6 Giugno 2011

Tutti invitati a “Changes”, la festa del cambiamento

Appunti, Changes

Benvenuti in Italia, il paese dove l’esperienza è più importante del talento e le garanzie sono più urgenti delle opportunità. Benvenuti nel luogo del “repetita iuvant”, nel regno del “Chi lascia la via vecchia per la nuova…”, nel posto dove – quando non si sa più che pesci prendere – si richiama in servizio l’ultimo che abbia dimostrato di saper fare il proprio mestiere (e non importa se lo ha fatto dieci o venti anni prima e che finirà col farlo esattamente allo stesso modo dieci o venti anni dopo).

A confrontarlo con altri paesi, l’Italia si mostra come un paese prudente e conservatore, con una bassa attitudine al rischio, dove si discute più spesso di sicurezze che di opportunità di crescita, che sovente si lamenta delle sue classi dirigenti ma che è il più delle volte disposta a riconoscere loro una prova d’appello pur di non affidarsi a delle mani nuove.

E’ il paese dei “Perpetui”, quello con la più bassa mobilità sociale tra gli stati industrializzati, dove i mestieri si passano di padre in figlio, dove la legge fa fatica a star dietro alla società che cambia e dove il talento dei giovani e quello delle donne finisce con l’essere sempre sotto o male utilizzato. Un paese consolato dalla sua immobilità e raggomitolato nella sua “comfort zone”, dove la stessa sinistra si è spesa nel tempo molto più per salvaguardare piccole o piccolissime rendite di posizione che per proporre una visione coraggiosa e limpida del futuro.

Eppure le cose cambiano. Cambiano i tempi e il mondo, cambiano le persone. Cambiano le famiglie, cambia il lavoro, cambiano i bisogni e le aspirazioni. Cambia la scienza e cambia la tecnologia, cambiano lo spettacolo e l’informazione. Nonostante ogni resistenza, cambia anche il Paese intorno a noi. E’ la vita che cambia, perché, semplicemente, la vita non può prescindere dal movimento: e il movimento è cambiamento.

Che fare dunque? Parliamone, ho pensato. Proviamo a prenderci il tempo di esplorare l’idea del cambiamento. Proviamo a discuterne, partiamo per un viaggio nella sua orbita, esercitiamoci a riconoscere il ruolo fondamentale che i punti di svolta hanno nelle nostre vite.

Proviamo a scambiarci delle idee, a raccontarci i momenti che ci hanno resi diversi da come eravamo, individualmente e collettivamente. E, per una volta, proviamo insieme a celebrare l’idea che lasciare la via vecchia per la nuova non sia un’impresa scriteriata ma la cosa giusta da fare per poter anticipare i tempi, provare a capirli e viverli senza farsi prendere in contropiede.

La promessa che ha dato vita al Partito Democratico in fondo era proprio questa: creare uno strumento nuovo per un tempo nuovo. Uno scarto laterale di creatività politica per far fronte alle domande nuove del nostro tempo. Non dovrebbe esserci dunque posto migliore per parlare di cambiamenti che da noi, e nessun luogo dove la speranza di cambiamento possa essere, almeno in via di principio, meglio ascoltata e riposta.

E così è nata “Changes – La festa del cambiamento”. L’incontro con un bellissimo angolo di Italia che non conoscevo e che ho amato da subito – Acquapendente, nella Tuscia, il Lazio che si insinua tra l’Umbria e la Toscana: Orvieto a oriente, il Senese a occidente – e l’idea di invitare i miei amici, persone che stimo e con le quali sto bene, nel Partito Democratico e fuori, a discutere con me di metamorfosi e viaggi, di variazioni sul tema, sperimentazioni e percorsi: in una parola del cambiamento. Del cambiamento a cui hanno assistito e di quello che hanno vissuto, il cambiamento che hanno contribuito a realizzare e quello di cui sono stati testimoni. Del prezzo e del rischio che comporta ma anche dell’indescrivibile eccitazione che si vive quando si lascia il porto e si respira il vento in mare aperto.

Saranno due giorni, dal 15 luglio sera al 17 pomeriggio, di discussioni e di racconti. E spero anche di emozioni e di relazioni, di reti e di ponti. “Changes” si sposterà tra il centro di Acquapendente (venerdì 15 sera e domenica 17 mattina) e la Riserva Naturale del Monte Rufeno, dove passeremo – discutendo, parlandoci, stando insieme e godendo insieme della natura e della bellezza dei luoghi, oltre che del piacere della reciproca compagnia – l’intera giornata di sabato 16 luglio.

E’ una festa a cui siete tutti invitati e troverete sul sito www.changesfest.it le indicazioni per partecipare. Il sito è per il momento in una versione beta, ma crescerà e si arricchirà di informazioni man mano che ci avvicineremo alla festa.

“Changes” sarà un’occasione per fare politica guardando alle cose che ci sono da fare nel (e per il) nostro paese con una prospettiva panoramica: tralasciando per una volta l’urgenza del dettaglio e discutendo del quadro nel suo insieme. Parlando del cambiamento come metodo e anche delle cose da cambiare. Una conversazione intorno al fuoco di cui ciascuno e tutti siano i protagonisti. Un luogo di riflessione e di discussione per mettere insieme idee, proposte e materiali per incoraggiare gli italiani a mettersi in gioco. E l’Italia, a credere di più in se stessa.

La lista (in costruzione) degli amici che parteciperanno a “Changes”:

Cristiana Alicata, Giovanni Bachelet, Francesco Bilotta, Claudio Camarca, Pippo Civati, Paola Concia, Ilda Curti, Concita De Gregorio, Francesca Fornario, Sandro Gozi, Rosaria Iardino, Estella Marino, Emanuela Marchiafava, Pierfrancesco Majorino, Ettore Martinelli, Francesca Melandri, Alessia Mosca, Francesca Paci, Paolo Patanè, Emidio Picariello, Francesca Puglisi, Marco Rossi Doria, Sandra Savaglio, Mila Spicola, Irene Tinagli, Jean-Lèonard Touadi, Delia Vaccarello, Vittorio Veltroni, Nicola Zingaretti