21 Luglio 2013

Quei 400 emendamenti tra noi e la legge contro l’omofobia

Appunti, L'Huffington Post

Il mio post per l’Huffington Post.

La proposta di legge contro l’omofobia e la transfobia prova ad arrivare alla discussione in aula, spostata dal calendario dal 22 al 26 luglio per la concomitanza delle votazioni sul decreto detto “del fare”. Peccato che siano arrivati la bellezza di quattrocento emendamenti che lunedì dovremo votare presso la commissione giustizia della Camera. Qui sotto vedete la foto del tomo degli emendamenti: una quantità di carta degna di una legge finanziaria, non di una piccola legge di civiltà che si propone di affermare l’ovvio principio che le persone non vanno odiate, discriminate o fatte oggetto di violenza solo perché sono omo o bisessuali, o trans.

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Un principio del tutto pacifico, si direbbe, e invece ci troveremo a dover discutere per ore, forse anche tutta la notte di lunedì, per trattare e votare tutti questi emendamenti e aggirare un ostruzionismo che si annuncia inflessibile e fiero. Tutto questo sforzo – ci si chiede – non meriterebbe una miglior destinazione? No, mi viene risposto: qui c’è in corso una battaglia di civiltà. E’ in pericolo, mi si dice, la libertà di espressione: con questa legge volete conculcare la possibilità di dire, se uno lo ritiene, che l’omosessualità è sbagliata.

Voglio rassicurare tutti: non è così. Come ha detto ieri in commissione la mia amica e collega Michela Marzano, io, come lei, sono assolutamente con Voltaire: darei la vita per preservare la libertà degli altri di dire cose che non condivido (esattamente come non condivido radicalmente questa). E infatti la legge colpisce, rendendole reato, condotte molto specifiche:
1. La propaganda (e non la mera diffusione) di idee fondate sull’odio
2. La discriminazione
3. L’istigazione (e non il mero incitamento) alla discriminazione
e 4. stabilisce un’aggravante sulla pena per i crimini (percosse, lesioni personali, ecc.) che siano stati commessi per ragioni di odio o discriminazione

E’ la legge chiamata Reale-Mancino, una legge che vige felicemente in Italia dal 1993 per i casi in cui i fatti siano causati dall’etnia, la nazionalità o la religione della vittima. Una legge più volte vagliata dalle massime magistrature del Paese, che ne hanno escluso tassativamente ogni caratteristica liberticida. Una legge che dal 1993 di cerca di allargare alla comunità GLBT, una comunità che come molte altre minoranze è fatta oggetto di odio in quanto tale. Perché questo è l’obiettivo della Legge Mancino: non solo e non tanto proteggere le singole persone da reati o vessazioni, quanto indicare al Paese che le differenze non possono mai essere una ragione per vittimizzare una persona, indipendentemente dalle caratteristiche personali di ciascuno.

11 risposte a “Quei 400 emendamenti tra noi e la legge contro l’omofobia”

  1. Gianluca ha detto:

    Complimenti Ivan, per il lavoro e la tenacia che stai dimostrando, ma anche ti chiedo: sti benedetti, si fa per dire, 400 emendamenti da dove sono arrivati? Fatto 30 fai 31, dicci chi o quale partito li ha presentati. Giusto per ricordarci che tra e nei partiti ci sono belle differenze tra chi è omofobo e chi no. E In quanto elettore mi sembra una richiesta legittima.
    Buon lavoro e buona fortuna!

  2. scalpha ha detto:

    PdL, soprattutto a firma Alessandro Pagano e qualcuno da Eugenia Roccella. Un po’ di Scelta Civica, Gitti-Binetti, un paio dai cattolici del PD, un paio (belli e intelligenti) da Michela Marzano, pochi ma buoni da SEL, qualcosa da M5S.

  3. andrea ha detto:

    La questione mi pare l’interpretazione e la sua declinazione in atti dei termini.
    Terra terra mi potrebbe specificare la differenza tra propaganda e diffusione?
    Per come la intendo io la propaganda è una forma di diffusione organizzata e strutturata, cioè finchè parlo con un amico o un gruppo di amici in modo estemporaneo del fatto che considero l’istituto del matrimonio tra omosessuali una iattura per un ordinamento giuridico non sono perseguibile ma se questi gli stessi argomenti sono discussi da un relatore in una assemblea promossa da una associazione o un ente allora il relatore può essere perseguibile. Mi sbaglio?

  4. andrea ha detto:

    l’ultima versine della proposta di legge recita in questo modo
    a) con la reclusione fino a un anno e sei mesi chiunque, in qualsiasi modo, diffonde idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero incita a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali, religiosi o fondati sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere; 

    perchè lei dice che si parla di propaganda e non mera diffusione? e che vuol dire “superiorità”? (termine che lei non cita nel post), basta fare un opzione di preferenza tipo “questo lo considero meglio di quello” per rientrare nella fattispecie superiorità? ho l’impressione che ci siano spazi interpretativi molto più problematici dal punto di vista della libertà di opinione rispetto a quello che lei dice, pronto a ricredermi se mi fornisce delucidazioni convincenti.

  5. […] la discussione della Legge contro l’Omofobia, guarda caso, che viene rimandata al 26 luglio. Ivan Scalfarotto, primo firmatario della Legge, ricorda sul suo blog che alla legge sono arrivati quattrocento […]

  6. Italo Sgrò ha detto:

    Molto significativo il commento di Gianluca, che dopo essersi sbrodolato in felicitazioni, conclude minaccioso: “dicci chi ha presentato gli emendamenti e così sapremo chi sono gli omofobi”. Questo conferma – almeno in Gianluca – che chi semplicemente esprime opinioni e presenta proposte legislative diverse da quelle delle lobby GLBT – è già un omofobo e quindi -si suppone – passibile di conseguenze penali se passa la nuova legge. E l’onorevole Scalfarotto cosa risponde? Ci si aspetterebbe che rispondesse “ma no, Gianluca, come ho spiegato nell’articolo quegli onorevoli che hanno presentato emendamenti non sono omofobi, sono solo persone che esprimono idee diverse per le quali io sarei disposto volterrianamente a morire”, no, l’onorevole si limita a esaudire la curiosità di Gianluca spiattellando i nomi punto e basta. Come dire: ecco qui gli omofobi (quindi soggetti ai provvedimenti anti-omofobia?).
    In aggiunta fa capire che gli emendamenti di quelli per i quali sarebbe disposto a morire sono stupidi e solo quelli di Michela Marzano e di SEL si salvano.
    Che Dio ci aiuti!!!! Altro che libertà!!!!!

  7. scalpha ha detto:

    Caro Italo, gli emendamenti sono atti politici, e pubblici.
    Immagino che chi li ha presentati sia convinto della loro validità, e che abbia anche piacere che i propri elettori ne siano al corrente.

    Non mi pare di aver dato dell’omofobo a nessuno. Ho solo legittimamente detto che con alcuni sono in accordo. Certo chi ha presentato 200 e più emendamenti per fare ostruzionismo alla legge contro l’omofobia, dimostra di non volere quella legge. Corretto?

  8. Gianluca ha detto:

    Caro signor Italo…
    Ci sono i fatti da una parte e le interpretazioni dei fatti dall’altra parte. 400 emendamenti sono un fatto, peró please, le interpretazioni che posso dare io, non le usi per tirare acqua al suo mulino! Lei ha fatto una cosa scorretta, ma a questo ci arriva da solo… Io semplicemente penso che questa mole di emendamenti può significare:
    che questa legge piace così tanto che si fa a gara tutti per migliorarla, o che non piace e si fa a gara a boiccottarla. Se piaceva così tanto al pdl perché non è stata fatta prima?

  9. andrea ha detto:

    Visto che non mi pare abbia intenzione di offrirmi un po del suo tempo per ulteriori approfondimenti, mi ritengo senza indugio autorizzato a tenermi tutte le mie impressioni sul carattere molto poco rassicurante di questa legge, in merito alla possibilità di esprimere liberamente i propri convincimenti. Saluti

  10. andrea ha detto:

    Ah e poi ha ragione da vendere il signor Sgrò, macchè interpretazioni, la frase è chiarissima: “dicci chi…per ricordarci… tra chi è omofobo e chi no” . Qui si prepara la caccia alle streghe altro che.

  11. Gianluca ha detto:

    …per ricordarci chi votare alle prossime elezioni! Questo è il senso, e basta. E quante polemiche però!