30 Gennaio 2007

Morire democristiani?

Diario

Sono stato alla riunione dei volenterosi, ieri. Impressioni. Prima di tutto, non c’è niente da fare: da noi la politica è proprio una cosa da uomini. C’era un sacco di gente, il piccolo teatro dell’Angelicum era strapieno, ma come al solito l’effetto anche visivo era quello del 95% dei presenti uomini intorno ai sessant’anni. Donne poche (zero assoluto sul palco), giovani pochi, con le vistose eccezioni di Giuliano Da Empoli e Daniele Capezzone che non solo c’erano ma erano anche in posizione salda di comando: il primo ha aperto la riunione e il secondo l’ha firmata con un intervento tosto nei contenuti e superbo per l’autorevolezza e il piglio.
Secondo, le cose sentite. Alcune completamente condivisibili, altre meno ma tutte opinioni assolutamente rispettabili per provenienza e spessore. E comunque ho sentito dire cose che in Italia fino a qualche tempo fa erano assolutamente tabù e che è bene qualcuno cominci a dire. Quelle cose lì che fanno orrore alla sinistra a lunga conservazione, per intenderci.
Poi: in sala molta destra e pochissima sinistra, presenti in persona o al telefono alcuni personaggi di grande spessore (chi mi conosce sa che io ho una specie di adorazione per Pietro Ichino, ma penso anche al Professor Alesina) ampiamente bilanciati da presenze assolutamente non desiderabili tipo quella di Gianni De Michelis e, dirò, anche quella di Marco Pannella al quale tutti siamo sempre grati per i decenni di battaglie ma che ieri sembrava essere semplicemente venuto a gufare nel giorno del trionfo capezzoniano: per dire, non ha messo piede nel teatro ma ha visibilmente a lungo stazionato con alcuni clientes a non più di cinque passi dall’ingresso come in quel film di Troisi e Benigni (un fiorino!).
Poi c’erano gli assenti, anzi l’assente. Marco Follini che non si è visto ma che incombeva sull’evento con le sue formiche onnipresenti, più o meno come la foto delle sua faccia che in questi giorni si vede da milioni di manifesti affissi per le strade di Milano per via di una devo ritenere storica riunione regionale dell’Italia di Mezzo. E devo dire che proprio l’aspetto folliniano della vicenda è quello che alla fine mi ha lasciato più perplesso. Il rischio è che tutte queste belle intelligenze così orgogliosamente e coraggiosamente riformiste si ritrovino alla fine a riproporci, in un inconsapevole anticlimax di riformismo, di rifare nientemeno che la diccì. Ma non eravamo rimasti d’accordo che non si voleva morire democristiani?

6 risposte a “Morire democristiani?”

  1. Marta Meo ha detto:

    Caro Ivan, mi fa piacere leggere il tuo commento sull’incontro dei volenterosi di ieri, perchè una volta ancora ritrovo nelle tue parole il mio sentire.
    Leggere nei resoconti dei giornali di oggi Pomicino e De Michelis che parlottando tra loro si dicono qualcosa del tipo “dobbiamo aiutarli questi ragazzi”… mi ha lasciata col fiato mozzato.
    Sono certa che non era nel disegno degli organizzatori di fare un meeting per fuoriusciti o pseudo tali della politica, ma questo purtroppo è il rischio che si corre in questi casi. Auguro ai volenterosi un buon lavoro, anche se non vedo di buon occhio il progetto politico che checchèsenedica sta dietro questa operazione.
    Mi permetto di segnalare due post sul nostro blog: “Test riformista per il pubblico impiego” e “Perchè liberalizzare” che propongono alcune riflessioni sulle recenti riforme nell’ambito di un disegno politico di centrosinistra.

  2. Davide Martini ha detto:

    Ivan…tocca a te !!

  3. Anellidifumo ha detto:

    Mah, Ivan, se la Dc fosse quella di De Gasperi, o perfino la nuova Dc di Rotondi che vota in favore del Pacs, ci metterei quasi la firma. Qui si va verso il peggio: un partito tautologico che sarà più immobile e meno progressista della Dc, dovendo fare i conti al suo interno nientepopodimenoche con l’Opus Dei, e dall’altra parte vari partiti clericali (Udeur, Udc) o one-man-party da billionaire (FI). Per non dire di AN, eh, che come depongono Fini tornerà a essere una specie di Partito Franchista.

  4. pallalpiede ha detto:

    Provo a partire da quanto scrivi: molta destra e pochissima sinistra.
    La particolarità sta nel fatto che nonostante ciò molti di noi di sinistra guardano a questo progetto con interesse sin dai suoi albori.
    Già Scalpha, non sarà forse perchè, ormai da un pezzo, la maggior parte di noi non sa più cosa sia di destra e cosa di sinistra, come ci diceva il buon Gaber?
    In fin dei conti la nuova destra al potere le sta provando tutte per farci riflettere sulla scelta fatta col voto alle ultime elezioni.
    E poi, diciamocela tutta, se si scrive a viso aperto ad uno dei fondatori del tavolo dei volenterosi, Nicola Rossi, e per risposta si riceve il silenzio più assoluto, forse qualcosa vorrà pur dire su questo progetto…e sulla sua stragrande maggiornaza dei componenti.. o no?
    Fatti salvi Capezzone, Da Empoli e poco altro.
    Un suggerimento, spero raccolto: uniamo le forze su un argomento che concretamente permetta di sbugiardare l’ipocrisia dei politici. Uno a caso, i PACS.
    Siete d’accordo?

  5. anna visarno ha detto:

    Ivan scusami se sono off topics come mai in questo blog non si parla mai di ambiente ed ecologia, visto i gravi prblemi climatici, di inquinamenti, di salute a cui si va incontro? Vorrei parlare delle lobby che, influenzano il nostro parlamento a votare per questo o quest’altro a secondo gli intressi delle stesse. Mi riferisco anche ai finanziamenti che lo stato elargisce per la costruzione degli inceneritori ( CIP6 )su cui avete già sentito le polemiche. Cosa ne pensi e cosa ne pensano gli altri? Grazie.

  6. luigi ha detto:

    Cirino Pomicino, Pillitteri e De Michelis, solo leggere della presenza di questi politicanti perpetui mi preoccupa.
    Un abbraccio,
    luigi