14 Giugno 2012

Commissione diritti del PD: la mia posizione sul matrimonio per tutti

Appunti, Diritti, Partito Democratico

Quest’oggi si è riunita a Roma la Commissione Diritti del PD, presieduta da Rosy Bindi, per esaminare il documento di chiusura di mesi di intenso lavoro. Purtroppo, causa impegni lavorativi qui a Milano, non ho potuto essere presente. Il documento (potrete leggerlo quando sarà approvato) avrà il mio sostegno, anche se avrei preferito un testo più snello, più operativo e meno “filosofico” di quello partorito. Al di là della forma c’è tuttavia un punto sul quale la mia distanza dal documento presentato è massima che riguarda – surprise surprise – le coppie gay. Ho dunque mandato a Rosy Bindi e a tutti i commissari la lettera che trovate qui di seguito, con la quale specifico la mia posizione e nella quale spiego anche perché non ho firmato né firmerò la proposta di legge di iniziativa popolare sulle unioni civili, presentata a Milano la settimana scorsa da Paola Concia, Franco Grillini e da altri. Capisco il realismo politico e la necessità di un compromesso quando bisogna portare a casa una legge in parlamento, non se si deve lanciare un’iniziativa che faccia leva sul consenso della gente e che per definizione dev’essere sincera e “rivoluzionaria”. Se una raccolta di firme si deve lanciare, insomma, può essere solo per introdurre il matrimonio: che senso ha partire già con il freno a mano tirato?

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Milano, 14 giugno 2012

Cara Presidente, cari componenti del Comitato Diritti,

purtroppo proprio quest’oggi un inderogabile impegno di lavoro mi costringe alla prima assenza ad una delle nostre riunioni. Per questo mi permetto di farvi pervenire questo breve scritto per poter esprimere la mia opinione sul documento che oggi andrete ad approvare.

Voglio in primo luogo ringraziare Rosy Bindi e tutti voi per questi mesi di lavoro: sono stati una grande esperienza di formazione per me, e un grande privilegio. Io provengo da una cultura schiettamente laica e libertaria, in cui il rispetto del principio di autodeterminazione del cittadino adulto sta al centro dell’idea stessa della democrazia. Durante il nostro lavoro ho però apprezzato e imparato volentieri dalla visione di altri, e ne ho compreso profondamente il significato e il valore umano, politico e sociale.

Anche nei momenti in cui le differenze nel seno del Comitato sono venute maggiormente in rilievo il lavoro comune è stato la conferma della giustezza della visione che ci ha portato a fondare un partito come il nostro, in cui culture diverse mettono a disposizione la propria capacità di ascolto in vista di un progetto comune di cambiamento e di miglioramento della società.

Credo che il documento prodotto sia un documento di altissimo livello. Tuttavia, avendo la Commissione deciso trattarsi di un documento di principi piuttosto che di una raccomandazione al Partito di specifiche proposte di strumenti legislativi, desidero esplicitare la mia posizione su uno di questi principi.

Conoscete, per avermi più volte ascoltato, la mia posizione sul tema delle nuove famiglie e sapete che questa mia posizione rappresenta un significativo tema di distinzione dalla maggioranza della commissione. Ritengo che sia importante lasciarne traccia al fine di contribuire al dibattito interno del Partito Democratico con una posizione che, seppur assai minoritaria, tenga il nostro partito in linea con l’elaborazione della miglior politica a livello internazionale.

Io credo con profonda convinzione, e vorrei pubblicamente rappresentare, che le persone omosessuali debbano poter accedere al matrimonio in Italia, così come accade già in un numero di paesi che cresce di giorno in giorno. Lo stesso presidente Hollande si è impegnato in tal senso durante la campagna elettorale in Francia e il Primo Ministro Cameron sta in queste ore finalizzando nel Regno Unito la trasformazione delle unioni civili in matrimonio civile per le coppie gay e lesbiche.

Il nostro documento sostiene invece indirettamente che l’articolo 29 della Costituzione escluda il matrimonio delle coppie gay e lesbiche. La dottrina su questo punto non è affatto unanime e io credo che il Partito Democratico, parte della famiglia dei progressisti europei, dovrebbe porre una sfida decisa a questo orientamento piuttosto che fare acquiescenza, confermandola, a un’interpretazione restrittiva della sentenza 138/2010 della Corte Costituzionale.

Ritengo altresì che l’adozione di una regola “uguali ma separati” che introdurrebbe una differenza, sin dalla definizione di principi generalissimi quali quelli del nostro documento, tra il matrimonio per le coppie eterosessuali e un altro istituto per le coppie omosessuali sia inaccettabile sul piano democratico come lo era quello stesso principio, quando vigeva tra bianchi e neri, negli anni della segregazione razziale negli Stati Uniti d’America.

Limitare i propri orizzonti quando non è richiesto in modo pressante dall’esigenza di un compromesso è per me del tutto incomprensibile. Per questo motivo ritengo che la nostra posizione, in questa fase, avrebbe dovuto essere in linea con le posizioni più avanzate a livello internazionale e non timorosa e conservatrice come appare dal nostro documento.

Del resto, è precisamente questo il motivo per cui non ho firmato la recente proposta di legge di iniziativa popolare sulle Unioni Civili, presentata a Milano nei giorni scorsi, che ai miei occhi limita i propri orizzonti in assenza di qualsiasi necessità di venire incontro a posizioni diverse come accadrebbe nel processo legislativo all’interno del Parlamento.

Il Professor Ichino, che considero un maestro, mi ha insegnato che la buona politica è tale quando accanto a chi deve cercare il consenso immediato si schierano politici – lui li chiama “di complemento” – che mettono a disposizione del dibattito culturale del partito visioni e pensieri che magari non troveranno immediata cittadinanza ma che sono destinate a formare la visione del partito nel futuro. Il matrimonio gay è realtà in tutta Europa e nel mondo occidentale, io credo che per quanto la politica italiana possa provare a rallentare questo processo sia solo una questione di tempo anche da noi.

E’ in questo spirito che lascio al Partito Democratico queste riflessioni, ringraziandovi ancora per il lavoro comune, e ringraziando in particolare la Presidente Bindi di cui ho in ogni circostanza apprezzato la grande correttezza e l’umanità nel condurre in porto il lavoro di un gruppo per sua stessa natura assai vivace.

Un saluto cordiale a tutti,

Ivan Scalfarotto

14 risposte a “Commissione diritti del PD: la mia posizione sul matrimonio per tutti”

  1. idelbo ha detto:

    Caro Ivan, concordo per principio….e anche perchè è venuto il tempo di far cadere ipocrisie e fariseismi…

  2. Alba Montori ha detto:

    Ringrazio di cuore Ivan Scalfarotto per la sua coraggiosa presa di posizione e per l’autentico senso democratico che le dà forma. E ho letto commossa il suo appello appassionato, che da sempreha mosso la mia personale battaglia per l’uguale diritto al matrimonio: ” Ritengo altresì che l’adozione di una regola “uguali ma separati” che introdurrebbe una differenza, sin dalla definizione di principi generalissimi quali quelli del nostro documento, tra il matrimonio per le coppie eterosessuali e un altro istituto per le coppie omosessuali sia inaccettabile sul piano democratico come lo era quello stesso principio, quando vigeva tra bianchi e neri, negli anni della segregazione razziale negli Stati Uniti d’America.” Grazie Ivan, bisogna insistere, insistere, insistere !

  3. Manlio Converti ha detto:

    Siamo arrivati alla LAPIDAZIONE grazie a FIORONI o grazie a CASSANO ?
    SUBITO MATRIMONIO GAY !

    http://www.facebook.com/photo.php?fbid=10151176967013835&set=a.58951963834.85887.701163834&type=3&theater

  4. saturnocontro ha detto:

    Sul tema ho finalmente letto un articolo bellissimo, a commento del coming out del giornalista Rai Baracchini in diretta radio.
    Ve lo propongo: http://www.orticalab.it/Baracchini-e-l-urgenza-di-un-paese

    Sono sprazzi di civiltà, in un Paese anormale

  5. […] Nel suo blog Scalfarotto dichiara in una lettera inviata al Comitato […]

  6. Lorenzo Sturpino ha detto:

    Totale condivisione e pieno appoggio!

  7. […] quanto pare, leggendo anche le parole di Ivan Scalfarotto, sullo stesso documento, la commissione ripropone una legislazione di tipo […]

  8. Oscaruzzo ha detto:

    E intanto, nel silenzio generale…
    http://www.associazione3d.it/3D_scioglimento

  9. STEFANO CIATTI ha detto:

    NON TI CAPISCO IVAN GLI OMOSESSUALI IVI INCLUSI LE DIRETTIVE FIBE VITA CONVINCIMWNTI E DOBBIAMO PURE RINGRAZIARE UN DOCUMENTO COSI’ VOLUTAMEMYE CRIPYICO CHE SAREBBE ARRETRATO PER QUALSIASI PARTIYO CONSERVATORE UN EUROPA MA VIA

  10. STEFANO CIATTI ha detto:

    NON TI CAPISCO IVAN GLI OMOSESSUALI IVI INCLUSI LE DIRETTIVE FINE VITA CONVINCIMWNTI E DOBBIAMO PURE RINGRAZIARE UN DOCUMENTO COSI’ VOLUTAMEMYE CRIPYICO CHE SAREBBE ARRETRATO PER QUALSIASI PARTITO CONSERVATORE UN EUROPA MA VIA

  11. […] documento conclusivo dell’ultima assemblea nazionale”. Ivan Scalfarotto, vicepresidente del Pd, è caustico:“Se una raccolta di firme si deve lanciare, insomma, può essere solo per introdurre il […]

  12. […] importanti sul riconoscimento dei diritti delle persone omosessuali. Poi non c’è tutto, come ha scritto a suo tempo lo stesso Scalfarotto. Ma la bagarre e i relativi retroscena hanno finito per oscurare […]

  13. Edoardo ha detto:

    Ma lo avete visto sto scalfarotto alla presidenza pd mentre gli altri restituivano la tessera giustamente incazzati nel marasma dell’inconcludenza chiacchierona? Altro che utile idiota, un arrampicatore a chiacchiere in un partito bidone, teppisticamente mascherato. Grillo lo spazzerà via come il suo partito, che non vede l’ora di rifare la DC cattocomunista. Scommetto che Berlusconi aprirà sui diritti, una volta che abbia deciso di fare il liberale e non correre appresso a Bossi o Gasparri. I giochi non sono già fatti Il PD al governo sarebbe una tragedia, il trionfo dell’immobilismo. Sinistra batti un colpo se ci sei…

  14. […] un documento con tanti difetti, ma frutto di un lungo lavoro di costruzione il più possibile condivisa. Si era raggiunto un accordo anche con chi avrebbe voluto di più, ma questo accordo è stato […]