23 Febbraio 2009

Dal mio vicino di banco

Diario

francesco costa.jpgConcludo la saga dell’Assemblea Nazionale linkando il post di Francesco Costa che narra delle vicende assembleari per come le ha viste lui, che era ad un passo da me (con un intervento di Stefano Ceccanti tra i commenti al post).

16 risposte a “Dal mio vicino di banco”

  1. Anellidifumo ha detto:

    beh però si può sempre ridere:
    “LO DICO PER I COMPAGNI DELLA MOZIONE ‘A.NAZZARI’: AMEDEO NAZZARI E’ MORTO!”

  2. BarbaraZ ha detto:

    Grande Anelli !:o)
    Corrado Guzzanti in quello sketch era Oscar !
    Col finale in cui , dispiaciutissimo, affermava che non rimaneva che Napo Orso Capo !!!! E giù a ridere pure lui…

  3. piergiorgio ha detto:

    Guzzanti mito.
    ma era bravissima pure quella faceva la Livio Turco in quello sketch, uguale…ghghghgh 😀

  4. Leo Perutz ha detto:

    Abbiamo capiiiiiitooooooooo!
    Ma adesso, Mister Scalfarotto, invece di continuare a raccontare in tutte le lingue del mondo come e’ andata sabato all’assemblea, perche’ non ci racconta in tre parole cosa succedera’ ai IMille?
    E’ il proseguo della storia che ci interessa.
    Concita, ad esempio, che vuole fare?
    Saluti

  5. Ratatouille ha detto:

    Grazie al telescopio Hubble sono state recentemente rinvenute tracce di molecole prebiotiche al di fuori del sistema solare,
    diciamo semplicemente “tracce di vita nello spazio”, probabilmente l’uomo non è solo nell’universo.
    Le medesime tracce di vita non sono state rinvenute all’assemblea nazionale del PD,
    o diciamo semplicemente che “l’elettore di sinistra è veramente solo nell’universo”,
    stranamente in questo ambiente sterile per la vita, e l’intelligenza,
    oltre ai ben noti e consueti organismi saprofiti
    si sviluppano benissimo anche i Matteo Renzi.
    Ampiamente confermate le leggi del caos e dell’entropia.

  6. piergiorgio ha detto:

    Il racconto di Costa è molto interessante. Fa capire bene come funzionano certe cose.
    Interessanti anche i commenti.
    Quello di ceccanti così a naso mi è sembrato un pò “paraculo”, che c’entra che non erano in gioco questioni tecnico-giuridiche? Mah…Lui è un costituzionalista ok, ma anche un autorevole politico di corrente veltroniana: se un delegato di mestiere fa l’idraulico non è che rinuncia a parlare perchè non si parla di tubi e di scarichi!
    Se non ha voluto parlare contro la soluzione “elezione immediata di franceschini” è perchè non voleva esporsi su questa posizione.
    In ogni caso, al di là della buona fede personale di Ceccanti, siccome in ass. cost. buona parte dei delegati sono stati eletti con veltroni e siccome il voto pro elezione “unanimistica” subito, è stato bulgaro, la conclusione di Costa è indiscutibile: i veltroniani, anche “giovani”, si sono accordati e accodati su quella linea secondo il solito mantra, come ben dice lui, dell’emergenza per cui bisogna stringersi a coorte.
    Del resto ho sentito ieri da Lerner , anche Cuperlo ammettere che in fondo non si poteva fare altro che l’elezione di franceschini subito.
    Insegnamenti per chi vuole portare avanti il “nuovo”?
    Direi:
    1) meno dilettantismo e più preparazione di strategie per il medio-lungo termine (c’è un bel commento in questo senso nel blog di Costa)
    2) basta fidarsi e solidarizzare con tutti quelli che offrono simpatia e buone parole. Imparate a scegliervi gli alleati e ad essere più diffidenti con i vostri apparenti compagni di strada.
    Per es. appunto se vi organizzate in modo più organico, e stabilite, come appena detto, una strategia (un vostro leader, un vostro obbiettivo ecc.), chi ci sta, bene (e si verifica poi che rispetti nei fatti, gli impegni presi, che stia alla linea); chi non ci sta…ci si dialoga, ci si duetta (come fanno loro con voi) ma si diffida.
    Se no finirà sempre come qua che prima vi illudono di essere dalla vostra parte, e poi dalla notte alla mattina vi ritrovate soli (un classico: “armiamoci e partite”).
    3) Idee, idee, idee.
    Finchè vi limiterete a cose tipo il manifestino di cui sotto (“non torniamo indietro”) anche voi, temo, farete poca strada.
    Per conquistare il partito ci vogliono idee che competano con altre idee.
    Non basta il metodo, non basta la questione generazionale ad unirvi. Soprattutto non basta a conquistare delegati ad un congresso.
    Credo che dobbiate scegliere anche fra voi una linea, come dire?, “completa”. E organizzarvi con chi ci sta su quella. Una proposta congressuale insomma.
    Il rischio è che la “questione ricambio alla dirigenza” , nella ecatombe finale del partito, finisca per favorire i furbacchioni alla Renzi (scusate se cito sempre lui, non sarà sicuramente l’unico infido, ma mi viene in mente per primo perchè Ivan ci ha fatto un post apposta).

  7. Anellidifumo ha detto:

    Comunque, quando sarete ridotti al 20% o poco più e avrete perso per strada altri pezzi di partito, oltre ad avere accumulato il disprezzo dell’80% degli elettori italiani, chissà che allora Ivan e iMille non dicano: “Signori, abbiamo sbagliato tutto. Abbiamo creduto in questo progetto del PD, che si è rivelato un fallimento e una cosa sbagliata, proprio come ci dicevano alcuni nostri amici, ma noi niente, eravamo sicuri di aver ragione e siamo andati contro un muro a tutta velocità”.
    No, lo so che non lo farete mai. Solo Veltroni ha avuto la faccia di dire: Ho sbagliato tutto. Speriamo che adesso si levi dalla politica. Se lo facessero tutti coloro che hanno perso molto alle elezioni, a Sinistra ci sarebbe gente nuova.

  8. piergiorgio ha detto:

    Io non credo che il progetto del PD in sé fosse male.
    Certo anche a me viene da parlare al passato, perchè se si continua così saremo tutti costretti a pensarne un altro.
    Io però francamente l’implosione del PD non me la auguro. Non credo sia facile costruire sulle macerie del centrosinistra una nuova sinistra.
    Specialmente adesso.
    Non siamo più in un epoca liquida, fluida per tutti come fu dopo il crollo della prima repubblica.
    Qui siamo in un epoca di semiautoritarismo, Berlusconi e c. non solo sono fortissimi come consenso, e come penetrazione culturale populista nel sentire del paese, ma concentrano un potere eccezionale.
    Mai così, davvero.
    Il governo, una larga maggioranza in entrambe le camere, quasi l’intero sistema tv e media, il quartier generale della chiesa cattolica (che è quella di Ratzinger non più quella già più sfumata di GP II= avete notato le smentite immediate quando i giornali avevano pubblicato la notizia che il “vaticano” era contro le ronde?); i sindacati sono divisi e persino i tradizionali contropoteri economici oggi sono ridotti alla nullificazione (pensate alle banche che stanno in piedi per miracolo e devono fare anticamera col cappello in mano alla porta del Tesoro).
    E per di più siamo nel bel mezzo di una crisi economica molto grave.
    Io temo che in queste condizioni senza i mezzi, anche economici! di un partito come il PD rischiamo veramente grosso. Se il PD crolla non ce la si fa a costruire qsa altro. Temo sarebbe tipo crollo della torre di Babele: i poveri naufraghi del popolo della sinistra si sperderebbero in cento “lingue” diverse, senza più comprendersi e senza più comprendere.

  9. piergiorgio ha detto:

    Ma, a proposito delle sorti del pd, scusate se vado un pò off topic, ma vogliamo parlare di quel che sta succedendo con Rutelli/Dorina Bianchi?
    No, perchè anche questa m pare una vicenda molto significativa…

  10. Selfs. ha detto:

    @piergiorgio
    Effettivamente ho proposto l’argomento Rutelli/Bianchi col primo commento, due giorni fa. Quello che sta succedendo con Rutelli e Dorina Bianchi è quello che in inglese si chiama “the elephant in the room”. Ovvero il problema di conciliare le aspirazioni di un partito riformista con l’impostura di quattro talebani che si credono l’ago della bilancia della governabilità, e stanno portando il PD verso il baratro.
    Qualcuno nel PD aveva promesso che la linea del partito non sarebbe stata compromessa dalla nomina di Dorina Bianchi a capogruppo in commissione sanità. Quel qualcuno si è dimesso dopo qualche ora. Vale ancora quella promessa? Dopo quell’episodio cosa resta della credibilità del PD (di TUTTO il PD)?
    Il PD pare ostaggio di questa gente. Si possono capire le perversioni di Rutelli. Non si capisce, invece, l’assenza di carattere degli altri (escluso l’eroico e SOLITARIO Ignazio Marino). Non si capisce la perversa incapacità di reagire, di esprimere un giudizio e di pretendere una presa di posizione che faccia del PD quello che il PD sostiene di essere: un partito politico.
    Una banda di invasati ha preso il partito in ostaggio, come i talebani presero l’ambasciata americana di Kabul: con sfrontatezza e senza contrattare. Gli altri si attestano sul “prego, accomodatevi”. Viene da chiedersi se l’atteggiamento sia lo stesso nei confronti delle banche, dei gruppi di pressione e della mafia. Viene da rispondere di sì. E viene da aver paura a pensare che il PD pretenda ancora di controllare l’opposizione del nostro paese sfortunato.

  11. kamillo ha detto:

    qualcuno ha forse registrato, tra le altre cose ad esempiogli, strali di ermete relacci verso il matrimonio nuclearista sarkò-berlù?
    non mi pare e mi basta per trarre semplici conclusioni riguardo a dirigenti e aspiranti tali:
    1° imperativo: raggiungere, a qualunque costo, una poltrona.
    2°imperativo: conservare la posizione.
    3° imperativo: tramare perchè nessuno te la fotta.
    4°imperativo: predisporre la propria successione senza alterare gli equilibri consolidati
    5°imperativo: far credere di occuparsi del bene comune.

  12. Selfs. ha detto:

    Realacci.
    Ha la sgradevole abitudine di dare dello stupido a chi non gli dà ragione. Un giorno di questi girerà nudo per Roma e tutti gli diranno “ma che bel vestito”.

  13. Anellidifumo ha detto:

    Selfs, trattandosi del nudo di Realacci, gli diranno: “Che vestito slabbrato!” 😉

  14. piergiorgio ha detto:

    Hai ragione selfs.
    Io sono (mi sforzo di essere almeno) un liberale, non mi piacciono i partiti caserma, rispetto la libertà di mandato del parlamentare (anche se con l’attuale deleteria legge elettorale per cui i parlamentari non sono scelti dai cittadini ma cooptati da pochi oligarchi di partito ci sarebbe molto da discutere…ma cmq vabbè, nell’attesa che venga cambiata, lasciamo stare), però c’è un limite.
    Un conto è accettare il voto secodo coscienza del singolo parlamentare a titolo personale, purchè non alteri la linea del partito e non lo danneggi gravemente (vedi scorsa legislatura col governo Prodi minacciato di caduta a ogni piè sospinto per i “casi” di coscienza di Binetti e c.).
    Altro è un’iniziativa politica autonoma, sviluppata senza concerto con nessuno, che fa lo sgambetto alla linea del partito duettando con la maggioranza e mettendo così il partito in grave difficoltà sia nei rapporti magg-opposizione, sia nei media di fronte all’opinione pubblica: è quello che ha fatto e sta facendo Rutelli.
    Un’operazione sciagurata.
    Io capisco e accetto uno che dice: io voto in dissenso dal partito. Ok vabbè.
    Ma chi è lui per mettersi a fare “mediazioni” con la maggioranza? per proorre lui una linea sua? chi gli ha dato questo ruolo, quest’autorità? chi rappresenta? (a parte se stesso e pochi parlamentari).
    Perlomeno se aveva quella proposta politica da fare doveva PRIMA farla agli altri, agli organi dirigenti del partito, lì doveva lanciare le sue proposte e se venivano bocciate amen, gli rimaneva il suo libero voto secondo coscienza.
    Questo invece si muove come se fosse ancora a capo di un altro partito.
    ‘E uno spettacolo pietoso: altro che unità! Qua ormai i capicorrente si muovono in solitaria, come se le correnti fossero altrettanti partiti.
    Non conta più nemmeno la segreteria, il coordinamento, la dirigenza. Si può essere fuori da tutto, ma i propri fedeli “cooptati” (quelli che tu hai fatto diventare parlamentari facendoli inserire nelle liste) ubbidiscono a te.
    Franceschini si è mosso bene, mi pare nel nominare la segreteria. Ma ormai che conta? Tu puoi fare quel che vuoi, ma Rutelli (e c.) ti fa marameo. Se ne fregano perchè tanto manovrano e decidono da soli.
    Nessuno ha il potere reale di sanzionarli.
    Per es. la Dorina Bianchi: scandalosa.
    Io dico: bene il voto secondo coscienza, ma questa coscienza non deve ,mai costare nulla? siamo o no membri di una comunità (il partito) con le sue regole? Pannella e i radicali quando facevano le loro lotte liberali non hanno mai preteso di non subire le conseguenze: se vendevano in piazza fumo erano pronti a farsi processare.
    Questa qua, invece, prima si fa nominare capogruppo in commissione e poi pretende di svolgere quel ruolo anche se lei non concorda con la linea decisa dal partito!!
    Ma si può essere più sfacciati? Essere capogruppo DEL GRUPPO RAPPRESENTATO DAL PROPRIO PARTITO non è una libertà, non è un diritto, non è una prerogativa del parlamentare; è un compito, un dovere di servizio che si assume verso il gruppo: si assume l’incarico di rappresentare e guidare quella delegazione parlamentare.
    Perciò se non sei d’accordo col gruppo, benissimo, però ti devi dimettere.
    Non puoi mantenere un incarico di capo-gruppo e fare una politca tua in dissenso dal resto del gruppo (obbedendo al tuo capocorrente Rutelli invece)!!!
    Come puoi mantenere questo ruolo di rappresentanza? magari ti chiamano pure da Vespa a dire cosa pensa e vuol fare il PD su questa questione…
    ‘E possibile?!

  15. selfs. ha detto:

    @ piergiorgio
    La vera casa delle liberta’ e’ il PD: uno arriva e impone, di fatto, la linea. Pisciando qua e la’ sui divani. Per questo citavo la mafia. Gente che arriva e, coi ricatti, impone le sue regole.
    Si puo’ fare fino a quando te lo permettono, ovvero fino a quando non te lo impediscono. Nel PD i giusti hanno abdicato e questa e’ una responsabilita’ grave, a mio giudizio. Del resto non si poteva fare diversamente nel partito di Veltroni, l’uomo che ha ceduto pure ai tassinari di Roma. Piu’ picchiavano forte, piu’ gli dava ragione.