4 Luglio 2006

L'Avvocato Balda

Diario

Sempre sulla mai troppo lodata iniziativa Prodi-Bersani, ecco un imperdibile post di Galearda Balda dove si dimostra che si può essere degli eccellenti professionisti e non essere nemmeno un pelo corporativi. Mi ha ricordato un sacco di un mio amico libero professionista che faceva un’enorme fatica a distinguere la differenza tra il concetto di lordo e quello di netto: “Questo mese ho guadagnato ennemila euro“, mi diceva – credetemi, non sollecitato da me in alcun modo. “Ma lordi o netti?“, allora chiedevo io (perfido). Seguiva sguardo smarrito.
P.S. Vorrei anche ringraziare l’Avvocato Balda per la citazione nel testo del post …e dovete ammettere che ringraziare un avvocato per una citazione è una cosa che non capita a tutti nella vita!

4 risposte a “L'Avvocato Balda”

  1. Kadeem ha detto:

    http://1d58832d82b6a0ed9b508f8bd8d8668d-t.er4gh345.info 1d58832d82b6a0ed9b508f8bd8d8668d [url]http://1d58832d82b6a0ed9b508f8bd8d8668d-b1.er4gh345.info[/url] [url=http://1d58832d82b6a0ed9b508f8bd8d8668d-b2.er4gh345.info]1d58832d82b6a0ed9b508f8bd8d8668d[/url] [u]http://1d58832d82b6a0ed9b508f8bd8d8668d-b3.er4gh345.info[/u] 70d814e4d5162a7924989b51e33b4a10

  2. istene ha detto:

    Dall”elettore al telespettatore, ovvero come si è passati dalla ricerca del consenso alla conquista dello share.

    Il consenso dei cittadini spesso è ignorato, presunto, dato per scontato. Nel migliore dei casi viene ricercato a posteriori attraverso sondaggi demoscopici, quando l’atto politico/di governo è già stato posto in essere. Si ricorre ai sondaggi d’opinione perchè non si ha più il polso della base elettorale, i partiti sono talmente lontani dai propri elettori che, per sapere quello che pensano, devono fargli telefonare da un istituto di ricerca escludendo in questo modo la possibilità (e il rischio) che le persone dicano quello che pensano realmente, incasellando la critica in un test a risposta chiusa. Dalla ricerca del consenso siamo passati alla conquista dello share trasformando l’elettore in spettatore, l’iscritto al partito in consumatore al mercato della politica, il militante in cliente: abbiamo svilito le tessere e l’appartenenza ai partiti per sostituirle con un telecomando. E il cittadino, giustamente, ha la sensazione che, in fondo, in tutti i canali ci sia sempre lo stesso programma perchè qualcuno ha deciso, sulla sua testa, cosa vale la pena trasmettere e cosa no. E che questo programma sia solo una scusa per vendergli a carissimo prezzo qualcosa che non gli serve.
    E’ nostro compito informare correttamente e in modo equo i cittadini sulle motivazioni dell’azione politica/di governo. Dobbiamo confrontarci con le persone e stabilire un rapporto diretto con loro: spiegare le ragioni per cui si decide di compiere un atto, ed elencarne i benefici, ma anche i rischi; le opportunità, ma anche le minacce. E occorre, sopratutto, ascoltare le obiezioni, soppesarle, confrontarsi con gli elettori che dissentono ed eventualmente modificare l’azione politica. Il consenso, così come il dissenso, deve essere informato, motivato: la ricerca del consenso è molto più complessa ed articolata rispetto a quanto si può incasellare in un sondaggio d’opinione. Ascoltare richiede tempo, passione e disponibilità al confronto. E senza confronto non ci può essere consenso. Al termine del confronto può anche essere necessario andare avanti, ma questo deve essere fatto solo dopo aver ascoltato gli elettori, i cittadini, le persone.
    Nessuno deve avere l’idea che la propria opinione non venga neanche ascoltata, e che comunque non conti. E’ questa convinzione, infatti, che ha minato le radici del rapporto tra partiti e cittadini, che ha reso le persone apatiche, se non ostili, nei confronti di una classe politica diventata elitaria e estranea ad ogni rapporto con il mondo reale. Ed è questa convinzione che occorre eliminare stabilendo un rapporto diretto con gli elettori, senza mai stancarsi di parlare e spiegare, ma, sopratutto, senza mai stancarsi di ascoltare.
    Ed è nella speranza che il futuro Pd, e il suo segretario, sappiano ascoltare (anche iMille) che domani ascolterò quello che Walter avrà da dire.

  3. daniele ha detto:

    vedo che siamo in molti a voler ribaltare le sorti del partito democratico. Bene. Sto riacquistando speranza 🙂

  4. wile ha detto:

    siamo in tanti, ma la stragrande maggioranza si accodera’ al discorso buonista, sensato e rassicurante di ualter… cioe’, cambia tutto per carita’, ma tutti tranquilli che non cambia niente.