1 Settembre 2011

Cosa abbiamo fatto di male per meritarci tutto questo

Appunti

Sono ancora a Cardiff per la mia conferenza internazionale sui diritti umani delle persone GLBT. Oggi vi propongo due filmati, uno che ho visto qui e uno di cui invece ho avuto notizia da casa, tanto per farvi vedere come siamo ridotti.

Prima un sedicente giornalista che decide di censurare le immagini di due eventi GLBT che si sono svolti a Torre del Lago, definendo il tutto un “problema di ordine pubblico”, senza capire che l’unica vera violazione dell’ordine pubblico è quella data da un giornalista che si prende l’arbitrio di censurare le notizie legate ad attività di cittadini che non fanno nulla di illegale. Visto che ho sempre pensato che l’ordine dei giornalisti non serve praticamente a nulla mi piacerebbe essere smentito e vedere se il mezzobusto lucchese verrà sanzionato adeguatamente per i suoi deliri oppure no.

Per mettere sale sulla ferita, qui mi è toccato vedere questo spot di una banca argentina, il Banco Provincia, che è un vero schiaffo a mani aperte sulla faccia. Lo metto qui in spagnolo e senza traduzione ma vi aiuto. La sceneggiatura prevede un vecchietto che si avvicina a una trans e le chiede: “Ma scusa, quando la banca ti ha dato i soldi per aprire il tuo negozio di parrucchiera non ha visto nei documenti che eri un uomo?” E la trans: “Certo”. E il vecchietto “E te li ha dati lo stesso?” E lei: “Sì”. E lui di rimando: “Vedi, la stessa banca oggi ha dato a me un prestito per comprare un macchina nuova (nonostante l’età che mi rende come te un debitore “complicato” cosa che prima io non ero, questo il vecchietto non lo dice ma si vede nitidamente anche perché la moglie del vecchietto fa ciaociao con la manina dalla macchina nuova) e questa cosa mi ha fatto ripensare”. “A cosa?” dice la trans. “Al fatto che io ti ho sempre trattata così male, perché non sapevo cosa fare con te”, riprende il vecchietto, “e allora sono venuto a chiederti scusa”. “La vita cambia quando hai una banca che ha il coraggio di cambiare” è la morale e “Hai una sola vita e una sola banca” lo slogan finale.

Confrontare il tutto con questo poveretto di Lucca e capire che tra Lucca e Buenos Ayres la civiltà, oggi, abita dall’altra parte del mondo e dunque vergognarsi nel profondo, tutto è solo un piccolo passo.

Buona visione a voi, e auguri.

PS: Apprendo che la televisione locale di Lucca si è dissociata dalle dichiarazioni di questo pusillanime e ne ha chiesto le dimissioni. Ne va certamente dato atto alla proprietà e alla redazione. Grazie.