5 Gennaio 2007

L'Italia contro la pena di morte

Diario

L’iniziativa italiana all’ONU per l’introduzione di una moratoria per le esecuzioni capitali è un’iniziativa di cui, come italiani, possiamo andare orgogliosi. L’Italia prende un’iniziativa vera, su di un tema di portata universale e lo fa col piglio della grande potenza, con l’intenzione di dettare l’agenda internazionale su un punto di principio importantissimo. Un passo forse ambizioso, dato il nostro peso specifico così indebolito da un quinquennio di carnevalate berlusconiane, ma che certo dà un ulteriore segnale della vivacità della nostra politica estera che a tutt’oggi è la parte dell’attività del governo che ha dato i risultati più convincenti. E’ un’iniziativa importante, che merita di essere sostenuta da un forte consenso popolare che dia ulteriore legittimità all’operato del governo e del nostro ambasciatore Marcello Spatafora. Possiamo tutti dare una mano firmando l’appello sul sito dell’associazione Nessuno tocchi Caino.

3 risposte a “L'Italia contro la pena di morte”

  1. VinZ ha detto:

    Iniziativa interessante, peccato che esistano morti di serie A e morti di serie B.

    Dov’erano Prodi, D’Alema, Fassino, papa e cardinali quando l’anno scorso vennero impiccati due ragazzi in Iran solo perchè colpevoli di essere gay?

    Almeno una scusa per impiccare Saddam c’era…

  2. Paolo ha detto:

    Credo che l’iniziative italiana sia fantastica
    Sopratutto perche’ e’ contro la pena di morte e basta, senza preferenze o pregiudizi
    La morte di Saddam e’ solo l’evento che ha portato il dibattito sui media e tra i capi di stato

  3. […] Inoltre, potrebbero i partiti di opposizione europei, come ad esempio il Partito Democratico italiano, fare la loro parte? Anche in questo caso riteniamo che la risposta sia si. Qualcuno potrebbe forse sorridere all’idea che il PD si occupi di grandi temi di politica mondiale quando esistono problemi più urgenti di unità interna e di convincimento dell’elettorato. Pensiamo pero’ che un partito che ambisca a guidare un paese non possa fare a meno di parlare anche di grandi tematiche, nonostante queste non rientrino nella categoria dei famosi “problemi quotidiani della gente” e anche se queste non portano tanti voti elettorali. Il partito dovrebbe quindi occuparsi di fare più politica su certi temi, organizzare incontri, promuovere dibattiti, rilasciare dichiarazioni stampa, fare pressioni sul governo affinchè in occasione di incontri con l’alleato statunitense emerga piu spesso ed in modo esplicito quanto per noi italiani ed europei siano importanti certi valori. Noi pensiamo che possa essere fatto di più, certo coscienti delle esigenze della diplomazia e del pragmatismo ma anche consapevoli di come la realpolitik venga sempre di più usata, ad ogni livello ed in ogni contesto, come pretesto per non affrontare problemi. Forse si tratterebbe solo di aver un po più di coraggio ed ambizione? Forse si. Motivi di ottimismo comunque ce ne sono. Il centrosinistra già in passato ha dimostrato di saper combattere (e vincere) certe battaglie e nell’attuale vertice del Partito Democratico non mancano certo le sensibilità. […]