1 Dicembre 2010

Ok, panic.

Appunti, Attualità

Caduti altre due muri a Pompei. Chissà se adesso Bondi pensa che possiamo allarmarci.

13 risposte a “Ok, panic.”

  1. Gustavo ha detto:

    Il Sud italiano sta crollando dai tempi dell’Unificazione, cioe’ da quando, secondo una recente “storiografia”, i “Piemontesi” lo invasero traumatizzandone per sempre lo stato di diffuso benessere sociale e quindi compromettendone le straordinarie potenzialita’ di continuo Progresso e Sviluppo.

    Non saranno certo i crolli dei muri di Pompei a creare allarme.
    Basta solo stanziare nuovi “fondi”.
    Come del resto si e’ sempre fatto per il Sud dai tempi della maledetta Unificazione.
    Ma gli stanziamenti, i fondi e le “Casse” sembrano che non bastino.
    Forse c’e’ bisogno di San Gennaro. Ma sembra che anche lui si sia rassegnato e piu’ di tanto, dal Sud, non ci si puo’ aspettare.

    E’ davvero un tragico destino quello del Sud italiano.
    Dare la colpa a Bondi e’ come sparare sulla Croce Rossa.
    Comunque vediamo se mettendo Pompei nelle mani, per esempio, della Jervolino, le cose prenderanno una piega diversa.
    Come a Napoli.

    Eh Eh Eh

  2. ale ha detto:

    Caro Bertoldo, o Gustavo, o Trollonzone, la colpa dei crolli non è di Bondi, ma riconoscerai che è da irresponsabili negare che ci sia un’emergenza a Pompei come fa lui, o no?

  3. Gustavo ha detto:

    E’ da irresponsabili pensare, solo pensare, che quando si ha a che fare con il “SUD” si possano ottenere risultati soddisfacenti.

    Il “SUD” italiano non lo puo’ amministrare nessuno: c’e’ la Mafia, c’e’ la Camorra, c’e’ la ‘Ndrangheta, c’e’ la Sacra Corona Unita, c’e’ la Corruzione Endemica, c’e’ la cultura del “Tirare a Campare”, c’e’ il Menefreghismo Istituzionalizzato, c’e’ ” La Poca Voglia di Lavorare”, c’e’ il Parassitismo….insomma, ci sono un sacco di schifezze tutte concentrate insieme.
    Amministrare decentemente o soddisfacentemente qualunque cosa, nel SUD italiano, e’ impossibile.
    Si fa quel che si puo’. Ci si deve accontentare.
    Com’era il titolo di quel quel film? …Ah si: “East is East”.
    Ecco, in questo caso…”South is South”.

    Forse, se non fossero arrivati i Piemontesi, come sostiene una moderna “Storiografia”, le cose avrebbero preso un’altra piega, ma ormai il danno e’ fatto e non si puo’ piangere sul latte versato.
    Eh Eh Eh

    Eh Eh Eh

  4. Gustavo ha detto:

    In altre parole:
    Il SUD italiano ce lo dobbamo tenere com’e’.

    E’ un po’ come l’Africa: un Continente maledetto da Dio dal quale tutti vogliono scappare…

  5. Lorenzo L. Gallo ha detto:

    Mh, in realtà il sud italiano, proprio come l’Africa, soffre di una forma strisciante di colonizzazione economica con deresponsabilizzazione politica. In parole povere: viene guidato da pupazzi guidati dai paesi del primo mondo, dediti solo all’arricchimento personale, che si comprano i voti a suon di cinquantoni.

  6. Gustavo ha detto:

    Hai ragione, Lorenzo Gallo: i Meridionali sono un popolo di coglioni che si fa comprare a suon di cinquantoni. Fa anche rima.
    Pero’ e’ un po’ razzista parlare cosi dei Campani, dei Siculi, dei Pugliesi e dei Calabresi. Brava gente che prima dell’Unificazione dei “Piemontesi”, secondo una certa moderna “Storiografia”, non si sarebbe mai abbassata a farsi comprare a suon di cinquantoni dal primo “Berlusconi” con le “bele braghe bianche” e con in tasca un “sacco di palanche”.
    Triste destino quello della Grecia Magna: Franza o Spagna, purche’ se magna.

    In fondo si arriva sempre alla stessa conclusione: ci vuole il Comunismo a sistemare le cose. Ma finche’ ci sono quelli con in tasca i “cinquantoni”, il Meridione italiano sara’ sempre una colonia economica guidata da pupazzi irresponsabili: come l’Africa: quella di Mugabe: uno che del Comunismo aveva fatto la sua bandiera.
    Un tizio che Bersani, ancor prima di salire sui tetti per fare il “Mario Capanna”, considerava un patriota democratico e un rivoluzionario con le palle.
    Come Castro, appunto. Il Fidel. Gente che i cinquantoni in tasca proprio non ce li aveva!

  7. Ludovica ha detto:

    Il Sud “soffre di una forma strisciante di colonizzazione economica con deresponsabilizzazione politica…”

    Certe parole, quando le metti in bocca alla Sinistra, si gonfiano di significati vuoti, cioe’ non esprimono piu’ niente.

    Chi e’ che vuole colonizzare economicamente il Sud italiano? Non ci sono ricchezze, come in Africa, e tutti scappano dalla miseria, dalla mancanza di opportunita’ e dalla violenza.
    Per quanto riguarda la “deresponsabilizzazione politica”, cerchiamo di non far ridere gli asini: gli amministratori meridionali sono “responsabilissimi” nell'”amministrare”, nel loro interesse, le “Casse”, i “Fondi” e gli “Stanziamenti”. Altro non c’e’ da amministrare, purtroppo.

    Cerchiamo di non dare la colpa a Berlusconi, altrimenti, oltre che gli asini, si mettono a ridere anche i suini.

  8. Lorenzo L. Gallo ha detto:

    Il sud Italia storicamente non è stata, in passato, una regione povera. Dopo la fine del Medioevo, la graduale perdita di importanza del Mediterraneo e la colonizzazione prima pisana e veneziana, poi francese e spagnola lo hanno depredato.
    Ancor oggi soffre la rapina delle sue risorse, proprio come la Tunisia (che ha petrolio del nostro Mezzogiorno), organizzata scientificamente dai paesi del primo mondo. Più facile fare business quando confini con la Svizzera e l’Austria, più difficile se al di là del mare c’è l’Albania o la Tunisia.
    Si tratta di una questione che i meridionali non vogliono affrontare, perché pesa loro sentirsi identificare come “terzo mondo”, come se fosse qualcosa di degradante, come se fosse colpa loro.
    In realtà, in parte è anche colpa loro, ma non come singoli, bensì come società. Quella irachena, turca o napoletana sono società tribali e clientelari, in cui la democrazia è un concetto estraneo, difficile da afferrare. E si sa, la democrazia funziona solo se la maggior parte dei cittadini ci credono.

  9. Ludovica ha detto:

    “….Si tratta di una questione che i meridionali non vogliono affrontare, perché pesa loro sentirsi identificare come “terzo mondo”, come se fosse qualcosa di degradante, come se fosse colpa loro…”

    Hai ragione, Lorenzo Gallo.

    Neanche Saviano se l’e’ sentita di affrontare la “Questione Meridionale”.
    Con furbizia tutta “napoletana” ha deciso di trasferirla al Nord e di trasformarla in “Questione Settentrionale”.

    Perche’, come dici giustamente tu:
    “E’ più facile fare business quando confini con la Svizzera e l’Austria, più difficile se al di là del mare c’è l’Albania o la Tunisia…”

    Forse Saviano doveva consultarsi con te prima di…”portarci via con lui” in quella culturalmente profonda trasmissione televisiva chiamata “Vieni Via Con Me”.

    Speriamo che Ivan glielo ricordi, lui che lo conosce bene, quando avremo la seconda serie di quel fantastico programma, cosi innovativo, che ha tenuto dieci milioni d’Italiani incollati alla TV.
    Temmo infatti che senza un po’ di assistenza storiografica, Saviano ci verra’ a raccontare che all’inizio del Ventesimo Secolo la Questione Meridionale aveva deciso di auto-trasferirsi in America, sui piroscafi degli emigranti.

    A forza di trasferimenti, grazie a Saviano, verremo un giorno a scoprire che la Questione Meridionale non e’ mai esistita: e’ tutta colpa della stampa che fa cattiva informazione.

  10. Ludovica ha detto:

    Errata Corrige:

    “TEMO”. Non “TEMMO”.

  11. Lorenzo L. Gallo ha detto:

    Ludovica, grazie per l’errata corrige. Vuol dire che concordi sul resto? 😀

  12. Ludovica ha detto:

    Si, concordo sul resto (di quello che ho scitto io).

  13. Ludovica ha detto:

    Errata corrige:

    “Scritto”; non “Scitto”.