7 Dicembre 2015

L’emerito che non c’è

Appunti, Attualità, Milano, Sul territorio

Mentre comincia il percorso che ci condurrà alle primarie di Milano, sarebbe bene per tutta la nostra città e per la coalizione che la naturale generosità di Giuliano Pisapia non fosse utilizzata a proprio sostegno da nessuno degli ottimi candidati del centrosinistra alla carica di primo cittadino della capitale ambrosiana.

Il Sindaco è stato in questi quasi cinque anni un punto di riferimento per noi milanesi e per tutto il Paese: un amministratore integerrimo, con una grande capacità di ascolto, di programmazione, di scelta, assistito da una giunta eccellente, guidata impeccabilmente. Ne ha beneficiato non solo la parte politica e la coalizione che lo hanno portato a un’inattesa vittoria, ma la città nel suo insieme.

Milano è stata governata bene, ed il suo buongoverno è stato parte determinante dello storico successo di Expo. Per queste ragioni tutto il centrosinistra, senza eccezioni, avrebbe desiderato che Giuliano tenesse la guida della città per un secondo mandato. Una prospettiva che egli ha escluso ed esclude sulla base di motivazioni personali alle quali tutti dobbiamo portare rispetto, nonostante le oggettive e sostanziali difficoltà che questa sua decisione ha comportato e tuttora comporta.

Siamo ora alla vigilia di una pagina nuova, che sarà giustamente e inevitabilmente in continuità con l’eredità lasciataci da Pisapia, ma altrettanto giustamente e inevitabilmente dovrà essere condotta da un nuovo Sindaco, che dovrà sentirsi ed essere pienamente libero da tutele, anche le più nobili. Non è prevista e non è pensabile invece la creazione di un ‘emerito’, come hanno fatto in Vaticano, e sono certo che Giuliano sia il primo a saperlo.