura di “bruciare” qualcuno facendone il nome come possibile candidato. Non fareste altro che pensarla all’ottocentesca maniera dei personaggi che, malgrado tutti, siedono comodamente a Via S. Andrea delle Fratte e che stanno mandando in fumo quel pochissimo che di buono c’è nella politica italiana: la nostra passione.

  17. Amerigo Rutigliano ha detto:

    COMUNICATO STAMPA (Ansa) Roma 24 Giugno 2009 Rutigliano Amerigo si candida alle primarie per la segreteria nazionale del Partito Democraitico. A ballotaggi ultimati Franceschini afferma ch il centrodestra perde consenso, che il partito democratico non perde e che inizia un nuovo percorso. La politica italiana ha il difetto non ammettere mai di aver perso una o più tornate elettorali, al contario dichiarandosi sempre soddisfatta. In realtà il partito democratico dal 2007 ad oggi ha perso tutto quel che poteva perdere: Elezioni politiche nazionali, elezioni europee elezioni ammistratve. 1. Per un Pd progettuale e di rinnovamento. Non ci interessa afrontare un congresso che sia un regolamento di conti tra componenti interne, nell’eterna lotta tra dalemiani e veltroniani con ex popolari a fare la spola. Vogliamo un Pd che sia un progetto riuscito grazie a una ritrovata compattezza che lo renda potenzialmente vincente. 2. Rinnovamento. Il Pd ha bisogno di un rinnovamento dei suoi gruppi dirigenti, coloro che sono stati protagonisti degli scorsi decenni del centrosinistra non potranno vincere le sfide di modernizzazione riformista del paese attraverso cui si tornerà a governare l’Italia. I responsabili di continue sconfitte dei progressisti italiani ora porterebbero il Pd al disastro. Ma il rinnovamento dovrà essere conquistato. 3. No alle cooptazioni. Non potrà esserci nessun rinnovamento se non conquistato attraverso un conflitto politico interno. I giovani e meno giovani che attendono cooptazioni e padrinati sono destinati a ripercorrere strade che conducono a ulteriori sconfitte. Il gruppo dirigente attuale, sconfitto va battuto congressualmente e non blandito alla ricerca di un sostegno che sarebbe comunque condizionante. Per farlo bisogna difendere e ampliare gli strumenti di democrazia interna al partito, a partire dall’utilizzo delle primarie, che dovranno essere il più aperte possibile. 4. rinnovarsi. Il Partito democratico non deve rinnovarsi solo come gruppo dirigente, deve saper rinnovare il proprio impianto programmatico. 5. Unità di tutte le forze riformiste e progressiste. Il rinnovamento del gruppo dirigente e dell’impianto programmatico non avrebbero senso politico se non si ritrovassero in una innovativa proposta sul fronte delle intese politiche, andando oltre l’idea di coalizione e aprendo, anzi spalancando, le porte del Partito democratico a gruppi dirigenti ed elettori dei radicali pannelliani, dell’ambientalismo, del radicalismo di sinistra, del socialismo, del comunismo democratico, del cattolicesimo sociale organizzato. Tutti dentro ad un Nuovo Pd privo di steccati, capace di costruire poi un’intesa politica per andare già alle regionali del 2010 invertendo la tendenza

  18. giorgio tubere ha detto:

    RISCHIATE per dio !!!!! io sono 50enne e fuori target ma voi dovete farlo, non possiamo + stare a masturbarci intelletualmente coi distinguo degli ultimi 4 anni: veltroni no…però meglio che altri, franceschini no, si ….però meglio di…

  19. stefano ha detto:

    ci inviti ad andare da un’altra parte? ma davvero non vi siete resi conto che lo abbiamo già fatto e tanti altri lo stanno facendo? quanti voti deve prendere il pd x ammettere la sconfitta, 2? (quello di franceschini e il tuo)

  20. Gian carlo ha detto:

    Io non capisco Franceschini che non vuole lasciare il partito a quelli che c’erano prima, lui dov’era allora?
    Se davvero vuole rinnovare e contribuire attivamente senza farsi da aprte come Velroni, non si candidi lui ma proponga una candidatura veramente nuova e la sostenga dicendo che lui e quelli prima di lui vogliono davvero rinnovare proponendo facce e progetti nuovi e per questo invece di andare in Africa resteranno qui a dare una mano a chi ha bisogno della loro esperienza. Il progetto del lingotto era veramente nuovo ed il fallimento secondo me è dovuto al fatto che è stato gestito dai soliti vecchi. Ha ragione Franceschini a dire che non dobbiamo lasciare il partito in mano a quelli di prima ma allora proponga lui chi può essere il nuovo e poi convinca tutti che è necessario sostenerlo ma nel senso di aiutarlo a fare il suo percorso non condizionando le sue scelte sulla base dei vecchi schemi. Se non è così coraggioso da rischiare lui per primo perchè dovrebbe essere lui il segretario del rinnovamento?

  21. Marco Volante ha detto:

    Con tutto il rispetto e l’affetto per Ivan, Pippo e tanti altri amici/compagni, la penso esattamente allo stesso modo. Non si può più sopportare l’inciucio. Non fate come per la segreteria milanese. Vogliamo votare un candidato “nostro”. Se confluirete, impapocchierete, sosterrete, non potremo crederci. Se vi candiderete invece lavoreremo per il cambiamento.

  22. amerigo ha detto:

    Avanti ragazzi, dateci dentro per la barba del profeta (si può dire?. Lavoriamo affinché tutto cambi. Solo peace and love. … mazza, se siete messi male