28 Febbraio 2012

Non nel mio caveau

Appunti

Francamente indispettisce l’atteggiamento delle banche sulla questione del conto corrente gratuito per i non abbienti. Al di là degli ottimi argomenti svolti da Alberto Bisin sulla prima pagina di Repubblica circa il livello bassissimo di concorrenza nel mercato bancario italiano, il tema è di nuovo quello del “non nel mio giardino”. Se per combattere l’evasione è necessario ridurre le transazioni in contanti, è ovvio che dobbiamo mettere i cittadini in condizione di potersi permettere un conto corrente. E se avere un conto corrente (e, aggiungerei io, quanto meno una carta di debito) deve diventare una cosa comune a tutti, bisogna evidentemente fare in modo che chiunque possa permettersene uno. Peraltro, l’aumento della numero dei rapporti bancari si risolverà secondo me comunque un vantaggio per gli istituti di credito. Si tratta comunque di clienti in più che prima in banca non ci sarebbero mai entrati e che invece così si può tentare di fidelizzare (quando ero bancario una bella domiciliazione delle utenze e una bella carta di credito l’avrei sicuramente proposta a tutti). Comunque, vantaggi o no, a questo giro si tratta di fare un bello sforzo collettivo. Ci siamo messi tutti l’anima in pace, lo si faccia anche dalle parti dell’ABI.

2 risposte a “Non nel mio caveau”

  1. Ian ha detto:

    Io sono ben più radicale: l’unico modo per abbandonare il contante in favore della moneta elettronica è fare sì che la moneta elettronica non costi niente per tutti.

    Al momento strisciare un bancomat o una carta di credito costa soldi al cliente (per transazione, o un forfettario annuo) e al venditore (forfettario annuo per ogni circuito a cui si aderisce + commissione percentuale per transazione). Pagare con una banconota invece non costa una lira.
    Non stupiamoci quindi se anche gli onesti preferiscono il contante all’elettronico, figuriamoci i truffatori.

  2. .jr ha detto:

    Le banche sono le responsabili della crisi e le agenzie di rating le loro complici (pensiamo alla certificazione del bilancio greco degli ultimi aa). Eppure si continua a dare denaro alle banche a scapito dei sudditi. Se il denaro dato alle banche (oltre 100 miliardi di euro in italia solo 5 gg fa) fosse stato dato alla gente avremmo già risolto il problema della fame nel mondo e la gente poteva andare in pensione a 40 aa di età. La crisi per qualcuno è un bissness e per tutti gli altri una tragedia sul piano dei diritti, della retribuzione, del lavoro, della precarietà e delle pensioni. Perchè nessuno se ne accorge?