13 Marzo 2014

Italicum

Governo Renzi, Riforme

Ieri la Camera ha approvato la nuova legge elettorale. Dopo otto anni – finalmente – la politica è riuscita a fare quello che a lungo ha inconcludentemente annunciato: approvare una nuova legge elettorale. Sono passati esattamente due mesi e dieci giorni dalla lettera di Matteo Renzi che ha disincagliato un processo bloccato da anni.

L’Italicum non è probabilmente il sistema elettorale che il PD si sarebbe fatto da solo – ed è giusto che la legge non sia stata scritta in solitudine: le regole del gioco non si fanno così – ma stabilisce tutti i principi che ci eravamo prefissi. La semplificazione del quadro politico, la possibilità di sapere la sera stessa delle elezioni chi ha vinto e consentire a chi ha vinto di governare per cinque anni senza inciuci e senza larghe intese, sono tutti elementi fondativi dell’Italicum.

Quanto alla rappresentanza, chi dice che il collegio plurinominale è comunque una lista bloccata dice una cosa assolutamente fuorviante. Faccio un esempio pratico: alle scorse elezioni la lista dei candidati alla Camera della Puglia, collegio nel quale sono stato eletto, copriva un territorio lungo 413 chilometri (da Poggio Imperiale a Santa Maria di Leuca) e ospitava 41 candidati.

La Puglia è una regione talmente lunga che i dialetti del nord della regione e quelli della perte meridionale sono di radice differente: a Foggia si parla una variante del napoletano, a Leecce una variante del siciliano. Nella lista dei candidati alla Camera per le elezioni 2013 in Puglia c’erano mescolati insieme nomi di candidati provenienti da Foggia e nomi di candidati provenienti da Lecce: i primi assolutamente sconosciuti a Lecce, i secondi a Foggia. Si fosse votato con l’Italicum avremmo avuto 6 o 7 collegi su base provinciale, con 5 o 6 candidati al massimo per collegio. 5 o 6 foggiani per ogni lista a Foggia e 5 o 6 leccesi a Lecce.

Una modalità molto più vicina al collegio uninominale, che consente sicuramente la conoscibilità dei candidati e una scelta consapevole da parte dell’elettore: se i 5 o 6 candidati non sono all’altezza, si vota per un partito che è stato più capace di selezionare candidati di qualità. Aggiungo peraltro che il PD non ha mai sostenuto l’introduzione delle preferenze e che mi ha stupito scoprire tanti colleghi “preferenzialisti” che non si erano mai palesati in precedenza.

Quanto alla norma antidiscriminazione che non è passata alla Camera, penso che sia stata una grande occasione perduta e spero vivamente che si riparerà al Senato. Dopodiché, diciamolo: la legge elettorale è stata approvata, la politica è viva, le istituzioni hanno dimostrato di funzionare e le riforme sono partite. Secondo me, tutte ottime notizie. Per il Paese, intendo.

2 risposte a “Italicum”

  1. Gabriella Stanchina ha detto:

    “Fu chiesto a Confucio quali fossero i requisiti di un governo. Confucio rispose: un governo ha bisogno di tre cose:sufficienti riserve di cibo, un esercito e la fiducia del popolo nei suoi governanti. Se deve rinunciare a una di queste tre cose, sacrifichi l’esercito. Se deve fare a meno di un’altra cosa, rinunci al cibo. Ma nessun governo può sussistere quando un popolo ha perso la fiducia’”. Pensavo a questo mentre seguivo in streaming la conferenza stampa di Renzi. Dietro tutti i provvedimenti, la celerità, i tempi ravvicinati, si intuisce che l’urgenza primaria che questo governo sta cercando di affrontare è ristabilire la fiducia in un popolo che l’ha perduta da troppo tempo:fiducia nell’efficacia delle sue istituzioni, fiducia nella possibilità di avere un futuro, fiducia nella capacità di un paese di rinascere con le proprie forze. In tre parole, fiducia nella politica. L’Italia non potrà mai liberare le energie e i talenti che tiene nascosti se non riesce a gettare il cuore oltre il cinismo, il fatalismo, il sospetto, oltre le troppe parole impregnate di odio, sarcasmo e disillusione. So che questo è ciò che motiva il vostro lavoro e serve a ridare speranza e respiro al lavoro di noi tutti. Perché questa volta non possiamo fallire. Grazie alla generosità con cui vi state esponendo. In queste ore mi sento orgogliosa di essere rappresentata da voi.

  2. Eugenio ha detto:

    Diritti civili. Per le coppie di fatto è urgente! Speriamo, ma troppo silenzio….