22 Giugno 2014

Prima di parlare, assicurarsi che il cervello sia collegato

Appunti

C’è quello che “Renzi è un bambino autistico”, poi c’è quell’altro che “le madri dei drogati si devono suicidare”. So bene che in Italia non si può evocare il “politicamente corretto” – trattandosi dell’unico paese del mondo ad averlo ripudiato prima ancora di averlo mai adottato – senza essere fatti oggetto di fischi e pernacchie.

Verrebbe però da chiedere un po’ di buona educazione e di rispetto per gli altri, tipo le famiglie degli autistici o quelle dei tossicodipendenti. E se proprio non si riesce a rispettare nemmeno la buona creanza, si dia seguito almeno a quella vecchia raccomandazione che si può leggere anche sulle mattonelle di maiolica preparate appositamente per i turisti.

10 risposte a “Prima di parlare, assicurarsi che il cervello sia collegato”

  1. angelica ha detto:

    Ivan, non fare il finto tonto, sei troppo intelligente. La frase di Mineo su Renzi, è stata una uscita sbagliata, ben strumentalizzata, visto che per quanto assurdo posso sembrare l’aveva usata come complimento : Renzi è come quei bambini autistici, bravissimi nel risolvere delle equazioni di matematica difficilissimi (la politica) ma di altre cose non capisce.
    E visto che ero presente ti posso dire che la mia reazione e stata :
    che errore che ha appena fatto, è un complimento ma domani lo massacreranno.
    E infatti…

  2. Irene Bertoletti ha detto:

    Condivido e sono molto stupita che “l’uomo del Renzi/bambino autistico” continui imperterrito a dare lezioni non richieste. Se il tanto vituperato B. avesse detto le stesse cose che ha detto del Ministro Boschi molti dei suoi sodali si sarebbero stracciate le vesti. Molti pesi e poca misura…

  3. scalpha ha detto:

    I miei amici con figli autistici non sono stati contenti, cara Angelica. Mi fido di loro.

  4. Sara ha detto:

    Angelica, ti consiglio questa breve lettura: http://t.co/ySlanzdZTw

  5. Fabio ha detto:

    Sto con Ivan,le parole hanno un peso,soprattutto per le persone meno fortunate!altro che complimento!

  6. Emidio ha detto:

    fra l’altro angelica, il suo commento e il tuo mostrano una grave (nel suo caso, che fa il parlamentare e dovrebbe conoscere le cose) ignoranza di un problema molto faticoso per chi lo deve affrontare quotidianamente. Ma basta wikipedia per capire che non è complimento né un’offesa e usarlo come tale è, appunto, politicamente scorretto. http://it.wikipedia.org/wiki/Autismo

  7. angelica ha detto:

    cari tutti,
    come ho detto, quando ho sentito le parole di Mineo ho subito pensato domani lo massacrano. Ma ripeto, per assurdo che fosse, lui lo intendeva come complimento.

    Caro Ivan, tu che ami tanto il cinema di pure ai tuoi amici che se questa è l’idea passata sul autismo a noi massa da ignoranti (e non lo dico con sarcasmo ma mi ritengo proprio ignorante in materia) la si deve grazia ad Hollywood e Rainman.
    Perciò, le parole pesano e tanto, come pure Renzi che mischia i bambini con sindrome down con quella di autismo.
    Quindi, evitiamo ANCORA di fare inutili strumentalizzazioni su Mineo. Lo avete massacrato a livello politico quando non era necessario, avete fatto passare la legge della caverna: io ho la clava perciò meno. volete anche l’applauso? Su via, sei troppo inteligente per queste cose.

  8. Manuela ha detto:

    Hai perfettamente ragione in questo paese manca il rispetto per l’altro inteso come persona.Spero che le cose cambino e che impariamo a pensare che un problema sociale e’ un problema di tutti.Noi non rispettiamo il diverso ed e’una cosa grave perche’ la diversita’ e’ fonte di arricchimento e di progresso civile.

  9. Mariangela Bindi ha detto:

    Si continua a girare intorno alla terminologia tradizionale alla ricerca disperata di un’aggettivazione che non “suoni” offensiva.
    Negro è un termine antropologico neutro. “Négritude” fu un movimento di orgogliosi intellettuali negri francesi. “Nero” era, in origine, deteriore, oltre che cromaticamente scorretto. L’assonanza con lo spregiativo “nigger” (inventato dagli Americani razzisti), spinse le suorine del politicamente corretto a sostituire negro con nero, e poi col penoso “di colore”: coloured (altro termine razzista usato negli Stati Uniti del Sud) : cosi la Kyenge non e’ piu’ antropoligicamente “negra”, ma “nera”, anzi, peggio, “colorata”.
    Gli antropologicamente “negri” preferiscono essere chiamati “neri” o, peggio, “colorati”: pero’ se li chiami “abbronzati” s’incazzano di brutto e i “non-abbronzati” politicamente corretti ti danno del “razzista” e chiedono le tue dimissioni.
    L’antropologo distingue il cranio di un Europeo da quelli di un Cinese o di un Africano: ma sbaglia: dovrebbe dire che il cranio di un Europeo, di un Cinese e di un Africano sono “diversamente uguali”.
    A forza di ipocrisia lessicale gli handicappati sono diventati portatori di handicap, disabili o diversamente abili.
    I ciechi sono diventati videolesi, poi non vedenti, poi ipovedenti.
    I sordi sono diventati audiolesi.
    I vecchietti, che non ci tira più, sono diventati “tiro-lesi”, ma siccome Berlusconi fa eccezione e a lui gli tira ancora gli danno del porcaccione.
    Le puttane sono diventate “escort”, ma chi le rimorchia e le porta a Palazzo Grazioli rimane un puttaniere perche’ si chiama Berlusconi quando invece, ad essere politicamente corretti, dovrebbe essere chiamato “escortiere”. Ma “puttaniere” e’ meglio perche’ con lui il politamente corretto deve fare eccezione alla regola. Perche’ e’ giusto cosi!
    L’ex-cavaliere, poveraccio, deve continuare ad essere un “nano” perche’ tutti quelli cui sta antipatico si dimenticano del politicamente corretto che impone di chiamarlo “diversamente alto”.
    Se poi il pregiudicato si trapianta i capelli grazie ai progressi della Scienza Madica che risolve per milioni di individui (che se lo possono permettere) l’handicap della calvizie, lo si prende per i fondelli e si dice che si e’ asfaltato il cranio quando invece avrebbe dovuto lasciarlo com’era e smetterla di voler fare “bella figura”, ma miliardi di calvi nel resto del mondo possono fare eccezione perche’ non si chiamano Berlusconi.
    E’ strano che si continui a dare del “ladro” ai nostri corrotti politici di Destra, di Centro e di Sinistra, quando sarebbe politicamente corretto chiamarli “diversamente onesti”.
    La compagna di classe non particolarmente avvenente non deve essere definita “bruttina”, ma “simpatica”, cioe’ “diversamente gnocca”.
    Se sei di Destra e fai carriera politica sei una “bocchinara” e nessun “politicamente corretto” trova qualcosa da ridire: se sei di Sinistra sei una donna emancipata che deve tutto a se stessa e alla sua bravura.
    L’ossessione politicamente corretta che ci fa passare dal negro al nero, fino al ridicolo “colorato” esprime la convinzione, inconscia od ipocrita, che bianco sia comunque meglio, e che pertanto si debba al negro la cortesia di edulcorare la sua condizione: “Non sei negro, anzi, sei diversamente bianco”. Ma essere negri non richiede alcun eufemismo. L’integrazione passa anche attraverso l’orgoglio: nessuno ti toglie la dignità che ti dai tu per primo.
    Ed e’ per questo che molti omosessuali recuperano la vecchia offensiva terminologia che li riguardava (frocio, culatone, finocchio) proprio per esorcizzarne la connotazione dispregiativa e far capire, a chi la usa in modo offensivo, che la loro dignita’ umana non dipende dalle aggettivazioni che vengono usate per offenderli. Ma da ben altro!
    I politicamente corretti cadono disinvoltamente in molte, troppe. contraddizioni.
    Se si fa appello alla “buona educazione”, questo deve valere per tutti. Se si ammettono eccezioni, a seconda dei casi e dei contesti, lo si deve fare per tutti.
    Nel caso di “autistico”, in quel contesto, un’eccezione al politicamente corretto ci stava bene.
    Come nel caso del “dovrebbe suicidarsi”, termine spiccio per indicare il fallimento di un genitore/genitrice che non si accorge, cioe’ “a sua insaputa”, che giorno dopo giorno, mese dopo mese, un figlio entra nel tunnel della droga”, quando il suo compito primario e’ quello di vigilare sulla sua educazione e sulla sua ricreazione. E quando fallisce passa la responsabilita’ allo Stato “che non fa abbastanza”.
    Ma il concetto di “a mia insaputa” viene applicato a seconda della convenienza politica e dell’idelogia del “politicamente corretto”.
    Troppa ipocrisia! Troppe eccezioni alla regola!”
    Siamo ancora lontani dalla “vera”, onesta, sincera ” ideologia del politicamente corretto”.
    Finora si e’ rivelata quasi sempre essere una strumentalizzazione politica che con il rispetto di chi giustamente richiede “corretteza” c’entra poco, fino al punto da rendere spesso “ridicolo” il nobile scopo con la quale si e’ voluto crearla: in Italia e nel resto del mondo.

  10. FrancoDe Gennaro ha detto:

    Uno si dimentica di collegare il cervello e spara una scemenza: Dimissioni!

    Decine di migliaia di politici, ammistratori, magistrati etc etc il cervello lo tengono sempre collegatissimo: ma non ne azzeccano mai una, ne fanno e ne dicono di tutti i colori, e le dimissioni non gliele chiede nessuno, anzi: stanno sempre al loro posto. Collegatissimi!