18 Dicembre 2006

Foggia, casa

Diario

E’ sempre difficile per me dire dove sia “casa”. A farla brevissima direi che in questa fase della mia vita casa è a Milano dal punto di vista sentimentale e a Mosca dal punto di vista pratico. Eppure c’è un altro posto che inequivocabilmente è in qualche modo “casa”, e quel posto è Foggia. Foggia è casa mia per alcuni fondamentali motivi: perché ci ho vissuto tra i 3 e i 18 anni, un periodo importantissimo della vita di ognuno (per dire: io non parlo fino in fondo nessun dialetto, ma se dovessi dire qual è il mio, beh, sarebbe probabilmente il foggiano); Foggia è casa anche perché mia madre e mio padre, sebbene nessuno dei due sia foggiano e sebbene siano divorziati da anni, hanno deciso di continuare a vivere lì e vivono lì da quasi 40 anni; Foggia è casa perché mia madre, come molte madri, ha conservato la mia stanza di ragazzo intonsa che fa quasi un po’ impressione: per prenderla in giro le dico sempre che pare il mausoleo al figlio prematuramente scomparso. Torno a Foggia pochissimo però; specie da quando vivo all’estero, probabilmente una sola volta all’anno, se non meno: di fatto cerco di stare a Milano il più possibile ogni volta che torno in Italia e finisco col vedere i miei molto più in Lombardia, dove vive anche mia sorella, che in Puglia. Così Foggia ha finito col cristallizzarsi nella mia memoria come se fosse rimasta la città che era alla fine degli anni ’70, o agli inizi degli anni ’80: un posto non vivacissimo ma che, come accade spesso in provincia, è stato un posto ideale per crescere: riparato, sicuro, dove tutti un pochino si conoscono (domanda classica: “a cchi si’ figghje” o “a cchi appartin'”, nelle città piccole si è in quanto si discende da qualcuno). Insomma, Foggia è stato un posto che ho amato molto e dove sono stato bene. Scrivo queste righe per due cose che mi hanno fatto tornare Foggia in mente e che singolarmente sono capitate nello stesso giorno. Come capita talvolta, cose luoghi o persone si materializzano e ti danno segnali forti (e tutti insieme) anche dopo lunghi momenti di silenzio. Il primo motivo è che ho appena accettato un invito e quindi il 30 dicembre sarò di nuovo “a casa”, per parlare del mio libro e delle molte cose che dall’uscita del mio libro, questa primavera, sono successe nel Paese. La seconda è che, a dispetto dei miei ricordi di adolescente tutto sommato sereno e contento della sua “foggianità”, nella classifica del Sole 24 ore resa nota proprio stamattina, Foggia occupa il centesimo posto su 104 per la qualità della vita, seguita da Bari, Taranto e Catania – che occupano le ultimissime tre posizioni. Non sono troppo stupito, leggo i giornali e sento la voce dei miei, conosco la fatica del mezzogiorno, le incredibili frustrazioni, la criminalità e l’assenza di lavoro. Ma sono contento di tornare e di avere una possibilità di discutere con la gente, e di farmi raccontare direttamente cos’è che è cambiato e cosa è successo in questi 25 anni a quella che è stata – e ancora oggi per tanta parte è – la mia città.

5 risposte a “Foggia, casa”

  1. leonardo ha detto:

    Ciao Ivan,
    sono un giovane ragazzo che ti legge da qualche tempo. Ti avevo conosciuto e apprezzato durante la campagna per le primarie dell’Unione.

    Oggi scrivo per la prima volta un commento al tuo blog perché scopro che sei di Foggia, proprio come me.
    Non trovo dei contatti diretti sul tuo sito, ma visto che leggo che sarai a Foggia, è possibile almeno sapere quando e dove?
    Avrei piacere di fare due chiacchiere con te.

    P.s. sono un attivista della sinistra giovanile di foggia, e pensavo che magari si potrebbe anche fare talvolta qualche iniziativa insieme 🙂

  2. scalpha ha detto:

    Leonardo

    30 dicembre 2006, ore 22, libreria Edicolè, “in piazzetta” a Foggia.

    Ciao,
    Ivan

  3. leonardo ha detto:

    Sì, conosco l’iniziativa di Edicolé e ci vedremo sicuramente lì.

    A presto,
    leo

  4. Alessandro Focareta ha detto:

    I luoghi della memoria privata: è lì che si intersecano i motivi delle nostre scelte, è lì che si scoprono le origini di tutti i nostri beni e di tutti i nostri mali. Non è possibile prescinderne… ed è per questo che la vista di una camera da letto “intonsa” fa rabbrividire e, nel contempo, fa riflettere su quello che siamo.
    p.s.
    Peccato non essere in Italia per il 30 dic! Sono di Benevento e sarei venuto volentieri alla libreria Edicolè di Foggia!

  5. […] 14, 2010 · Leave a Comment Ho trovato per caso questo post di Ivan Scalfarotto su Foggia, scritto alcuni anni fa. Mi ritrovo in molto di quello che afferma, forse eprche’ anche io ho […]