7 Novembre 2012

In quel mentre, in Italia…

Appunti, Diritti, Laicità

…la Commissione Giustizia bocciava il testo base contro l’omofobia e la transfobia, che prevedeva l’estensione della legge Mancino all’odio di stampo omofobico e transfobico. Qui di seguito la mia dichiarazione alle agenzie sull’argomento.

SCALFAROTTO (PD):«IL MONDO CORRE E MONTECITORIO DORME. SUBITO L’ESTENSIONE DELLA LEGGE MANCINO ALL’ODIO OMOFOBICO E TRANSFOBICO»

«Ci chiediamo angosciati cosa provochi le ventate di antipolitica che stiamo vivendo e poi, mentre in sole 24 ore la strada verso l’uguaglianza e verso il matrimonio per tutti ottiene storiche vittorie negli Stati Uniti, in Spagna e in Francia, in questo scorcio di legislatura il nostro parlamento – grazie a Lega, PdL e UDC – continua a rappresentare se stesso come il vertice di un’italietta bigotta, ottusa e provinciale che nella realtà per fortuna ha smesso di esistere da anni».

Ivan Scalfarotto, Vicepresidente del Partito Democratico, non trattiene la sua indignazione a seguito della bocciatura del testo base per l’estensione della Legge Mancino anche ai reati per omofobia, avvenuta oggi alla Commissione Giustizia della Camera.

«E’ ridicolo e completamente avulso dalla realtà che la Commissione Giustizia, invece di preoccuparsi di riconoscere prontamente il matrimonio egualitario come sta succedendo nel resto del mondo, fatichi addirittura a condannare l’odio omofobico senza giri di parole. Una legge specifica contro le aggressioni e le discriminazioni contro persone omosessuali e transessuali – continua Scalfarotto – dovrebbe essere non solo una priorità, ma una specie di ovvietà per tutto il Parlamento di un paese civile, centro e destra inclusi. Non possiamo più accettare, ad esempio, che un’aggressione omofobica sia trattata come ‘la solita rapina’ come successo e denunciato da due ragazzi qualche settimane fa a Firenze. Anche questo – conclude il Vicepresidente PD – è indice ancora di quel pruriginoso perbenismo e sintomo di quel totale scollamento dalla realtà di certa nostra politica di palazzo, preoccupata solo di sopravvivere a se stessa impedendo così qualsiasi progresso civile e culturale al nostro Paese».