28 Dicembre 2005

Passaporto per l'Europa

Giovani

Viaggiare in Europa, per i cittadini dei Paesi membri, non è difficile. Non c’è nemmeno bisogno del passaporto, basta avere con sé la carta di identità. Ma provate a cercar lavoro o farvi riconoscere titoli accademici o competenze professionali dove i sistemi sono un po’ diversi dai nostri: la strada non è poi così spianata.
Oggi, però, esiste uno strumento per aprire le frontiere europee anche allo studio e al lavoro. Si chiama Europass e se non è ancora l’esperanto dei saperi, mira ambiziosamente a diventarlo.
Utilizzando standard comuni, infatti, facilita la riconoscibilità e la spendibilità a livello europeo delle proprie competenze, acquisite sia in percorsi di formazione, sia durante esperienze professionali. In sostanza, Europass potrà aiutare una persona che ha studiato in Italia a continuare gli studi o a trovare lavoro all’estero, anche senza una precedente esperienza oltre confine. Ma darà più possibilità di una carriera all’estero anche a chi già lavora: attraverso Europass, infatti, un’azienda straniera potrà facilmente valutare i titoli e le esperienze professionali acquisite dal candidato nel Paese d’origine.
Non ci sono limiti d’età, dunque, al rilascio di questo vero e proprio “passaporto delle competenze”, che è stato presentato nei giorni scorsi dall’Isfol. E’ composto di cinque documenti ed è utilizzabile in 32 Paesi: i membri dell’Unione, i quattro stati candidati all’adesione (Bulgaria, Croazia, Romania e Turchia) e in Islanda, Lichtenstein e Norvegia, membri dell’Efta, l’Associazione europea di libero scambio. In ciascun Paese, inoltre, è presente da quest’anno un Centro Nazionale Europass (in Italia istituito proprio presso l’Isfol), che promuove e coordina il rilascio dei documenti.
Solo due su cinque infatti si possono compilare personalmente, vale a dire il Curriculum Vitae e il Passaporto delle Lingue, modelli standard che descrivono in modo sintetico e puntuale l’esperienza di studio e di lavoro e le competenze linguistiche di una persona. Quanto al Supplemento al Diploma, al libretto Europass – mobilità e al Supplemento al Certificato, il discorso è diverso. Sono documenti rilasciati da organismi che accreditano la formazione.
Il primo integra il diploma di laurea e riguarda i titoli e le certificazioni rilasciate alla fine di un corso di studi all’Università o in un istituto di istruzione superiore. Dà informazioni sul livello e sulle funzioni del titolo di studio, sul curriculum e sui voti. Sono le Università a doverlo rilasciare, in formato bilingue (decreto ministeriale del 30 aprile 2004).
Il libretto “Europass-mobilità” valorizza invece le competenze acquisite da un lavoratore o uno studente durante un’esperienza all’estero. La gestione del documento è affidata al Centro Nazionale Europass, che valuta l’applicazione di alcuni standard di qualità prima di dare il via al rilascio del libretto, che deve essere compilato non dal titolare, ma dagli enti che organizzano il progetto di apprendimento all’estero. Per gli studenti che invece partecipano a programmi comunitari, come Leonardo o Erasmus, il rilascio di Europass – mobilità è automatico.
Più complicato è invece il percorso del “Supplemento al Certificato”, che riguarda le qualifiche professionali, rendendo visibili e quindi comprensibili i contenuti di una certificazione nazionale. Dà, quindi, informazioni sulle attività professionali cui si può accedere, sul livello del certificato nel Paese dove viene rilasciato, sull’iter percorso per conseguirlo. Ed è rilasciato dalle istituzioni che certificano la formazione professionale, come Regioni e Province autonome. Per ora, però, l’unico ente che si è adeguato alle decisioni europee è la Regione Piemonte.
“La difficoltà – spiega Donatella Gobbi, una dei responsabili del Centro Nazionale Europass – sta però nel trovare, a tutt’oggi, un linguaggio e degli standard comuni, anche a livello nazionale, per la formazione professionale”. Il percorso per far viaggiare i saperi, quindi, non sempre è semplice. Per iniziare il cammino, però, si può cliccare sul sito www.europass-italia.it, dove è possibile scaricare tutti e cinque i formati dei documenti del portafoglio Europass.
(Fonte: La Repubblica.it, 26 dicembre 2005)