1 Giugno 2009

Perché votare Pd?

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bandierapdRaccolgo la catena lanciata da Pippo Civati, riguardo l’importanza di votare Pd. Lo faccio da candidato, e quindi qualcuno potrebbe avere qualcosa da ridire sulla mia obiettività a riguardo: insomma, come potrei parlar male del partito che mi ha inserito nelle proprie liste? Giusto. Potrebbe essere anche il contrario, però. Credete che avrei accettato di mettere la mia faccia accanto al simbolo di un partito che non reputi essere il partito giusto, quello nel quale è possibile costruire un’alternativa credibile all’egemonia del centrodestra? No, non lo avrei fatto. Per me sarebbe stato estremamente più comodo prendere un’altra decisione e tirarmi fuori. Come forse sapete, sono attualmente il primo dei non eletti alla Camera dei Deputati, e tale rimarrò fino al 2011. Avrei potuto restare comodamente a Milano, ad aspettare che si liberasse un posticino in parlamento. La candidatura alle elezioni alle europee aveva per me solo controindicazioni, mi dicevano. Un mese e mezzo a saltare da una città all’altra, un impegno economico notevole. Il rischio di misurarsi con la raccolta delle preferenze, per me che non sono un candidato di apparato. La possibilità di essere sconfitto malamente e tornare a fare il disoccupato, oppure di essere eletto e andare in un posto da molti percepito distante dai giochi della politica italiana.

Non gli ho dato retta. Ho deciso seguendo lo stesso impulso che mi spinse a candidarmi alle primarie, nel 2005. Partecipare, e tentare di convincere il maggior numero possibili di italiani che posso essere un ottimo parlamentare europeo, e lavorare nell’interesse di tutti. Ho deciso di candidarmi nel Pd perché credo che questo partito sia l’unica strada possibile, l’unico posto dal quale si può credibilmente pensare di fare delle cose e convincere gli italiani a mollare una volta per tutte il circo del berlusconismo. A chi mi dice che questo partito e questa classe dirigente non meritano di essere votati, rispondo due cose. La prima: è una follia pensare che al Pd serva una batosta per rifondarsi. Lo sento dire ogni volta, elezione dopo elezione, eppure dopo quindici anni di batoste brucianti la tanto vituperata classe dirigente è ancora lì: la storia insegna che davanti una sconfitta, la reazione dei partiti è sempre il rifugio nella conservazione. Davvero qualcuno pensa che un’altra sconfitta cambierebbe tutto? Un’altra batosta non rifonderebbe il Pd, bensì lo affonderebbe, con dentro tutte le buone intenzioni di chi è a un passo – anzi, a un congresso – dal tentativo di rovesciare il tavolo. La seconda: usate le preferenze. Usatele bene, usatele tutte, fatele usare dai vostri parenti. Le liste del PD sono abbastanza ricche e variegate da permettervi di trovare praticamente dappertutto candidati bravi e meritevoli di essere votati. Fatelo. Non permettete che il vostro astio verso questo capocorrente o quel deputato vi portino a sprecare il vostro voto e negare il sostegno a chi si sta facendo in quattro per costruire un partito che sia un po’ più come lo volete voi. Venite a darci una mano, invece, che ce n’è bisogno. E votateci.

15 risposte a “Perché votare Pd?”

  1. Daniela Santus ha detto:

    Perché votare PD? Pensate che a me, dopo il mio intervento un po’ fuori dalle righe, lo sta chiedendo mezzo mondo. E tutti mi dicono: “Voterai per il partito di Franceschini, di Veltroni, di D’Alema…”, ma io rispondo convinta: “No, voterò per Ivan Scalfarotto”. Ingenua? Forse. Ma se Ben Gurion non avesse sognato di far fiorire il Negev, forse ora non vi sarebbero colture pregiate provenienti dal deserto.
    Altri mi chiedono se lo faccio per ripicca nei confronti del Premier a causa dello “scandalo” Noemi. Siamo matti? Certo che no. Se nel PdL avessi trovato un candidato convinto nel portare avanti le istanze che – da solo – porta avanti il Presidente della Camera lo avrei votato per certo. Semplicemente non l’ho trovato. Almeno non nel nella mia circoscrizione.
    Quanto agli scandali… noi italiani siamo ben strani.
    A metà novembre 2007 Striscia la Notizia, il TG satirico di Canale 5, prese di mira Gianfranco Fini ed Elisabetta Tulliani la quale, di lì a poco, avrebbe dato alla luce una bimba figlia, appunto, dell’allora leader di AN. I giornali ne parlarono in continuazione. Persino i politici che avrebbero dovuto sostenere il loro leader apparivano in grande imbarazzo. Si sa, l’Italia è da sempre il Paese in cui si può fare di tutto, ma guai a scostarsi pubblicamente dalla moralità cattolica. Per cui è naturale avere la moglie, tradirla con l’amante e quest’ultima con la escort di lusso (Cosimo Mele, UdC, insegna), purché non si sappia e la domenica si vada alla messa. Fare invece una figlia con “l’illegittima” e chiedere la separazione dalla legittima (seppur già separata a sua volta) è peccato. In molti, bacchettoni e puritani di cui sopra, si stracciarono le vesti.
    Ora che il gossip della separazione tocca il Premier Berlusconi, reo di avere una pudica e innocente passione per le ragazzine, chissà perchè nessuno si scompone più di tanto. Anzi, gli italiani del “facciamo qualsiasi cosa purché nulla trapeli”, stanno col Cavaliere. E lui ha ragione a dire che la Noemi story finirà col procurargli favori elettorali: vien quasi da pensare che, abile stratega qual è, l’abbia organizzata lui stesso. Quanti nostri compatrioti vedono in Berlusconi ciò che vorrebbero essere essi stessi, ma per ovvie ragioni non possono? Mi si passi la cattiveria: crediamo davvero che se il Ministro Brunetta non fosse il Ministro Brunetta, ma il panettiere del borgo si ritroverebbe al fianco la signorina Titti? Temo, per lui, proprio di no. Gli italiani si atteggiano a cattolici, ma alla fine – in un misto tra invidia, ammirazione e machismo leghista – pronti ad avercelo “sempre duro” (ricordate?), finiscono con l’apprezzare il libertino che riesce a farla franca.
    Ecco perché sono quasi convinta che la Noemi story sia opera di qualche machiavellico e astuto consigliere del Premier: un modo come un altro per distogliere l’attenzione dai problemi veri e per ottenere comunque ammirazione maschile e comprensione femminile… in soldoni: voti.
    Così, mentre perdiamo tempo nel leggere le lettere dell’ex fidanzato di Noemi (siamo pur sempre un popolo da grande fratello), le parole dei figli indignati del Premier (che forse si preparano alla successione politica) e chi più ne ha più ne metta, dimentichiamo che questo Governo ha messo in ginocchio la scuola e l’Università (prendendo in giro i giovani – ma anche quelli che da anni lavoravano a contratto per cifre da elemosina – cui ora viene chiesto di tenere corsi universitari, fare gli esami e seguire le tesi GRATUITAMENTE…), ci ha privati del più elementare dei diritti garantiti dalla Costituzione e cioè quello di decidere autonomamente di opporci a determinate cure e all’accanimento terapeutico, ci insulta quotidianamente chiamandoci fannulloni o panzoni.
    Ci siamo ad esempio accorti delle nuove norme sugli orari della mutua? L’articolo 71 del decreto legge 112 ha rivisto i principi sui quali si fondavano i rapporti tra l’azienda pubblica ed il lavoratore nel periodo di malattia. Prima di tutto la reperibilità del dipendente indisposto non è più limitata a 4 ore (prima della cura Brunetta antifannulloni si prevedeva reperibilità dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19) ma è salita ad 11, ovvero dalle 8 alle 13 e dalle 14 alle 20. In poche parole, tutto il giorno. Nessuno si è reso conto del fatto che, dalle 13 alle 14 una persona che ha bisogno di un qualsiasi farmaco non trova nemmeno una farmacia aperta? Anche perché, non dimentichiamolo, ormai in ospedale ci si sta per tempi brevissimi in quanto “il malato sta meglio a casa”… certo, se ha la possibilità di pagarsi l’assistenza! E visto che i primi 10 giorni di mutua vedono anche la decurtazione dello stipendio certo non sarà facile. D’altra parte ricordiamoci gli enormi disagi che le dimissioni forzate dagli ospedali creano ai malati stessi.
    Che dire, però, del 62,88% di assenze del Ministro Brunetta quando era europarlamentare a Strasburgo? Sarà stato malato? Poverino… fortuna che ora si è ripreso.
    Eppure la nostra italietta politica che guardava ai bamboccioni con Prodi (quante colpe!) e ai fannulloni con Berlusconi si è sempre occupata di problemi ben più gravi come – tanto per non fare che un esempio – quello di bloccare la pillola RU 486 per l’interruzione di gravidanza. Sì sa, la donna “deve” cristianamente soffrire quando partorisce, figuriamoci quando abortisce!
    Di chi è la responsabilità di questo sfacelo? Della nostra classe vecchissima politica destro-centro-sinistra? Forse. Dei nostri egoismi personali? Anche. Del nostro costante NIMBY (not in my backyard, non nel mio giardino… che si tratti di discariche o di TAV)? Certo. Del nostro italico disprezzo della legalità per cui ovunque leggiamo le scritte A.C.A.B. (all cops are bastards, tutti i poliziotti sono bastardi) e non ci armiamo di pennelli e colori neppure quando quelle scritte ricoprono i muri delle nostre scuole? Assolutamente sì. O davvero pensiamo, come qualcuno fa, che la colpa stia tutta altrove?
    Già, quando le cose vanno male la tendenza italica (e non soltanto) è quella di trovare un capro espiatorio: talvolta ce la si prende con gli stranieri, altre con i poliziotti, altre ancora si grida al complotto giudaico. E così, dall’11 settembre (colpa del Mossad) alla crisi economica mondiale (colpa dei banchieri ebrei), vuoi vedere che addirittura la Noemi story è stata ordita dai ciechi giudei che Papa Ratzinger spera di convertire alla luce cattolica, grazie alle preghiere in latino dei tradizionalisti più puri?
    Fortuna che Silvio sa dispensare saggi consigli… M’immagino un dialogo surreale: “Presidente, sono sfinito, non arrivo a fine mese, sono tre giorni che non mangio” “Poverino! Così non va bene, devi sforzarti un po’”. E’ una barzelletta? Sì, lo è, ma ricorda tanto le parole: “Chi è licenziato si trovi qualcosa da fare”, parola di Premier.
    Questa volta voterò PD, anzi, voterò Ivan Scalfarotto. Giusto per dare un segnale di com’è il politico che vorrei. Ciò che posso dire è questo: non guardate allo schieramento, ma alle persone. Se io vivessi a Verbania, dove c’è in ballo anche il sindaco, non avrei problemi: Marco Zacchera (PdL) come sindaco e pur sempre Scalfarotto (PD) alle Europee. Non è schizofrenia, ma sano realismo.
    Non voglio buttare via il mio voto, se non altro fino a quando avrò il “diritto” di esprimerlo. Non posso crogiolarmi nel “tanto sono tutti uguali”. Non sono, non siamo tutti uguali. Fini non è uguale a Berlusconi, Scalfarotto non è uguale a Rutelli (per non fare che un esempio).
    Un saluto caro,
    Daniela Santus

  2. […] versione di Ivan A chi mi dice che questo partito e questa classe dirigente non meritano di essere votati, rispondo due cose. La […]

  3. […] più capaci e che più lavoreranno per cambiare il PD. Per questo invito a votare PD e a scrivere Ivan Scalfarotto per chi è nel nord-ovest. Ma anche Debora Serracchiani nel nord-est, Rosario Crocetta e Rita […]

  4. Anellidifumo ha detto:

    La classe dirigente del PD è sempre lì anche perché ci sono persone come te che la aiutano a renderla un pochino meno impresentabile. Che tu venga eletto in Europa o no (e io credo e temo di no, ma chissene) non cambierà NULLA nella politica nazionale del PD. Continuerà a essere ondivaga, iper-moderata, in mano a rutelliani, dalemiani, veltroniani e opus dei. Poi ci sarai tu, che dirai delle cose che condividerò anche io. E che non sposteranno una virgola, nel PD. Ecco perché non si deve votare PD: il progetto è sbagliato e fallito.

  5. […] 1 Giugno 2009 · Nessun Commento di Ivan Scalfarotto […]

  6. Filippo Zuliani ha detto:

    A leggerti verrebbe da pensare che l’Italia intera sia un progetto sbagliato e fallito.

  7. Andrea Ballabeni ha detto:

    Bravo Ivan

    condivido pienamente ogni parola che hai scritto.

    Andrea

  8. […] Giugno 1, 2009 A chi mi dice che questo partito e questa classe dirigente non meritano di essere votati, rispondo due cose. La […]

  9. Alessandro Bellotti ha detto:

    Caro Ivan, questa volta non voterò PD e ti spiego brevemente perchè.
    Indulto: non si può votare e promuovere una legge simile.
    Opposizione fiacca e inutile: ad esempio il PD non ha votato la mozione di sfiducia di Di Pietro.
    Mi occupo per diletto e non per lavoro di energia. Energia pulita, energia alla portata di tutti, energia a basso costo con metodi di generazione condivisi dalla popolazione. Sono antinucleare prima di tutto per motivi economici. Sono contrario all’utilizzo delle risorse primarie (acqua, energia, rifiuti) gestite da multiutilities spesso con importanti agganci al PD. Non ho ancora capito se il PD è pro o contro la scelta nucleare del nostro sciagurato attuale governo. Il motivo principale che non mi fa votare PD è proprio questo: non ho capito…
    Non capisco le scelte e le politiche del PD per l’energia, l’acqua, i rifiuti.
    Non capisco la scelta degli inceneritori.
    Non capisco la scelta di cementificare e costruire sempre e comunque (qui a Modena sembra vi siano 60.000 appartamenti vuoti e si continua a costruire…)
    Non ho capito la privatizzazione di Telecom (forse l’ho capito benissimo..) e d’Alema è ancora al suo posto.
    Non capisco perchè il PD sia un partito di vecchi, di vecchi ex comunisti, con gli occhi smarriti in cerca di un leader. Questa è stata l’ impressione (e lo dico con infinita tristezza) che ho avuto sabato scorso alla Festa del PD (ex festa dell’Unità..) di Modena. Al ristorante e in giro per i padiglioni solo vecchi. Il più giovane ero io assieme a mia moglie e i miei amici tutti ormai cinquantenni. Una volta tramontata la generazione degli anni trenta e quaranta del secolo scorso, per il PD sarà la fine. Tantissimi giovani invece al comizio di Beppe Grillo per sostenere le liste civiche. Ero il più vecchio. E’ questo mi ha riempito di felicità. Chiediti Ivan cosa sta succedendo nella ex rossa Modena ?
    Ciao
    Alessandro

  10. Anellidifumo ha detto:

    Filippo, se intendi “l’Italia di Berlusconi” assolutamente sì. Altrimenti, devi fare uno sforzo e immaginare che ci sia gente per la quale SOLO il PD sia un progetto sbagliato e fallito. Del resto, prendere i voti dei soli DS dopo aver fuso DS e Margherita dovrebbe essere d’aiuto a capire la cosa. No?

  11. Giorgio ha detto:

    La crisi del PD è un riflesso della crisi dei propri elettori. Ognuno di noi vorrebbe un PD a propria immagine e somiglianza e se ciò non è, allora ci lamentiamo e non lo votiamo. Il PD è un partito che nasce dalla prematura fine del governo Prodi senza passare da un congresso che ne delinei i connotati ma solo dal “lingotto” presso il quale ha espresso a grandi linee le proprie intenzioni di partito. Una cosa importante è che il PD si è configurato come partito a vocazione maggioritaria il che non significa che punta alla maggioranza dei consenzi degli italiani ma ad essere un rappresentante di tutti (operai e imprenditori; nord e sud; ricchi e poveri;….). Non è possibile fare politiche di parte (secondo le vecchie ideologie di partenza) perchè altrimenti non avrebbe proprio senso fondare tale partito. Il concresso del prossimo autunno schiarirà le linee guida che oggi appaiono piuttosto appannate. Ritornando ai possibili elettori del PD, vorrei fare delle domande e spero che ognuno di noi si faccia un esame di coscenza:
    1. Quale dei partiti attuali ha avviato un processo serio di democrazia al proprio interno?
    2. Quale prospettive ci sarebbero in Italia all’indomani della scomparsa del PD?
    3. Fermo restando le critiche giuste e doverose è meglio starsene con le mani in mano e aspettare che il PD diventi una realtà prima di schierarci o è meglio dare una mano adesso che ne ha bisogno?
    4. Confronto con PDL:
    a) SICUREZZA: vi riconoscete nella politiche degli slogan, dei respingimenti e delle ronde attuata fino ad oggi?
    b) vi riconoscete nella politica del sostegno alle imprese fatte sui soldi “non veri”
    c) vi riconoscete nella politica della scuola che si dice ai presidi di andare a casa se non sono in grado di gestire le scuole senza soldi
    d) vi riconoscete nella politica dei medici/insegnanti polizziotti che devono denunciare il clandestino?
    e) vi riconoscete nella politica dei robinwood all’inverso: togliamo al SUD per non far pagare l’ici ai ricchi
    f) vi riconoscete nella politica della informazione governata dagli interessi di uno solo
    g) vi riconoscete nella politica protezionista delle lobby…
    Potrei continuare ancora per un bel po; quello che vorrei dire è che l’alternativa al PD è una Italia che riconosce i punti di cui sopra.
    Apriamo i nostri orizzonti e pensiamo ad un partito che non deve rappresentare al 100% il nostro singolo interesse ma al 100% l’interesse dell’Italia intera compreso il nostro. Mio padre era un libero professionista ed io sono un impiegato. Se mio padre avesse puntato solo a sostenere gli interessi dei liberi professionisti, probabilmente avrebbe contribuito a rendermi la vita più difficile. Lui ha sempre pensato anche alle esigenze degli altri perchè lui era un democratico e un giusto.

  12. Kay ha detto:

    A Modena si stanno riqualificando quartieri e aree degradate (come la Sacca, ad esempio) è uno dei strumenti per garantire la sicurezza senza dover invocare la paura dello straniero, gli stupri, le rapine e quant’altro. A Modena per fortuna che ci sono ancora i vecchi, che ci raccontano, che c’erano davvero in quegli anni in cui si faceva la Repubblica, e vederli ogni anno lavorare come dei matti per mettere in piedi la festa dell’unità ha qualcosa di commovente. sono una testimonianza. sono importanti. se la mia generazione (quelli nati alla fine degli anni ’80) si entusiasma ed esalta sulle note di Beppe Grillo, mi spiace un po’ dirlo, ma siamo una generazione di ignoranti. Modena è una città rossa nel cuore, nel lavoro costante delle amministrazioni, nei piccoli spazi, non serve sbandierare ventenni e trentenni per dare una svolta alle cose, servono persone intelligenti, che abbiano a cuore la cosa pubblica.

  13. Lorenzo ha detto:

    Caro Giorgio,

    L’altro giorno, di fronte ad Anna “genuflessa” La Rosa, Berlusconi ha lanciato un appello per non votare i partiti “piccoli”, una clamorosa mano tesa al PD.

    Dato che io sono un oppositore del premier-sultano, non vedo perché dovrei votare per i suoi alleati de factu, complici nell’idea piduista di creare un finto bipolarismo con due partiti-fotocopia. Per fortuna, il progetto sta fallendo, grazie alla mancata fiducia degli elettori di sinistra. Scalfarotto è una testa di paglia per salvare questo progetto che seppellirebbe definitivamente la democrazia italiana. E dunque, tanti auguri e baci, ma col cavolo che lo voto.

  14. Gianca ha detto:

    Io voterò PD!
    Dopo le dimissioni di Veltroni credevo che l’unica cura per questo PD fosse fargli prendere una bella batosta alle elezioni, “così capiranno una volta per tutte che ci siamo stancati di questa classe dirigente e di tutti i distinguo dei vari Rutelli Binetti etc” ed invece da qualche tempo comincio a vedere che qualcosa di buono comunque si muove, spuntano nomi nuovi, che in effetti nuovi non sono, sono nelle gunte comunali e provinciali, fanno da anni politica ma non se ne conosceva l’esistenza se non in ambito locale. Nei TG le facce sono sempre quelle e ti fano credere che il PD sia nell’ordine che ti presenta il TG1 nella nota politica, tra un capezzone ed un gasparri. Invece il PD è anche atro e se in queste elezioni hai la possibilità di dare una preferenza la puoi dare, questo si, come segnale a questo partito che deve darsi una smossa. Scalfarottonon lo conosco personalmente ma lo voterò e spero possa andare in parlamento come rappresentante di quello in cui io credo.

  15. Alessandro Bellotti ha detto:

    Pienamente d’accordo, Kay. Ho solo evidenziato che la partecipazione alle ex feste dell’Unità è essenzialmente di persone anziane. Non vedo più i ventenni e i trentenni volontari che un paio di decine di anni fa popolavano queste feste. Manca essenzialmente l’impegno da parte dei giovani nel PD. Non solo i ventenni e i trentenni si ‘entusiasmano ‘ per Beppe Grillo. Si tratta essenzialmente di persone con una certa cultura. Quando Beppe tratta temi come l’energia, lo smaltimento dei rifiuti e in generale le 5 stelle del programma delle liste civiche, si rivolge a persone che possano capire, discutere e criticare le proposte. Ho 52 anni, sono un imprenditore ed ero assime a diverse migliaia di persone al Parco Amendola domenica scorsa e ti assicuro che non c’erano solo ventenni ignoranti. Occorre, da parte del PD, avere il coraggio di parlare alla gente di temi fondamentali della nostra vita. Modena è una città dove si vive ‘bene’. Si vivrebbe altrettanto ‘bene’ anche se fosse governata dal PDL. Gli esempi non mancano (Parma, Bologna). Il discorso è un altro. Occorre cambiare l’orizzonte, occorre cambiare la priorità delle scelte. Possibile che a Modena esistano 60.000 appartamenti vuoti e si continui a costruire ? Perchè la giunta continua a rilasciare concessioni edilizie ? Perchè a Milano verranno costruiti non meno di 200 alberghi per l’EXPO 2015, e più della metà di questi non servirà a nulla finita la festa ? Avrei altre mille domande alle quali il PD mi sembra che non risponda, sia a livello locale (Modena) che a livello nazionale.
    Ciao
    Alessandro